IL
MONDO DELL’OFFERTA
A CURA di Paolo Morati
Q
uando negli ultimi tre anni si sono investiti oltre 100 milioni
di euro con l’obiettivo di favorire un’evoluzione strategica
dei propri sistemi e applicazioni IT c’è una sola parola che può
venire in mente: innovazione. Stiamo parlando del Gruppo Ce-
dacri, realtà da circa 1.400 dipendenti specializzata nel settore
dell’outsourcing dei sistemi informativi e ben nota al mercato per
la sua focalizzazione, seppure non esclusiva, sui clienti del set-
tore finanziario. “Noi ci concentriamo sull’innovazione del modo
di essere banca. Non è facile rispondere alla domanda su quale
sia il modello del futuro, perché spesso si parla di innovazione
in termini di idee e non di processi. È su questi ultimi, invece,
che essa va riportata per uscire dalla situazione di crisi attuale.
Il problema serio è di fatto il modello operativo, con l’inefficienza
esistente che alla fine o si riversa sui clienti aumentando i prezzi
oppure produce perdite, per cui bisogna intervenire”, spiega
Salvatore Stefanelli, Direttore Generale di Cedacri. E intervenire
per riguadagnare efficienza vuol dire sottrarre ai processi interni
una serie di attività a basso valore per i clienti, affidandole a un
fornitore esterno che proponga soluzioni complete, in costante
evoluzione, abbattendo i relativi costi di gestione. Da questo
punto di vista Cedacri, che per quest’anno ha previsto di inve-
stire oltre 30 milioni di euro per l’evoluzione dei propri sistemi e
delle proprie soluzioni su aree quali multicanalità, crediti, finanza
e monetica, propone un’offerta che può variare dal full outsour-
cing di componenti applicative, infrastruttura tecnologica e back
office, fino all’esternalizzazione – sempre più interessante anche
per realtà sopra i 500 sportelli – di solo una parte dei sistemi,
quali finanza, incassi e pagamenti, crediti, estero, compliance. Il
tutto, con risparmi dichiarati fino al 30%, grazie a una strategia
che prevede la condivisione della piattaforma e un’unica ver-
sione per tutti.
“La risposta dei clienti è molto positiva”, continua Stefanelli. “Ad
esempio, una volta realizzate le piattaforme per la gestione di
prodotti bancari complessi - che vanno dalla polizza vita al time
deposit al conto corrente ai fondi - l’integrazione che ne deriva
viene messa a fattor comune di tutti. E questo non sta creando
problemi di concorrenza tra i vari clienti perché poi sta alla sin-
gola banca fare la sua politica di prodotto e prezzi e utilizzare al
meglio gli strumenti che forniamo”.
G
aranzie
e
supporto
L’approccio fin qui descritto vuole in sostanza erogare soluzioni
evolute e di eccellenza con contemporaneamente un time to
market che sia molto ristretto. Aggiungendo la certezza sulla
parte di compliance alle normative, aspetto anch’esso garan-
tito dal sistema condiviso che permette alla banca di concen-
trarsi sulle politiche di prodotto e canale. “Il vantaggio di affidare
all’outsourcer gli sforzi di adeguamento normativo, condivi-
dendo gli investimenti necessari con gli altri clienti, è un valore
tale per cui, se già da anni era passata l’idea che alcuni processi
potessero essere affidati in outsourcing – pensiamo ad esempio
a quelli di pagamento -, nell’ultimo periodo si sta iniziando a
pensare che questo possa riguardare anche alcune attività tipi-
che del mondo direzionale, in una logica di shared service, ad
esempio fronte servizi amministrativi, bilancio compreso”.
Per poter avere la sicurezza che tutto vada per il meglio ci vuole
maggio-giugno 2013
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Innovazione
in outsourcing