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Officelayout 158
luglio-settembre 2014
Scrivere di efficienza energetica senza cadere nella retorica,
con complicati processi di analisi, è come fare uno slalom
sciistico su una pista nera senza buttare giù un paletto e ar-
rivare primi. Ma visto che in AFMI le sfide ci piacciono, ab-
biamo accolto volentieri questo tema affrontandolo con la
prospettiva del Facility Manager. Alla memoria mi vengono i
primi momenti di approccio al mestiere, nella prima metà
degli anni ottanta, dove in un importante stabilimento di
produzione alle porte di Milano, il responsabile della manu-
tenzione mi disse:
“tuca nient, ti tel smorsi un fiatin prima
e tut l’và a post”
(tradotto: “non fare niente, spegni un po-
chino prima e raggiungi l’obiettivo”).
“Bei tempi” quando la crisi petrolifera degli anni ‘70 aveva
portato all’introduzione dei sistemi di controllo per la ge-
stione del funzionamento degli impianti. Peccato che gli anni
’80 abbiano poi attenuato quello slancio salutare che i mo-
menti di crisi inevitabilmente portano e, alla resa dei conti,
sia la tipologia impiantistica che i processi gestionali sono
andati via via standardizzandosi verso un appiattimento di
mediocrità. Certo, contratti tipo: “gestione calore”; l’introdu-
zione dei “gradi giorno” e l’evidenza delle rese impiantistiche
hanno anestetizzato il mercato a vantaggio dei grandi forni-
tori di servizi.
Come già scritto nell’articolo precedente della nostra rubrica
(cfr. Officelayout n.157 “Il primo obiettivo del Facility Mana-
ger è la valorizzazione dei servizi”)
, il facility manager ha su-
bito questa situazione e riuscendo a malapena a indirizzare
il suo quotidiano, figurarsi se gli era consentita l’intromis-
sione nelle scelte aziendali, ancor meno se strategiche. Non
se ne parla!
Nell’attuale contesto energetico mondiale, precario e com-
plesso e in costante cambiamento, le spese per l’elettricità e
i combustibili fossili rappresentano una quota importante del
bilancio nazionale, una quota importante dei budget azien-
dali e, non meno importante, delle famiglie. L’energia rap-
presenta uno dei fattori chiave dell’attuale periodo storico e
di conseguenza la gestione dei flussi energetici negli stabi-
limenti e nelle organizzazioni produttive è diventata una
delle priorità per rendere le aziende competitive sul mercato.
Lo sviluppo di fonti di energia che non utilizzino combusti-
bili fossili è un punto centrale delle politiche energetiche di
quasi tutti i paesi occidentali. Peraltro le difficili condizioni
economiche generali saranno un acceleratore dello sviluppo
di attività nel settore dell’efficientamento energetico e di si-
stemi di produzione dell’energia da fonti rinnovabili, visti
come “sistema” per affrancarsi dalla difficile gestione dei rap-
porti con i paesi produttori e, soprattutto, come driver per un
auspicato rilancio dell’economia. Ovviamente è da non ripe-
tersi quanto accaduto dopo la crisi degli anni ‘70. Non c’è più
tempo. Abbiamo perso 45 anni di possibile sviluppo.
Oltre ad avere un effetto positivo sulla bilancia energetica, lo
sviluppo di attività di riqualificazione energetica e la costru-
zione di impianti di produzione di energia elettrica e termica
da fonti rinnovabili, porterà a nuovi posti di lavoro nel set-
tore manifatturiero, in controtendenza rispetto a ciò che sta
avvenendo in altri settori produttivi, e a consolidare le espe-
rienze fin qui fatte dai facility manager, anche nella veste di
responsabili delle energie aziendali o Energy Manager, tanto
per rimanere in tema con gli inglesismi. Quindi posti di lavoro
qualificati in un momento in cui è fortissima la necessità di
nuova occupazione. Le proiezioni condivise dai più qualificati
centri di ricerca del settore, indicano una crescita significa-
tiva del mercato globale delle energie da fonti rinnovabili,
un’occasione che i Facility Manager aspettano da tempo.
Efficientamento energetico
I benefici per le aziende sono strettamente connessi con
quelli ambientali, secondo la responsabilità sociale d’impresa.
Migliorare l’efficienza energetica dell’azienda significa otte-
nere un risparmio sui costi dell’energia e, nello stesso tempo,
significa una diminuzione della pressione esercitata in ter-
mini di inquinamento sull’ambiente. Nello specifico, per l’im-
presa i benefici dell’efficienza energetica sono numerosi:
ottimizzazione della gestione delle risorse, razionalizzazione
dei processi produttivi, conformità alle leggi vigenti, possi-
bilità di accesso a finanziamenti, oltre, a benefici d’immagine.
Insomma il “Green” che ci propinano in mille salse.
L’impresa è sempre fatta di persone, competenti (a volte), re-
sponsabili (non solo come titolo) e di esperienza (che pare sia
realmente il valore aggiunto). Si evidenzia quindi l’impor-
tanza di avere un punto di riferimento interno all’azienda
adeguatamente formato, responsabile e pragmatico.
“Efficienza energetica” significa un uso razionale dell’energia
(sia elettrica che termica) e comprende l’insieme delle azioni
Efficienza energetica
motivazioni, scelte e strategie
di Claudio Cevolotto (*)
FACILITY MANAGER 3.0
Rubrica a cura di A.F.M.I Associazione Facility Managers Italia
(*) Un grazie particolare alla preziosa collaborazione dell’amico Enzo Galiè,
ingegnere meccanico con grande esperienza nel settore energetico, specialista nei progetti
speciali di risparmio energetico e produzione di energia da fonti alternative.