metodo S.M.A.R.T., ma io personal-
mente ne preferisco un altro. Tra la
fine degli anni 80 e gli inizi degli anni
90, Graham Alexander, Alan Fine e
Sir JohnWhitmore diedero un signifi-
cativo contributo a un metodo di de-
finizione obiettivi che era stato in pre-
cedenza pensato, ma poco sviluppato.
Il metodo G.R.O.W. ‘Grow’ in inglese
significa ‘crescere’, ed è in questo caso
un acronimo per identificare i passaggi
in una definizione obiettivi.
Vediamoli insieme.
G.
La G sta per ‘goal’, ossia obiettivo, e
viene definita da quello che hai appena
letto, ossia dal fatto che sia espresso
in positivo, che sia misurabile, reale,
specifico, definito su base sensoriale
ed ecologico. Risponde alle doman-
de “Cosa vuoi?” e Perché lo vuoi?”.
Quest’ultima domanda è molto im-
portante e potente, perché identifica
lo scopo, il motivo per il quale si vuole
raggiungere questo obiettivo.
R.
La seconda lettera sta per ‘reality’, re-
altà, e identifica la situazione in cui ti
trovi ora. In pratica aiuta a prendere
consapevolezza di quale sia il punto
dal quale parti per raggiungere il tuo
obiettivo, e risponde a domande molto
precise come:“Dove ti trovi ora rispet-
to al tuo obiettivo” e ancora “Chi è
coinvolto?” per passare poi a chiederti
da chi o che cosa la situazione possa
essere influenzata.
O.
La penultima lettera ha un ruolo im-
portantissimo nella definizione degli
obiettivi, e ha un duplice significato.
La O sta infatti per ‘ostacoli’ ma anche
per ‘opzioni’.
Le domande che aiutano a rispondere
a questa lettera sono molto importanti,
poiché aiutano a identificare che cosa
hai già fatto o che cosa stai facendo
per raggiungere il tuo obiettivo. Inol-
tre, ti aiuta a riflettere su quali pos-
sano essere gli impedimenti, interni
e/o esterni.
Infine, quali sono appunto le opzioni
e/o soluzioni fra le quali poter scegliere
per muoverti sempre di più e in fretta
verso il tuo obiettivo.
W.
Decisamente la lettera più importante.
Identifica il piano d’azione e quindi ciò
che verrà fatto in concreto per rag-
giungere il proprio o i propri obietti-
vi. La W sta per ‘way forward’ (via da
seguire) e ha ben quattro differenti
significati: what (cosa), when (quando)
who (chi) e will (volere).
Mettere nero su bianco
Un’altra cosa importante da tenere
in considerazione è che tutto quanto
hai appena letto, va scritto. Mi spiego
meglio: tutto ciò che mettiamo per
iscritto resta.
Definire un obiettivo con le modalità
di cui sopra e metterlo poi per iscritto,
ti permetterà di poterlo rileggere ogni
volta che vorrai e capire se effettiva-
mente stai facendo progressi. Inoltre,
mettere quello che vuoi per iscritto,
ti permette di memorizzarlo in modo
più profondo, poiché mentre scrivi, ciò
che scrivi diventa parte dei tuoi pro-
cessi neurologici e pertanto comincia
subito a diventare parte di te.
Sia che tu definisca i tuoi obiettivi all’i-
nizio dell’anno, che a metà, puoi tran-
quillamente utilizzare questo metodo.
L’importante è farlo.
Avere una destinazione ci consente
di poter tracciare la rotta e di evitare
dispersioni.
Da qui deriva anche la motiv-azione,
cioè il motivo per il quale compiere
azioni. Spesso quando spiego il mio
lavoro mi sento dire “ah, fai il mo-
tivatore!” e allora spiego che non è
quello il mio lavoro, non ho mai mo-
tivato nessuno in vita mia, né ho mai
conosciuto altri che lo abbiano fat-
to, perché è impossibile, almeno per
quanto mi riguarda, motivare qualcuno
dall’esterno.
Esistono molti corsi così detti ‘moti-
vazionali’, e infatti gli effetti, che non
discuto assolutamente essere positivi,
durano pochi giorni.
Essere motivati dall’esterno può fun-
zionare per un periodo molto limitato
di tempo, auto motivarsi per persegui-
re un obiettivo ha invece una potenza
incredibile.
Costanza e determinazione
Mentre stai leggendo queste paro-
le, probabilmente cominci a renderti
conto del come mai solo una piccola
percentuale al mondo definisca i pro-
pri obiettivi. E se stai pensando che
sia difficile, la risposta è si!
È molto difficile, ecco perché la mag-
gioranza non li definisce affatto, e an-
che quelli che lo fanno, molto spesso
rinunciano prima di raggiungere l’o-
biettivo. Definire un obiettivo, non è
quindi semplicemente prendersi un
impegno, o peggio ancora fare una
promessa, è volere con ogni fibra del
proprio corpo il raggiungimento di
un risultato.
Come sempre spero di averti dato
qualche spunto di riflessione, e so-
prattutto strumenti pratici per poter
migliorare sempre di più nella tua vita
e nel tuo business.
Grazie per la tua attenzione e al pros-
simo mese con un nuovo articolo su
un altro argomento!
87
giugno 2017
COMUNICAZIONE E COMPORTAMENTO NEL BUSINESS
NEL PROSSIMO NUMERO
Parleremo di work life balance,
ossia l’equilibro fra vita privata e
vita lavorativa. Questo termine
specifico è stato utilizzato per
la prima volta in Gran Bretagna
alla fine degli Anni 70.Al di là del
termine in sé, si è fatto ancora
molto poco per utilizzare stru-
menti e formare persone affinché
possano davvero trovare quell’e-
quilibrio in grado di portare una
maggior serenità sia sul luogo di
lavoro sia a casa.
“Non basta prendere un impegno,
bisogna voler raggiungere
un risultato con ogni fibra
del proprio corpo”