maggio 2012
office automation
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zioni, quali quelle proposte da IBM, di virtualizza-
zione cloud dei client, anche in modalità Infrastruc-
ture-as-a-service, di gestione centralizzata dei device
e di disponibilità delle applicazioni aziendali in mo-
dalità app store.
Questa consumerizzazione dell’IT è un’arma potente
ma a doppio taglio, a causa delle inevitabili perples-
sità che suscita nei CIO (che temono la gestione di
device eterogenei e eventuali falle a livello di prote-
zione dei dati); si tratta comunque di fattori critici
che le tecnologie attuali risolvono brillantemente,
come mostra l’esperienza della stessa IBM, che ha or-
mai superato le fasi di sperimentazione iniziate qual-
che anno fa, migrando in produzione su scala mon-
diale.
Quali sono gli impatti del cloud networking sui data
center?
Il paradigma cloud si basa anche sulla maturità
delle soluzioni di virtualizzazione di server e sto-
rage. L’aver separato l’applicazione dall’hardware
abilita nuovi modelli di servizio che riescono a
soddisfare meglio le esigenze di business in termini
di flessibilità.
La rete del data center deve quindi da una parte
supportare e abilitare la virtualizzazione di server e
storage e, dall’altro, essere consolidata e virtualiz-
zata per diventare più flessibile e scalabile. Questo
trend è chiaramente in contrasto con le ‘best prac-
tice’ tradizionali per il networking di data center: in-
fatti storicamente l’alta affidabilità era ottenuta te-
nendo l’ambiente statico e minimizzando i
cambiamenti da apportare all’infrastruttura. A li-
vello di accesso ai server la rete era agnostica in ter-
mini di connettività verso le piattaforme serventi.
Ora però la rete deve diventare flessibile ed inte-
grare le specificità degli end point, concentrandosi
non solamente sul numero di porte ma anche sul-
l’integrazione con le piattaforme di switching vir-
tuale presenti a livello di hypervisor. Questi sem-
plici esempi dimostrano come la rete di data center
sia a un punto di transizione, che alimenta una serie
di evoluzioni tecnologiche per risolvere alcune di
queste limitazioni e supportare modelli cloud pub-
blici e privati.
Nella sua accezione ‘public’ la fruizione dei servizi
cloud deve essere infatti attentamente pianificata per
soddisfare le esigenze di sicurezza, compliance e
performance applicative. Nell’accezione ‘private’ la
rete deve garantire isolamento dei workload, essere
partizionabile in contesti indipendenti, utilizzare
servizi di rete virtualizzati per scalare in maniera
più efficiente, mentre le componenti di network ma-
nagement e provisioning devono essere integrate a li-
vello sia di gestione infrastrutturale che di gestione
del servizio IT.
Quali progetti e iniziative state osservando nel-
l’area del data center networking?
La rete di data center è un tema strategico da affron-
tare nel contesto di iniziative di business di alto pro-
filo ed un’area strategica di investimento a livello di
ammodernamento infrastrutturale. Non a caso molti
clienti di IBM stanno intraprendendo un percorso di
evoluzione dei propri data center.
Naturalmente non esiste un approccio universal-
mente valido per abilitare un cloud data center; di-
versi requisiti richiedono approcci diversi, special-
mente visto che molte realtà propendono per un
approccio best of breed e multi-vendor basato su
open standard ratificati da enti quali Ieee e Ietf. Vista
la dinamicità del mercato e l’alto numero di soluzioni
innovative provenienti dai diversi vendor, è necessa-
rio articolare una strategia chiara per la rete di data
center in maniera da razionalizzare i requisiti e sele-
zionare un modello architetturale in grado di evol-
vere in base alle esigenze di business.
I progetti che IBM sta seguendo in questo senso
sono volti, per esempio, ad abilitare la mobilità delle
macchine virtuali tra data center fisicamente distanti,
a supporto di iniziative private cloud ad alta affida-
bilità. Le applicazioni di business ottengono infatti
vantaggi in termini di flessibilità ed efficienza da
questa possibilità ma la rete all’interno e tra i data
center deve soddisfare requisiti ben precisi. In gene-
rale molti progetti sono volti a realizzare un unico
data center logico formato da più data center fisica-
mente distinti, estendendo ulteriormente il raggio di
azione della virtualizzazione e realizzando un disac-
coppiamento tra il centro di calcolo fisico e il centro
di calcolo logico. Chiaramente sono le tecnologie di
rete a realizzare questo disaccoppiamento e a ren-
derlo trasparente agli utenti finali. Altri temi di
grande interesse progettuale sono quelli delle data
center fabric, che abiliteranno reti di data center più
scalabili e facili da gestire, o ancora progetti volti a in-
cludere automazione industrializzata nelle tecnologie
di rete in ambito di esercizio per abilitare modelli di
private cloud.