UN PROGETTO REALIZZATO IN SEI SETTIMANE CON LA
SOLUZIONE EMC DOCUMENTUM XCP
La Regione Umbria digitalizza i suoi Bandi
Intervista con il Ceo EMC, Marco Fanizzi, al recente Forum PA
N S
EW
MAGGIO GIUGNO 2014
EVENTI E TENDENZE
In occasione del Forum PA 2014 è
stato presentato il progetto di di-
gitalizzazione dei processi dei Ban-
di della Regione Umbria, attivato
nell’ambito del percorso dell’A-
genda Digitale, con l’obiettivo di
erogare servizi sempre più efficien-
ti e rispondenti alle esigenze del cit-
tadino, oltre che di aumentare la pro-
duttività delle Amministrazioni.
Partner tecnologico chiave del pro-
getto, la cui prima implementazio-
ne ha riguardato l’abbattimento
delle rette a carico delle famiglie per
l’accesso e la frequenza degli asili
nido, è stato Emc. Il Bando, prece-
dentemente basato esclusivamen-
te su una corrispondenza cartacea
tra famiglie e Amministrazione, è sta-
to digitalizzato in tutte le sue fasi in
sole sei settimane, permettendo
di semplificare le procedure di ac-
cesso, ridurre i tempi di istruttoria ed
erogazione del contributo, conte-
nere i costi dell’azione amministra-
tiva, nonché di fornire alla cittadi-
nanza il diritto all’utilizzo delle tec-
nologie telematiche per l’accesso ai
servizi dell’Ente.
La soluzione impiegata per questo
scopo è Documentum xCP (xCele-
rated Composition Platform) di
Emc, la piattaforma di progettazio-
ne e disegno di processi e applica-
zioni che consente di realizzare ap-
plicazioni complesse senza dover
scrivere linee di codice, con notevole
risparmio sui tempi di implementa-
zione e, dunque, di risorse.
“La piattaforma EMC Documentum
xCP risponde alle necessità della
Pubblica Amministrazione di mo-
dellare gli specifici procedimenti am-
ministrativi secondo le proprie esi-
genze, mentre la digitalizzazione dei
processi nella PA avvicina l’ammi-
nistrazione ai cittadini, con cui essi
possono dialogare inmaniera più ef-
ficiente e veloce” ha dichiarato
Marco Fanizzi,
CEO di
Emc Italia
.
Nei prossimi mesi, sempre nell’otti-
ca di ottimizzazione dell’investi-
mento, la Regione Umbria prevede
nuove implementazioni in progetti di
semplificazione dei processi, se-
condo una gestione paperless.
Proseguiamo lo scambio di vedu-
te con Fanizzi sulle attese delle im-
prese, rispetto alla digitalizzazio-
ne e alla riforma della PA, illustrata
dalla Ministra Marianna Madia, in
apertura del Forum:
“La nostra convinzione è che l'in-
novazione del Paese debba neces-
sariamente passare dall'ammoder-
namento della Pubblica Ammini-
strazione. Sono stati anni difficili per
la nostra economia, ma crediamo
che la Pubblica Amministrazione
possa essere un grande volano per
il made in Italy. Allo stesso tempo è
necessaria una PA moderna ed ef-
ficace per l'importanza dei servizi che
eroga a tutti i cittadini.
I servizi informatici possono incre-
mentare la portata di questi aspet-
ti. Mi sembra di aver colto molta at-
tesa e voglia di fare tra i partecipanti
alla fiera. I funzionari che incontro
sembravano aver colto il senso di ur-
genza della necessità di cambia-
mento e, come azienda, vorremmo
essere parte concreta di questo
percorso.
Mi sembra che il Governo abbia col-
to l'importanza del fare ricorso al-
l'innovazione digitale per favorire il
cambiamento.
L’Italia ha importanti punti di forza,
sia in sanità che su argomenti come
la privacy dobbiamo combinarli alle
migliori tecnologie disponibili per lo
sviluppo di servizi all'avanguardia a
livello internazionale”.
Quali sono i filoni nei quali è più
importante e vantaggioso inve-
stire?
“Si tratta sempre di trovare il giu-
sto equilibrio tra investimento e
possibili ritorni. Di solito i proble-
mi si dividono in quelli facilmente
risolvibili, ma di poco impatto;
quelli semplici e risolvibili in poco
tempo, ma che hanno un grande
impatto; poi ci sono quelli più
complessi, che richiedono sforzi
maggiori, ma con risultati non de-
terminati e, infine, quelli che han-
no una natura strutturale, costano
molto in termini di impegno, ma
che, se risolti, portano a migliora-
menti di grande rilevanza. Io fo-
calizzerei l'attenzione, secondo le
possibilità, sulle iniziative che pos-
sono avere un impatto maggiore
sia nel breve che nel lungo perio-
do. Dal punto di vista informatico,
a nostro avviso, è necessario adot-
tare un modello in grado di effi-
cientare il presente, ma anche di
traguardare lo sviluppo futuro.
Occorre certamente razionalizzare
i data center, ma anche dotarsi del-
le soluzioni in grado di favorire l'a-
deguamento alle tecnologie che
verranno. L'accelerazione nella
produzione delle informazioni è
enorme e destinata a crescere in
maniera esponenziale. Occorrono
data center definiti dal software, in
grado di scalare e crescere nel tem-
po in maniera rapida ed efficace.
Altra urgenza nella PA sarebbe
quella di rivedere il proprio patri-
monio applicativo”.
Qual è l’urgenza in questo ambito?
“Esiste un problema di legacy
informatica che complica il pas-
saggio alle nuove tecnologie. Oc-
corre che la PA compia uno sforzo
di analisi delle soluzioni disponibili
liberandosi gradualmente delle
soluzioni custom per passare, con
sempre maggiore frequenza, a
soluzioni standard, magari ricor-
rendo in maniera più convinta al-
l'outsourcing e alla delega della ge-
stione applicativa alle imprese,
che hanno il compito di stare al
passo del cambiamento tecnolo-
gico. Inoltre, occorre adottare con
più convinzione il sistema delle
best practice replicando le espe-
rienze migliori. Sono queste le
strade per massimizzare i risultati
e dare al cittadino la concreta
sensazione del miglioramento”.
Quali sono le tecnologie sulle
quali la PA deve investire con
maggiore convinzione?
“La nuova agenda It della Pa do-
vrebbe prevedere sostanzialmen-
te cinque punti:
- data center standard flessibili, in-
tegrabili, interoperabili e scalabili;
- sviluppare le piattaforme open
source per i nuovi applicativi PA;
- creare app compatibili con gli
strumenti che i nostri cittadini han-
no in mano in questo momento e
favorire il Byod;
- comprendere l'importanza del
patrimonio informativo a disposi-
zione della PA per utilizzarlo in
modo combinato per nuovi servi-
zi e a supporto del sistema com-
petitivo attraverso i big data;
- rendere l'infrastruttura informatica
sicura: abbiamo già buoni strumen-
ti normativi, ma c'è bisogno di inve-
stire maggiormente in sicurezza”.
Tutto questo senza risorse?
“Se ci si rende conto dell'urgenza
del cambiamento, è possibile an-
che mettere in campo nuove for-
me di collaborazione tra pubblico
e privato. Esistono aziende pron-
te ad investire, perché c'è la pos-
sibilità di creare mercato e svilup-
po in Italia, ma occorre creare
una cornice idonea, all'interno
della quale ci si possa muovere con
chiarezza e semplicità.
Emc è una di queste e con il suo
bagaglio internazionale è pronta a
portare l'esperienza italiana all'e-
stero, così come nuovi investi-
menti dall'estero in Italia.
È un modello che le smart city nel
resto d'Europa stanno già ampia-
mente ed efficacemente adottando.
Rimanere indietro sarebbe davve-
ro un grande spreco”.
Marco Fanizzi - CEO di Emc
10