braccio tecnologico a supporto delle tre Aree con cui GTECH
presidierà l’intero Mercato mondiale: Americhe, Internazionale
ed Italia.
Il nostro compito sarà quello di mettere in campo una serie di
nuove proposizioni basate sulla nostra estesa gamma di prodotti
e servizi e sulla capacità di saperle integrare in tutte le filiere di
business che presidiamo.
Faccia un esempio.
Le lotterie e i casinò oggi sono uno dei motivi per cui si fa que-
sta integrazione. I grandi soggetti, come le lotterie americane
o i grandi casinò, iniziano a sentire la necessità di espandere il
loro business. Per supportare il processo di espansione della
loro offerta occorre che i fornitori abbiano la capacità di dare
una visione e una gamma di prodotti, ma è meglio dire servizi,
che consenta a grandi player, quali sono loro, di ampliare la loro
offerta - vedi skill games e instant games - la loro modalità di
erogazione - vedi multi canalità (Internet, TV, mobile, etc) - ma
ancor di più servizi al giocatore e all’operatore, vedi loyalty, fraud
and collusion, così da valorizzare sempre di più il loro business.
Business e tecnologia. Qual è stato e qual è il rapporto tra
questi due fattori nella vostra realtà?
Devo dire che per la connotazione particolare di questa azienda,
le persone di business quasi sempre hanno avuto un’origine tec-
nologica. Quindi questa relazione non si è mai connotata come
un confronto conflittuale come invece si verifica in molte altre
realtà. Esiste una cultura di base che in qualche maniera ha con-
sentito uno sviluppo armonico delle conoscenze, del linguaggio,
dei comportamenti. Nella consapevolezza naturale che facendo
miliardi di transazioni all’anno, questo business non si può fare
se non basandosi sulla tecnologia.
L’IT è l’abilitatore fondamentale. Quindi non si può non avere
una giusta e armonica relazione tra tecnologia e business anche
se questo non significa che tra i due non ci sia dialettica.
Questo radicamento del business nella tecnologia ha in
qualche modo semplificato la vostra organizzazione?
Sicuramente in Italia questo fattore è stato uno degli elementi
vincenti. Ricordo che quando sono arrivato c’erano progetti e
pianificazioni triennali. Per mia esperienza ho provato a conte-
nere tutti i progetti entro l’anno. Anche per dare certezza e visi-
bilità a un risultato economico che mostri l’efficacia di quanto si
sta facendo. Quando siamo partiti sull’Interactive, ovvero i giochi
online, abbiamo attivato un processo di delivery basato su “can-
vass” che consentono un miglioramento costante e progressivo
grazie al rapporto continuativo con le Business Unit e, attraverso
loro, con il mercato.
Così manteniamo una tensione positiva tra quello che il mercato
chiede e quello che la tecnologia può e deve dare.
Quali sono i temi tecnologici più di interesse per voi?
Il cloud è un tema che abbiamo promosso internamente attra-
verso un profondo processo di virtualizzazione dei nostri data
center. Abbiamo capito rapidamente che questa tecnologia dà
un valore incredibile alla stabilizzazione e alla qualità del pro-
cesso in quanto tale. Nonché a una riduzione significativa del
costo di gestione complessivo, a partire dalla parte energetica,
a quella operativa e all’occupazione degli spazi.
Ma ancora di più il cloud può rappresentare un momento di cre-
scita per tutti i nostri clienti, Operatori di Lotterie e di Gambling
in giro per il mondo, che potranno focalizzare il meglio delle loro
risorse sui processi di business, riducendo al minimo i vincoli
e le dipendenze dai fattori tecnologici meno rilevanti per il loro
sviluppo.
Ancora una volta, quanto fatto e sperimentato nella nostra realtà
italiana, lo stiamo proponendo in tutti i deal internazionali.
La nuova GTECH conta parecchie decine di data center distri-
buiti nel mondo e metterli a fattor comune è uno dei grandi pro-
getti che faremo nei prossimi anni.
Oltre al cloud, altri temi di attualità?
L’altro tema interessante è sicuramente l’acquisizione di compe-
tenze nella gestione dei big data. In questo ambito, per esempio,
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maggio-giugno 2013
Così un’eccellenza italiana diventa globale