Office-Automation-giugno-2014 - page 65

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giugno 2014
prevalentemente il processo SLS (Selective Laser
Sintering) in cui la stampante deposita alternativa-
mente un sottile strato di polvere di acciaio e un
legante, e asciuga il legante fino al raggiungimento
della forma completa. Il modello ottenuto, fragile
e poroso, è posto in un forno per alcune ore per
consolidarsi. Un processo più sofisticato utilizza il
laser o un fascio di elettroni al posto del legante
per unire gli strati di polvere di metallo. Il
titanio
stampato in 3D, per esempio, è ottenuto utilizzando
il processo di Dmls (Direct Metal Laser Sinthering)
o EBM (Electron Beam Melting). I prodotti ottenuti
in questo modo hanno un alto grado di precisione
(tolleranze di poche decine di micron) e proprietà
meccaniche comparabili con prodotti ottenuti con
processo sottrattivo classico.
Ottone e argento.
Il modello digitale 3D è stampa-
to in cera usando una stampante ad alta risoluzio-
ne. Poi il modello di cera viene immerso in gesso
liquido che poi solidifica. Il modello di cera viene
fuso in forno e quindi rimane lo stampo. L’argento
o l’ottone fuso viene versato nello stampo e quando
si è solidificato, lo stampo viene rotto. Di seguito
può esserci un processo elettrolitico per aggiun-
gere nikel e/o una placcatura in oro o altri metalli.
Questi materiali sono perfetti per gioielli lucenti e
dettagliati.
Esistono anche stampanti 3D in grado di produrre
oggetti multi-colore o multi-materiale. Il principio
alla base del funzionamento è simile a quello di una
stampante 2D a getto di inchiostro, poiché consiste
in un triplo getto che combina tre diversi materiali
colorati ciano, magenta e giallo. Ciò permette di
ottenere migliaia di combinazioni di colori e, grazie
alla possibilità di scegliere il tipo di materiale, di ri-
creare svariate proprietà e finiture della superficie.
Cosa si può fare con le stampanti 3D
I campi di utilizzo delle stampanti 3D sono estre-
mamente variegati: architettura, edilizia, design
industriale, industria meccanica, automobilistica
e aerospaziale (anche per applicazioni in orbita),
ingegnerie varie, industria biomedicale e biologica,
farmaceutica, chimica, moda, calzature, gioielleria,
occhiali, strumenti musicali, alimentare, arte e re-
stauro e persino armi.
In campo medico, la stampa 3D viene già utilizzata
per la produzione di protesi e apparecchi acustici
e dentali personalizzati, ma lo sviluppo ulteriore
di questa tecnologia è destinato a rivoluzionare il
mondo della medicina tradizionale, poiché esistono
già i primi esemplari di ‘bio-stampanti’, in grado di
riprodurre tessuti e organi umani.
Oggi le stampanti 3D vengono utilizzate soprattut-
to per la creazione di modelli e prototipi di nuovi
prodotti, che poi vengono realizzati tramite i pro-
cessi produttivi classici. Tuttavia l’evoluzione della
tecnologia permette di creare anche prodotti finiti
sempre più solidi e ra¬nati.
Nel settore aerospaziale, alcune parti fabbricate
con i processi di produzione classici sono state
sostituite con quelle ottenute con la stampa 3D.
Per esempio, con queste tecnologie si ottengono
pale per turboreattori che pesano la metà di quel-
le tradizionali, resistono a temperature più elevate,
e permettono di realizzazione motori d’aereo più
leggeri e a¬dabili e che consumano meno.
Attualmente molti sviluppatori di varie università e
centri di ricerca stanno lavorando su progetti open
source per creare stampanti 3D per metalli a basso
costo, non solo per la produzione industriale, ma
anche per la fabbricazione di piccole produzioni.
Esistono già a livello mondiale migliaia di centri di
produzione additiva (centri servizi e FabLab) ac-
cessibili a chiunque, che stanno crescendo a una
velocità sorprendente.
Un esempio di piccole produzioni è oerto dai ser-
vizi di stampa 3D dedicati a designer e artisti. Sha-
peways, imaterialise, Ponoko, orono fra i servizi
anche la stampa 3D di plastica, resine e metalli. Gio-
ielli, miniature, sculture, possono essere facilmente
create e messe in vendita direttamente aprendo un
negozio e-commerce sul loro portale web.
Molti analisti prevedono che, nel medio periodo,
i costi di produzione tra Oriente e Occidente sa-
ranno equiparabili a causa delle nuove tecnologie
produttive (stampanti 3D e robot) e dell’aumento
del costo del lavoro nei paesi emergenti. Le nuove
tecnologie riporteranno molte attività produttive/
manifatturiere a una dimensione locale e non più
globale, invertendo la tendenza alla delocalizzazio-
ne (re-shoring), in quanto i costi di spedizione e di-
stribuzione incideranno più di quelli di produzione.
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