Chi è Stefano Coduri
Stefano Coduri è Ceo di BSI dal 1 gennaio 2012. Entrato
in azienda nel 1989, Coduri ha compiuto tutta la sua car-
riera in seno all’Istituto dove, nel 2004, è entrato a far
parte della Direzione Generale.
Coduri ha condotto con successo i più importanti pro-
getti di trasformazione che hanno toccato la banca negli
ultimi anni, tra i quali il processo di integrazione di Banca
Unione di Credito (BUC), acquisita nel 2006, e di Banca
del Gottardo, acquisita nel 2008, e l’implementazione per
l’intero Gruppo BSI della nuova piattaforma informatica.
Prima dell’attuale incarico, Stefano Coduri è stato a capo
delle attività operative del Gruppo (banking platform) e
ha acquisito una vasta esperienza in diversi settori della
banca, tra i quali il private banking, l’offerta prodotti e l’or-
ganizzazione.
attivato un’installazione pilota ad inizio 2010 nella sede di Mon-
tecarlo. Fino a qui l’aspetto prettamente tecnologico.
Quali altri aspetti avete affrontato?
Mandelli.
Parallelamente alla messa in pr oduzione della nuova
piattaforma ci siamo mossi anche sul fr onte del change mana-
gement. L’obiettivo era quello di andare live il 4 luglio, con tutta
l’organizzazione pronta ad operare sul nuovo sistema.
Un aspetto non banale del nostro change management, che
tengo particolarmente a sottolineare, è il fatto che nella comunità
di BSI operano persone di tante culture diverse e il nostro pro-
getto ha dovuto tenerne conto. Senza un forte supporto da parte
del top management non saremmo riusciti ad affrontare questo
aspetto con efficacia.
Come si è concretizzato il processo di change management
in questo particolare caso?
Mandelli.
Nelle prime fasi di avvio del pr ogetto di integrazione il
Risk Manager del progetto continuava a segnalarci che non sta-
vamo affrontando correttamente la tematica del change mana-
gement legata a questa importante attività.
A un certo punto ho rotto gli indugi e ho deciso di riunire in una
giornata di seminario tutti i responsabili interessati per chiarire, al
nostro interno, cosa intendevamo per change management. A
fine giornata, avevamo identificato dieci punti operativi molto ben
definiti che abbiamo subito condiviso con il business. E con il
business abbiamo sviluppato e monitorato questi dieci punti che
riguardavano vari temi come, ad esempio, l’aggiornamento delle
competenze, le modifiche nell’organizzazione, la ridefinizione dei
processi, dei profili degli utenti... e molto altro ancora. Tutte le at-
tività di change management sono state in seguito monitorate
con puntuali assessment su base trimestrale, tranne nell’ultimo
periodo in cui si è passati ad un controllo su base mensile.
Coduri.
Non avremmo potuto muoverci se non in questo modo.
Se non avessimo portato avanti il change management paralle-
lamente al progetto tecnologico, il 4 luglio avremmo solo acceso
le macchine, ma l’operatività aziendale sarebbe rimasta ferma.
Quali sono state le sfide principali che avete affrontato e su-
perato con questo progetto? E cosa avete imparato da que-
sta esperienza?
Mandelli.
La sfida del big bang, oggi vista a posteriori, è stata
entusiasmante. Prima qualche timore, ovviamente, poi la consa-
pevolezza che avevamo intrapreso la strada giusta. Insomma
adrenalina pura. Un entusiasmo che abbiamo condiviso sicura-
mente con il top management, ma soprattutto con i colleghi di B-
Source, la storica società di servizi IT che ci supporta e che ha
giocato un ruolo fondamentale anche in questo importante pro-
getto. Fare una migrazione in contemporanea su tre fusi orari di-
Come avete affrontato il progetto di migrazione?
Mandelli.
Da sempre BSI ha fatto la scelta strategica di avere lo
stesso sistema IT in tutte le filiali a livello globale. Potendo usu-
fruire di un grande sistema integrato, abbiamo beneficiato di no-
tevoli vantaggi operativi. Vantaggi che di fronte ad una migrazione
di piattaforma si sono trasformati in una enorme complessità da
risolvere.
Per rendere fattibile la migrazione sulla nuova piattaforma infor-
matica abbiamo pertanto deciso per un approccio big bang, ov-
vero spegnere contemporaneamente in tutte le sedi i vecchi
sistemi e nello stesso weekend dare il go live della nuova piatta-
forma.
Quasi un anno fa, il 4 luglio 2011, abbiamo fatto questa opera-
zione, per tutte le sedi che la Banca ha nel mondo e quindi: Sviz-
zera, Lussemburgo, Nassau, Singapore e Hong Kong. In effetti
non si è trattato di un big bang ad occhi chiusi perché abbiamo
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maggio-giugno 2012
L’INNOVAZIONE E LA CURA DELLE BUONE TRADIZIONI