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un risparmio medio tra il 18% ed il

34% (approssimando), su un premio

di 3.000 euro si può ottenere un ri-

sparmio da un minimo di 540 euro ad

un massimo di 1.020 euro.

Se poi lo stesso premio venisse ero-

gato sotto forma di welfare, allora il

risparmio aumenta da un minimo di

840 euro ad un massimo di 1.320 euro.

Welfare aziendale

È utile ricordare di cosa si tratta. La

norma di riferimento è il D.P.R. 22 di-

cembre 1986 nr. 917, in particolare gli

artt. 51, 2° comma, e l’art. 100.

In genere sono prestazioni di servizi

erogati da soggetti terzi al dipenden-

te, ma con costi a carico dell’azienda,

o del rimborso in denaro di partico-

lari oneri di utilità sociale, offerti alla

generalità o a categorie specifiche di

dipendenti.

Qualche esempio:

- contributi di assistenza sanitaria: an-

che se eccedenti il limite di 3.615,20

euro (nel caso il limite della detassa-

zione del premio sia di 4.000 euro);

- servizi di trasporto collettivo: ab-

bonamenti al servizio di trasporto

pubblico per la tratta abitazione-

luogo di lavoro;

- servizi di utilità sociale: l’utilizzazione,

da parte del dipendente o dei suoi

familiari (anche non fiscalmente a

carico), di opere e servizi con finalità

di educazione, istruzione, ricreazio-

ne, assistenza sociale e sanitaria e di

culto;

- servizi didattici e di istruzione: ero-

gati anche quale rimborso, per la

fruizione da parte dei familiari dei

servizi di educazione e istruzione,

anche in età prescolare, compresi i

servizi integrativi connessi (ad esem-

pio i servizi di mensa, trasporto e

gite scolastiche) nonché per la fre-

quenza di ludoteche e di centri esti-

vi e invernali, servizi di baby-sitting

e per borse di studio a favore dei

medesimi familiari;

- servizi di assistenza ai familiari: eroga-

ti anche quale rimborso, per i servizi

di assistenza ai familiari che abbiano

compiuto i 75 anni o non siano au-

tosufficienti;

- contributi e premi per rischio non

autosufficienza: per prestazioni, an-

che in forma assicurativa, aventi ad

oggetto il rischio di non autosuffi-

cienza nel compimento degli atti

della vita quotidiana;

- azioni offerte ai dipendenti: per un

importo non superiore a 2.065 euro;

- fondi di previdenza complementa-

re: per contributi versati alle forme

pensionistiche complementari.

Chi può usufruirne

I destinatari del beneficio sono i la-

voratori del settore privato, titolari di

redditi da lavoro dipendente per un

ammontare non superiore a 80.000

euro (valore riferito all’anno preceden-

te l’anno di applicazione del beneficio).

Il premio gode di una tassazione di

favore per un ammontare massimo di

3.000 euro. L’importo sale a un massi-

mo di 4.000 euro per i dipendenti di

aziende che coinvolgano i lavoratori

nell’organizzazione del lavoro.

Come ottenere il beneficio

Occorre che il premio sia previsto in

misura variabile, in funzione dei para-

metri di calcolo, nonché sia corrispo-

sto in relazione a incrementi di pro-

duttività, redditività, qualità, efficienza,

innovazione, come definiti dalla con-

trattazione collettiva aziendale o ter-

ritoriale unitamente ai criteri di misu-

razione e verifica.

E questo è il passaggio essenziale: è

necessario che le somme erogate siano

previste in esecuzione di contratti col-

lettivi aziendali o territoriali che siano

sottoscritti dalle associazioni sindacali

comparativamente più rappresentative

sul piano nazionale o dalle loro rap-

presentanze aziendali.

Elementi essenziali

Come accennato, le regole della gara

devono essere definite prima della par-

tenza.

Il contenitore è il contratto collettivo,

o più spesso l’accordo quadro territo-

riale sottoscritto dalle organizzazioni

datoriali e dai sindacati.

Il contenuto è quanto prescritto dal-

la norma, in particolare: il periodo da

prendere a riferimento (base di raf-

fronto, per esempio quattro mesi) e

gli indicatori. Questi in genere sono

riferiti a valori economici (fatturato,

MOL, scostamenti budget/balance,

differenze inventariali), o di qualità/

quantità (numero di riparazioni/rila-

vorazioni, numero di brevetti deposi-

tati, indici di soddisfazione del cliente,

riduzione scarti lavorazione, rispetto

dei tempi avanzamento lavori, rispet-

to tempi consegna, riduzione tempi

di sviluppo).

Non vi sono limiti nella scelta degli

indicatori purché gli indici siano mi-

surabili e riferiti incrementi di pro-

duttività, redditività, qualità, efficienza,

innovazione.

Riepilogando

Ecco i cinque punti fondamentali a

cui l’azienda deve prestare attenzione:

1 Verificare quanto previsto dalla

contrattazione collettiva aziendale

o, se è stato sottoscritto, dall’accordo

quadro territoriale relativo al settore

economico nel quale opera;

2 Rilevare i criteri di valutazione che

intende adottare, tra quelli definiti

nel contratto aziendale o nell’ac-

cordo quadro territoriale, nonché

gli indici (parametri) rilevati nel pe-

riodo di raffronto;

3 Nel caso non vi sia previsione spe-

cifica nel contratto aziendale: sotto-

scrivere l’adesione all’accordo qua-

dro territoriale (che quindi non può

essere retroattivo) indicando i criteri

di valutazione che intende adottare

e gli indici/parametri di riferimento

di ogni criterio di valutazione;

4 Comunicare ai dipendenti che si sta

monitorando l’andamento per il pe-

riodo di osservazione (per esempio

quattro mesi) dalla sottoscrizione

dell’accordo;

5 Al termine del periodo di osser-

vazione, verificare il raggiungimen-

to degli obiettivi e, in caso di esito

positivo, erogare i premi detassati.

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giugno 2017

FISCO E INCENTIVI ALL’INNOVAZIONE

NEL PROSSIMO NUMERO

Le novità sui contributi per la for-

mazione del personale. L’attesa

di qualche notizia di rilievo po-

trebbe andare delusa e, nel caso,

tratteremo un tema a sorpresa.