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giugno 2014
Tavola Rotonda PLM – 2
a
puntata
noi continuiamo a investire anche sul fronte com-
merciale nella convinzione che le aziende andranno
in quella direzione.
C’è molta confusione su temi come big data, real
time e gestione dati in genere. In questo puntiamo,
a di erenza di altri, su una value proposition mol-
to verticalizzata, con soluzioni molto pratiche, per
assicurare ROI tra sei e otto mesi. Sul tema della
standardizzazione delle componenti meccaniche,
per esempio, con i big data si può fare molto. Ogni
giorno ingegneri in tutto il mondo sviluppano, se-
condo noi inutilmente, migliaia di componenti che
rimangono inutilizzati. Non standardizzare significa
che i processi di qualità diventano più farraginosi e
costosi, che i processi di gestione dell’utilizzo delle
parti diventano molto più complessi e che il wor-
king capital, i magazzini, gli stock immobilizzati, si
ingigantiscono a dismisura.
Enrico Borca, Pro.File PLM Italia.
La domanda oggi
non vede il PLM nel cloud. Anche nelle configura-
zioni più complesse fatte da più aziende la richiesta
è quella di implementare un sistema chiuso.
La nostra casa madre tedesca Procad ha invece
intercettato una domanda che ha portato allo svi-
luppo della piattaforma di collaboration Proom per
la condivisione gli ‘Xlarge files’. Questa è aperta
agli stakeholder del processo di progettazione, ma
anche a clienti e a fornitori. Grazie a Proom molti
clienti hanno superato la di denza verso il cloud,
il sistema è disponibile anche in questa modalità
oltre che on-premise.
Abbiamo introdotto una modifica sulle Rest API
per rendere fruibili tramite app funzioni del sistema
Dario Marzoni, Parallaksis.
Uno dei punti critici delle
soluzioni enterprise in senso lato è che il livello di
utenza media non copre più del 30-40% delle po-
tenzialità messe a disposizione. Non è un problema
di formazione, ma di disponibilità. Riteniamo quindi
che l’interfaccia utente sia un punto di innovazione
forte per il futuro: se anche un bambino ha la faci-
lità di utilizzare Facebook, allora è utile sviluppare
una nuova interfaccia utente della soluzione PLM
del tutto simile a quella di un social network. Su
questo investiamo molto.
Per il cloud invece ricordo che la maggior parte dei
PLM supportano le architetture ‘federate’ dove si
prevede che il dato resti in casa, mentre si può di-
stribuire il metadato.
Guido Porro, Dassault Systèmes.
Sono un po’ più
ottimista rispetto ai colleghi sul tema cloud per via
dei segnali che vediamo. Troviamo anche nell’inge-
gneria, quindi tra persone a cui non sono richieste
conoscenze in materia di cloud, competenze e un
livello di comprensione sofisticato. Inoltre non ci si
so erma più di tanto sugli aspetti di riduzione del
total cost of ownership (TCO).
Le persone che si occupano di ingegneria, sviluppo
prodotto e manufacturing vedono il cloud sotto la
prospettiva del business.
Questo perché, come ho già detto, perseguono la
massima flessibilità nei rapporti con i fornitori; op-
pure perché, nell’ottica di una gestione integrata,
vogliono capire come il cloud li possa aiutare ad
a rontare i picchi di attività.
Oggi la tecnologia è pronta a fornire soluzioni ade-
guate anche in termini di sicurezza e compliance;
Patrizia Guaitani, executive infrastructure architect, Systems and
Technology Group di IBM Italia
Sergio Salsedo, CEO Focus PLM