All’inizio di ogni anno non è raro tro-
varsi a ragionare sull’entità dei pre-
mi destinati al riconoscimento delle
performance del personale. In genere
è chiaro a chi destinarli, o almeno è
chiaro per il vertice aziendale, mentre
è sempre complicato raggiungere l’e-
quilibrio tra costo a carico dell’azien-
da e netto ricevuto dal collaboratore.
Così, anche quest’anno.
“L’azienda ha deciso di riconoscerti un
premio. Mi hanno chiesto di valutare
con te quanto potrebbe soddisfare le
tue aspettative”. Il sorriso imbarazza-
to mi porta a riformulare la richiesta.
Al sorriso segue “Non saprei, forse il
rimborso delle spese che ho soste-
nuto per venire a lavorare”.
Un regalo inaspettato a volte provo-
ca un senso di smarrimento. Non si
sa in quale direzione guardare, dove
trovare un appiglio, un punto fermo.
Penso sia una situazione molto diffusa.
Trovarsi in aziende che non costrui-
scono un piano di incentivi coerente
con gli obiettivi aziendali, condiviso con
le risorse umane prima di mettersi al
nastro di partenza.
È più facile fare un regalo che orien-
tare una conquista. Più facile, ma con
risultati nelle braccia della sorte.
Mi piace pensare che sia questo il
motivo per cui il tema dei premi di
risultato è entrato nell’orizzonte del
fisco italiano.
Con la Legge di Bilancio 2017 è stato
potenziato lo strumento di riduzione
del carico fiscale proprio per questi
premi che imprese/personale posso-
no concordare per il raggiungimento
di obiettivi aziendali.
10% di imposta, 0% imposta
La Legge di bilancio 2017 è intervenu-
ta con alcune modifiche migliorative.
La fonte è l’art. 1, comma 160 (sic!)
della Legge 11 dicembre 2016, n. 232,
che è intervenuta con alcune modifiche
sulla previgente normativa prevista, tra
l’altro, dall’art. 1, comma 182 e seguenti
della Legge 28 dicembre 2015 n. 208.
La norma prevede l’applicazione di una
imposta del 10%, sostitutiva dell’Irpef e
delle addizionali regionale e comunale,
per i premi erogati in denaro. Qualora
il dipendente chieda l’erogazione del
premio non in denaro ma in servizi di
welfare aziendale, l’intero ammontare
del premio, nei limiti massimi previsti,
è totalmente detassato.
Basti una semplice considerazione: nel-
la fascia di reddito tra i 15.000 euro
annui e gli 80.000 euro (limite massimo
di riferimento) la sola Irpef (imposta
sulle persone fisiche) va da un mini-
mo del 27% a un massimo del 43%.
Percentuali a cui aggiungere le addizio-
nali regionali e comunali. Assumendo
PIANI DI INCENTIVI
E AGEVOLAZIONI FISCALI
88
giugno 2017
FISCO E INCENTIVI ALL’INNOVAZIONE
Roberto Ferrari
Commercialista
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