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quadri normativi che spesso danno adito a inter-

pretazioni diverse. “Un buon punto di partenza - ha

rilevato Lorenzo Badiali di CommScope - sono gli

standard di settore, troppo spesso sottovalutati

nel nostro Paese.

I parametri relativi all’ecienza

di utilizzo dell’energia (Power Usage E ectiveness,

PUE) e la relativa ecienza dell’infrastruttura del

data center (Data Center Infrastructure Eciency,

DCIE) sono ormai standard di fatto, ma non sem-

pre vengono presi in considerazione, così come

molti cablaggi strutturati sono stati realizzati con

standard ormai sorpassati che richiederebbero un

adeguamento”. Non si pretende di arrivare ai livelli

di altri Paesi, che ad esempio stanziano finanzia-

menti per stimolare l’introduzione della metodolo-

gia Lean all’interno delle aziende, ma di prendere

coscienza che

l’utilizzo di standard riconosciuti a

livello internazionale agevola la modernizzazione

delle infrastrutture

e, quel che più conta, le rende

più interoperabili all’interno della propria supply

chain di riferimento, sia a monte che a valle.

Trovare il linguaggio giusto

Un altro tema discusso in maniera approfondita

nel corso della tavola rotonda è stato quello delle

professionalità necessarie per accelerare il cambia-

mento. Anche da questo punto di vista le novità

non mancano.

All’interno delle aziende utenti il numero di interlo-

cutori con cui discutere di innovazione sono infatti

molteplici, si va dal top management, nelle aziende

di tipo padronale, al responsabile IT, sino ad arriva-

re, nelle aziende più strutturate, al facility manager,

all’energy manager e al CFO (chief financial ocer)

e “con ciascuno di loro bisogna sapere utilizzare il

linguaggio adatto”, ha commentato

Stefano Costa

di Socomec Italia.

Il discorso non cambia quando il focus si sposta sui

business partner, ovvero gli operatori di canale che

hanno il compito di veicolare al mercato e aggiun-

gere valore alle proposizioni dei vendor. Anche in

questo caso il panorama è molto variegato, perché,

parlando di infrastrutture, bisogna interagire con

installatori, progettisti e system integrator, categorie

fino a ieri abituate a lavorare autonomamente ma

che oggi sono chiamate a interfacciarsi e coordi-

narsi in maniera più ecace.

“A volte chi si occupa di IT vede l’impianto elettrico

come un fattore secondario, mentre è evidente che

riveste un ruolo fondamentale in termini di conti-

nuità di servizio”, ha fatto notare Umberto Sordino

di EAE, ed è per questo che

i protagonisti dell’of-

ferta continuano a investire anche per far evolve-

re il proprio canale,

a volte restio a intraprendere

strade nuove. “Il supporto del canale è fondamen-

tale - ha ribadito

Paolo Parabelli

di Rosenberger

OSI - anche perché nel nostro Paese la richiesta di

personalizzazioni è molto maggiore che altrove”.

Dare al mercato i giusti messaggi

Modernizzare un data center vuol dire fare emerge-

re - e di conseguenza ridurre - i tanti costi occulti

ad esso correlati, qualunque siano le loro dimen-

sioni, ma non è facile veicolare al mercato questo

messaggio.

“Bisognerebbe che tutta l’industria che ruota intor-

no al mondo infrastrutturale collaborasse di più in

termini di comunicazione, per contribuire ad acce-

lerare la modernizzazione delle infrastrutture IT e,

di conseguenza, tutto il sistema Paese”, ha auspi-

cato

Emanuele Colombo

di R&M. Creare maggiori

sinergie significherebbe anche “attirare maggiori

investimenti in Italia da parte di quegli operatori

che stanno investendo in ogni parte del mondo

per costruire grandi infrastrutture destinate alla

co-location”, come ha evidenziato

Stefano De Lel-

lis

di BTicino.

Tutte le tematiche toccate nel corso della tavola

rotonda saranno approfondite sia dal punto di vista

tecnico che manageriale nel corso del convegno

Datacenter Experience 2017 organizzato da Soiel

International, in programma a Milano il 14 marzo 2017.

Tanti approcci diversi

Gli operatori del settore hanno approcci e stra-

tegie diverse per dare al mercato le risposte che

cercano. Ecco il punto di vista dei partecipanti alla

tavola rotonda.

Daniele Iseppi, direttore commerciale Italia, Borri

-

Nell’ultimo decennio il mercato dell’ICT ha subito una

crescita imponente, a dispetto della crisi economica

mondiale. La maturità tecnica raggiunta dal settore

fa sì che attualmente un data center, per quanto

complesso, assicuri una disponibilità dei dati prati-

camente continua. Ma questa caratteristica, che pur

rimane un requisito chiave, guidato dalla necessità

di gestire applicazioni in servizio continuo e senza

interruzioni, è stata aancata recentemente da cri-

teri di progettazione volti a massimizzare il risparmio

energetico e la riconfigurabilità della struttura, per

assecondare le sempre più pressanti necessità di

economicità, compatibilità ambientale e flessibilità,

richieste nell’esercizio di un moderno data center.

Oltre a una minore impronta ambientale,

l’alta e„-

cienza comporta risparmi sui costi di esercizio,

tali

da giustificare ampiamente gli investimenti neces-

sari per il rinnovamento delle strutture più datate

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TAVOLA ROTONDA – Datacenter 4.0

ottobre 2016