Executive maggio - giugno 2012 - page 24

versi non è stata una cosa di poco conto. È stato un grandis-
simo lavoro di team. Pensi che nei tr e giorni ‘clou’ le persone
coinvolte sono state circa 500.
Questo progetto ha dimostrato ancora una volta che al centro del
successo ci sono sempre le persone, non basta avere una buona
organizzazione. Il nostro team, selezionato con grande cura, era
fatto da grandi esperti fortemente motivati anche sotto il pr ofilo
personale al raggiungimento degli obiettivi di progetto.
Un altro aspetto molto importante di questa esperienza è stato
l’aver sperimentato che, quando hai in mano un pr ogetto in cui
l’azienda crede, tutto è più semplice, anche se naturalmente sei
costantemente sotto osservazione.
Qual è stato l’apporto di B-Source in questo progetto?
Mandelli.
B-Source ha svolto gran parte dell’attività tecnica e si
è dimostrata all’altezza di questo pr ogetto. La loro consolidata
esperienza in migrazioni e il fatto che per altri clienti al di fuori di
BSI aveva già avuto modo di operare sulla piattaforma di Avaloq
hanno certamente contribuito al successo finale. Anche noi ab-
biamo svolto delle attività tecniche, ma principalmente ci siamo
occupati della definizione concettuale di tutte le fasi del progetto
e del change management.
Coduri.
È stato un progetto organizzato molto bene, anche da
parte di B-Source, che ha potuto beneficiar e del fatto di poter
contare su persone competenti, ma anche molto determinate.
Quest’ultima è stata una caratteristica fondamentale per non ca-
dere nella tentazione, che si è via via ripr esentata più volte nel
corso del progetto, di fermarsi, di avere dei ripensamenti e quindi
di abbandonare la strada intrapresa. Dalla mia esperienza per -
sonale, la priorità principale è sempre stata il rispetto dei tempi e
devo dire che, proprio per la professionalità e l’alta qualità delle
persone che hanno lavorato a questo progetto molto complesso,
anche in questo caso posso affermare di aver mantenuto saldo
il principio del rispetto delle scadenze che ci eravamo dati. Un se-
condo punto non trascurabile poi è stato il rispetto delle previsioni
finanziarie che avevamo pianificato. Un punto s u cui avremmo
potuto lavorare meglio è stato, invece, quello delle aspettative
funzionali degli utenti interni. Per rimanere nei tempi e nei costi
previsti abbiamo dovuto sacrificare alcune richieste.
Mandato in produzione il nuovo sistema, avete cambiato le
vostre politiche di sourcing dell’IT con il passaggio del con-
trollo di B-Source da BSI ad A valoq. Cosa ha determinato
questo cambio?
Coduri.
Il condividere con altri le spese del centro servizi IT che
si occupa del back of fice e dello sviluppo softwar e è stato un
obiettivo che abbiamo cercato di perseguire, e in parte abbiamo
anche raggiunto, fin dal 1995. Contestualmente al pr ogetto di
migrazione verso la nuova piattaforma si è aperta l’opportunità di
cedere al provider del software, Avaloq, la maggioranza di B-
Source e quindi di dare una nuova prospettiva a questa società,
una prospettiva che va nella direzione di un aumento significativo
della base di clientela, nazionale e internazionale. Fino a oggi B-
Source è riuscita a fornire servizi anche a società diverse da BSI,
ma certo le sue forti potenzialità di business sono state anche un
po’ frenate dall’essere una realtà controllata da una banca, mo-
tivo per cui diversi nostri competitor non la pr endevano in con-
siderazione.
Mandelli.
Oggi l’offerta di B-Source è centrata sulla piattaforma
Avaloq, mentre fino al 2011 era centrata sul sistema che utiliz-
zavamo anche noi e che era ormai obsoleto. L’esperienza fatta
da B-Source sull’implementazione della nuova piattaforma in una
realtà complessa come la nostra è di prim’ordine e oggi l’azienda
maggio-giugno 2012
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Chi è Alberto Mandelli
Cio di BSI Group dal 2001, ricopre attualmente anche la
carica di responsabile della Sicurezza ICT e Corporate
del Gruppo bancario. Durante la sua esperienza in BSI,
Mandelli ha seguito numerosi progetti di implementa-
zione di sistemi IT in ambito internazionale, diverse inte-
grazioni di sistemi e organizzazioni delle banche
acquisite e la migrazione ad una nuova piattaforma in-
formatica (progetto Bridge). 51 anni, laureato in Scienze
dell’Informazione all’Università Statale di Milano nel 1986,
Mandelli ha iniziato la sua carriera nel settore dello svi-
luppo software in ambito Finance, dapprima come ana-
lista, poi come responsabile di progetto e infine come
responsabile dello sviluppo di Bosslab, società di out-
sourcing di Lugano. Ha avuto, inoltre, numerose espe-
rienze internazionali di consulenza e supporto alla
vendita di core system in ambito bancario. Alberto Man-
delli è italiano residente in Svizzera e ha un figlio.
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