Office-Automation-giugno-2014 - page 50

A Milano si sta lavorando per garantire l’accesso agli oltre 20 milioni di visitatori
attesi il prossimo anno per l’Esposizione Universale.
Scopriamo come è stato strutturato il progetto
e le soluzioni tecnologiche adottate per la gestione degli accessi.
48
giugno 2014
NEXT STEP – IP BUILDING SECURITY
E
xpo Milano 2015 – che si terrà dall’1 maggio al 31
ottobre del prossimo anno – è l’evento sul quale
saranno puntati gli occhi di tutti, con la previsione
di un totale di oltre 20 milioni di visitatori. Uno dei
sistemi strategici per la sua riuscita sarà quello del
controllo accessi indirizzato in particolare a tema-
tiche di sorveglianza, comando e regolazione dei
dispositivi di automazione degli ingressi pedonali e
veicolari, dei parcheggi, dei padiglioni e delle altre
infrastrutture del sito dove si svolgerà l’Esposizio-
ne Universale. Sito che si estenderà
su un’area totale di 1 milione di metri
quadri di superficie e che verrà visitato
ogni giorno da circa 140mila persone,
con un picco previsto di 250mila nelle
prime due ore di apertura. Per saperne
di più abbiamo intervistato
Riccardo
Samiolo
, strategy & special projects
manager di Came, partner tecnologi-
co dell’evento relativamente al con-
trollo accessi.
Quali sono le sfide tecnologiche e or-
ganizzative più importanti poste dal
progetto controllo accessi di Expo
2015 e quali le di erenze, per esem-
LA PORTA
DI EXPO 2015
PAOLO MORATI
pio, con quelle relative a una implementazione a
livello di building?
Prima di tutto bisogna precisare che in realtà è più
complessa la sfida organizzativa rispetto a quella
tecnologica. Questo perché la vastità di Expo e
il fatto che si tratta di una manifestazione tem-
poranea comportano grosse di‹coltà operative
e progettuali. Per esempio, il personale coinvolto
viene aggiunto man mano che si procede, per cui
bisogna applicare un controllo ferreo e seguire un
protocollo ben definito per la sua for-
mazione e inserimento nel progetto.
L’approccio che stiamo seguendo è
quello di creare una sorta di ‘book’
della soluzione, aggiornato di volta
in volta, applicando le metodologie
Lean adottate al nostro interno. Tali
metodologie sono sviluppate dal no-
stro team interno di Lean Organization
che segue il metodo Porsche.
Detto questo, anche la sfida tecnolo-
gica è assolutamente importante. Di
fatto in otto mesi, da quando è partito
il progetto, abbiamo messo in campo
quanto normalmente viene realizzato
in tre anni di sviluppo.
Riccardo Samiolo, strategy &
special projects manager di Came
1...,40,41,42,43,44,45,46,47,48,49 51,52,53,54,55,56,57,58,59,60,...100
Powered by FlippingBook