– grazie alla possibilità di scattare fotografie e far firmare digital-
mente sul terminale il cliente – e di attività di georeferenziazione e
censimento anagrafico. Quindi abbiamo acquisito una immediata
conoscenza e registrazione delle anomalie rilevate sul campo e
introdotto un supporto alla programmazione auto-
matica delle squadre”.
La nascita del progetto Gas to Go era in so-
stanza legata all’esigenza di migliorare le modalità
di schedulazione delle attività e ridurre le attività
di backoffice gestendo il dato direttamente sul
campo semplificando le attività amministrative.
Un obiettivo quindi centrato, guardando ai numeri
che presentiamo nel box a pag. XX, per un pro-
getto che ha coinvolto direttamente l’esperienza
degli utenti per generare idee innovative legate
anche alla cosiddetta consumerization e ha per-
messo di introdurre oltre alla possibilità di lavorare
in mobilità anche quella di operare su informazioni
non strutturate, con nel contempo una maggiore
collaborazione in tempo reale tra i vari attori coin-
volti nei processi di intervento: “Pensiamo ai casi
di emergenza per i quali veniva inviata la squadra
più vicina all’impianto che poi doveva raccogliere
via telefono informazioni dal tecnico di turno. Ben
diversa è la condivisione delle immagini in tempo
reale per sapere come agire, poter visionare lo
storico degli interventi su quel particolare punto
della rete – evitando errori e sottovalutazioni del
problema – e accedere a risorse cartografiche”,
afferma Gazzano.
Nel dettaglio sulla mappa vengono mostrati la rete
di distribuzione del gas, gli impianti e contatori, con
la cartografia che si è di fatto trasformata in uno
dei front end di accesso alla conoscenza con la
possibilità di ingrandire i dettagli, visualizzare gli oggetti per i quali
compiere interrogazioni sul database ed evidenziarne le caratte-
ristiche tecniche.
Dal punto di vista temporale il roll-out di Gas to Go è stato avviato
lo scorso marzo, con a giugno il completamento
previsto dell’attivazione di 1300 iPad. Una migra-
zione che fronte utenti si è rivelata più semplice
rispetto al precedente passaggio da cellulari a pal-
mari: “In quel caso si è trattato di un passo avanti
molto significativo per cui abbiamo attivato per
circa un anno una control room con tutte le fun-
zioni utili a supportarlo. Oggi, invece, non abbiamo
avuto bisogno di fare quasi nulla, con il tablet ben
accettato dagli utenti, motivati a impiegare uno
strumento innovativo e con applicazioni più sem-
plici da utilizzare rispetto al passato”, commenta
Gazzano. L’iPad è stato del resto scelto proprio
dagli utenti finali stessi ai quali erano state anche
presentate due altre alternative basate su un altro
Quando il gas si ‘cura’ con il tablet
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maggio-giugno 2013