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È un retaggio culturale che ci portiamo

dietro probabilmente dai tempi della

scuola. Quello di scandire l’anno in

modo diverso rispetto al calendario

tradizionale. A giugno finiva la scuola

e in modo spensierato si andava in

vacanza, per riprendere poi a settem-

bre il nuovo anno. In qualche modo

è lo stesso nel mondo del business.

A giugno ci si trova comunque per

forza di cose a tirare un pochino il

fiato. Il ritmo gradualmente rallenta,

per scemare poi ancora di più a luglio,

tendendo poi allo zero nel mese di

agosto. Credo sia questo, il periodo

giusto dove ci si riorganizza, ovvero si

capisce dove ci si trova e soprattutto

dove si vuole andare, e ancora più

importante, come.

Definire gli obiettivi

Definire i propri obiettivi è una cosa

che andrebbe fatta all’inizio di ogni

nuovo anno, ma ci sono sempre fattori

esterni alla nostra responsabilità e ca-

pacità di controllo che influenzano ciò

che ci eravamo prefissato. Per questo

a giugno bisognerebbe ‘aggiustare il

tiro’, con una correzione o comunque

una revisione di quello che avevamo

programmato.

Qual è lo scopo di definire uno o più

obiettivi? Fare chiarezza nella propria

mente. Quando faccio sessioni di Co-

aching con le persone infatti, e chiedo

loro che cosa vogliono ottenere, spes-

so o addirittura sempre, mi viene detto

quello che non vogliono. Andare via

da una situazione, per proteggersi, è

la prima cosa che tendiamo a fare, ma

portare l’attenzione su quello che non

si vuole ci allontana ancora di più da

quello che in realtà vorremmo. Affin-

ché sia ben formato, un obiettivo deve

avere precise caratteristiche. Intanto

deve essere espresso in positivo ed

esprimere un risultato invece che un

processo. E quindi si deve esplicitare

quello che si vuole, invece che quel-

lo che NON si vuole. Voler perdere

peso ad esempio, esprime un proces-

so, mentre pesare 75 Kg. identifica un

risultato. L’obiettivo quindi, deve essere

specifico, più diamo dettagli al nostro

cervello infatti, più avremo chiaro quel-

lo che davvero vogliamo. Deve poi

essere misurabile su base sensoriale,

ossia cosa devo poter vedere, senti-

re, toccare o provare per sapere che

l’obiettivo è stato raggiunto. Deve ov-

viamente essere realistico e definito in

termini temporali, poiché la differen-

za fra un sogno e un obiettivo è una

data di scadenza. Inoltre deve essere

sotto la mia responsabilità il più pos-

sibile, cioè devo poterlo controllare al

meglio, e infine deve essere ecologico.

L’ecologia è diversa dall’ etica, l’etica

è ciò che è giusto o sbagliato, mentre

l’ecologia è identificare la sostenibilità

dell’obiettivo che voglio raggiungere.

Avere un metodo

Per strutturare al meglio la definizione

degli obiettivi ci sono diversi strumen-

ti. Spesso si sente infatti parlare del

DEFINIRE I PROPRI OBIETTIVI

PREPARARSI PER CHIUDERE L’ANNO CON LE IDEE CHIARE.

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giugno 2017

Riccardo Montanari

NLP Trainer & NLP Coach

Certificato dalla Society of NLP di Richard Bandler.

Possiede una vasta esperienza di NLP applicata

alla vendita, alla negoziazione e al public speaking.

riccardo@riccardomontanari.com www.riccardomontanari.com

COMUNICAZIONE E COMPORTAMENTO NEL BUSINESS

© Natalia Merzlyakova - fotolia.com