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Officelayout 158
luglio-settembre 2014
La
UNI 11534:2014
“Mobili per ufficio - Posto
di lavoro in ufficio - Criteri per la disposizione
dei mobili”
integra le prescrizioni dimensionali de-
finite da norme europee sui singoli prodotti, in par-
ticolare sulle scrivanie e le sedute da lavoro, con
indicazioni sulla loro disposizione negli ambienti
ufficio. Il documento fissa le dimensioni minime da
rispettare tra le postazioni di lavoro e le distanze
da mantenere tra esse, gli altri arredi (contenitori,
pareti, ecc.) e la struttura dell’edificio.
Mentre la UNI EN 527-1 e la UNI EN 1335-1 spe-
cificano le dimensioni e gli intervalli di regolabilità
delle scrivanie e delle sedute, la nuova UNI 11534
indica come debbano essere dimensionati gli spazi
vuoti tra gli arredi. La norma definisce infatti prin-
cipalmente le dimensioni delle superfici libere di
movimento, le aree cioè di cui l’operatore deve po-
ter disporre per l’idoneo svolgimento delle proprie
mansioni, e delle superfici per le vie di circola-
zione, cioè le aree necessarie al passaggio delle
persone e allo spostamento dei materiali all’in-
terno dell’ufficio, quando questi abbiano carattere
di ripetitività. Le indicazioni sul dimensionamento
delle vie di fuga/esodo in caso di emergenza sono
oggetto di specifica legislazione e quindi non trat-
tate nella norma.
Nella norma, riferita principalmente alle aree di
lavoro, è stata inclusa un’appendice normativa con
alcune indicazioni di base per la disposizione degli
arredi nelle sale riunione. Sono invece esclusi gli
archivi, le biblioteche e le sale conferenze.
La UNI 11534, così come le altre norme UNI e UNI
EN citate, è una norma tecnica volontaria. Tut-
tavia, fornisce lo strumento preciso, verificabile
e oggettivo che permette di controllare che i re-
quisiti di legge, obbligatori, siano rispettati.
Il
Decreto Legislativo 9 aprile 2008, n° 81
sulla
tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di
lavoro, nell’Allegato XXXIV relativo alle postazioni
di lavoro al videoterminale, stabilisce che “Il posto
di lavoro deve essere ben dimensionato ed
allestito in modo che vi sia spazio sufficiente per
permettere cambiamenti di posizione e di movi-
menti operativi”
(All. XXXIV, punto 2, lettera a)
.
L’intenzione della UNI 11534 è quella di definire
in modo più preciso, insieme alle norme dimen-
sionali sui prodotti specifici, cosa caratterizzi un
posto di lavoro ben dimensionato.
In realtà la UNI 11534 non è del tutto nuova, ma
si basa su una norma sperimentale preesistente,
la UNI 10915:2001, oramai ritirata da alcuni anni,
e ne costituisce di fatto un aggiornamento. Nel
rivedere i criteri si è tenuto conto innanzitutto
delle esigenze imprescindibili legate all’ergonomia
e alla tutela della sicurezza e salute dell’operatore.
Niente di tutto ciò è stato messo in discussione
e la norma continua a fornire
requisiti dimensionali
minimi
, atti garantire il soddisfacimento di
queste esigenze. Tuttavia altri due aspetti, che
hanno fortemente caratterizzato la progettazione
degli ambienti ufficio in tempi più recenti,
hanno anch’essi determinato alcune delle scelte
che sono alla base delle indicazioni della norma.
Il primo è un
cambiamento nel modo di lavorare
negli uffici
, sempre meno alla scrivania, al “video-
terminale” fisso, e sempre più in ambiti informali,
fino a poco tempo fa considerati come spazi ac-
cessori e non destinati al lavoro, facendo uso degli
strumenti mobili che la tecnologia mette a dispo-
sizione. Di fatto sul mercato la riduzione delle aree
dedicate alle postazioni fisse viene compensata
dalla maggiore disponibilità di altri ambienti quali
aree ristoro, bar, caffè, spazi per incontri e riunioni
informali, corridoi, spazi di attesa, ecc. Il secondo
è la necessità sempre più sentita dal mercato di
ridurre i costi di occupazione degli immobili
, ri-
ducendo gli spazi e recuperando così risorse eco-
nomiche preziose in tempi di rallentamento ge-
nerale dello sviluppo economico.
Il risultato delle discussioni, che hanno visto coin-
volte le principali parti interessate, produttori di
mobili, progettisti specializzati, grandi utenti, ecc.
è stato quindi un punto di equilibrio tra le diverse
esigenze e il migliore compromesso tra richieste
spesso contrastanti. La norma continua a trattare
le postazioni di lavoro “al videoterminale” e non
i possibili spazi accessori, difficilmente normabili
perché non destinati a una attività lavorativa spe-
cifica e perché utilizzati per periodi brevi, ridu-
cendo alcuni dei parametri contenuti nella
vecchia norma sperimentale – solo quando le con-
siderazioni ergonomiche e di sicurezza lo hanno
permesso – e modificandone altri per tenere conto
della crescente diffusione e utilizzo di prodotti
prima piuttosto rari quali le scrivanie ad altezza
regolabile, le postazioni per lavoro in piedi o di
tipo “sit/stand”.
Norme con requisiti dimensionali
dei mobili per ufficio
• UNI EN 527-1:2011
- Mobili per ufficio -
Tavoli da lavoro e scrivanie - Parte 1: Dimensioni
• UNI EN 1335-1:2000
- Mobili per ufficio -
Sedia da lavoro per ufficio - Dimensioni -
Determinazione delle dimensioni
• UNI CEN/TR 1335-4:2009
- Mobili per ufficio -
Sedia da lavoro per ufficio - Parte 4: Chiarimenti
alla EN 1335-1:2000 - Dimensioni
• UNI EN 1023-1:1998
- Mobili per ufficio -
Schermi divisori - Dimensioni
• UNI 10916:2001
- Mobili per ufficio -
Appoggiapiedi - Dimensioni e caratteristiche
IN PRIMO PIANO
Criteri
per la disposizione dei mobili
Recentemente pubblicata la norma sui requisiti dimensionali per la disposizione dei mobili d’ufficio.
Un utile strumento di supporto per la strutturazione, il coordinamento e la disposizione dei posti di lavoro
sulla base di criteri ergonomici
Marco Fossi, ufficio Ambiente Normativa e Sicurezza- FederlegnoArredo