Executive maggio - giugno 2012 - page 14

sponsabile per la strategia applicativa deve essere in grado di
valutare il differenziale tra il valore creato dal piano già in corso e
il valore potenziale che si potrebbe realizzare con il piano alter-
nativo. È raro che questo tipo di confronto sia lineare: può darsi
che il piano già in atto permetta di r ealizzare determinate effi-
cienze operative per il processo aziendale e determinati risparmi
sui costi IT associati, mentre la nuova tecnologia potrebbe favo-
rire una maggiore fidelizzazione dei clienti. Deve esistere perciò
un meccanismo di gover nance che permetta di pr endere una
decisione equilibrata tra queste due opportunità divergenti. Non
esiste una risposta giusta in termini assoluti; se la strategia azien-
dale attribuisce un’alta priorità alla ritenzione dei clienti, un’inno-
vazione capace di ridurre il ricambio della clientela può contenere
una proposta di valore estremamente interessante. Le innova-
zioni non dovrebbero essere valutate solo per l’impatto che pos-
sono esercitare sul costo di erogazione dei servizi, ma anche per
la loro capacità di supportare gli imperativi strategici dell’azienda.
Le carenze della strategia attuale.
Una strategia non è mai
perfetta, perché è sempre il risultato di una serie di compromessi.
Ad esempio, può darsi che una data strategia permetta di ridurre
il costo di distribuzione di una determinata applicazione, ma che
il risparmio effettivamente ottenuto non sia commisurato alle
aspettative. Oppure, è possibile che una determinata applica-
zione venga inclusa nella strategia per rispondere a una serie di
esigenze dell’azienda ma non rappr esenti una soluzione com-
pleta, e lasci ancora alcuni punti da risolver e. Mantenendo una
lucida consapevolezza sulle carenze della strategia in atto, il team
di gestione delle applicazioni sarà in grado di giudicare con co-
gnizione se una determinata tecnologia emergente possa costi-
tuire o meno una tecnica utile per risolvere una parte dei problemi
ancora aperti.
L’importanza della scelta di tempo.
Alcune tecnologie emer-
genti sono meteore di breve durata: scompaiono presto, e chi è
riuscito a evitare di farsi calamitare prova un senso di gratifica-
zione. Più spesso, tuttavia, le tecnologie emergenti contengono
una certa dose di valore che alla fine − in un futur o più o meno
lontano − potrà rivelarsi utile per l’azienda. Il segreto consiste
nell’evitare di farsi distrarre da queste innovazioni in una fase
troppo iniziale del lor o ciclo di vita, e di esser e pronti ad adot-
tarle quando inizino a diventare realmente produttive.
A questo scopo, i team di gestione delle applicazioni dovrebbero
diventare assidui lettori dei cicli di popolarità di Gartner, che se-
guono centinaia di tecnologie in una parabola caratteristica che
parte dall’evento tecnologico scatenante, raggiunge il picco delle
aspettative non realistiche, entra nella fase di disillusione e mi-
nimo ciclico per poi arrivare al plateau della redditività. In alcuni
casi può essere del tutto giustificato adottare una data tecnolo-
gia in una fase precoce del suo ciclo di vita, ma questo gener e
di iniziative ad alto rischio richiede un livello di cura e attenzione
particolare, perché quando la tecnologia è immatura il rischio di
insuccesso è più elevato.
Conclusioni
Una strategia per le applicazioni è sempre un “lavoro in corso”.
Ci sono sempre alcuni aspetti che la strategia non riesce ad af-
frontare in modo ottimale; ad esempio, può darsi che le applica-
zioni siano troppo costose, oppure non riescano a soddisfar e
pienamente le richieste dell’azienda, non siano sufficientemente
agili, risultino difficili da integrare o presentino una miriade di altri
punti deboli. Il team di gestione delle applicazioni dovr ebbe te-
nere ferma l’attenzione su queste carenze ed essere pronto,
aperto e in grado di modificare la strategia a mano a mano che
si rendano disponibili nuove tecnologie utili allo scopo.
Allo stesso tempo, il team deve essere in grado di distinguer e
quando le iniziative puntino ad adottare determinate tecnologie
a prescindere dalla loro effettiva utilità. Un modo per mantenere
la necessaria vigilanza consiste nell’esprimere sempre il costo di
opportunità derivante dall’adozione di queste tecnologie dubbie
(“se facciamo X, poi non potr emo fare Y”) e di pr esentare og-
gettivamente il valore comparativo di Y contro X.
*VICE PRESIDENT GARTNER RESEARCH
CICLI DI POPOLARITÀ PER LE APPLICAZIONI
RACCOMANDAZIONI
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maggio-giugno 2012
• La strategia per le applicazioni deve documentare le aree di possibile miglioramento, nella consapevolezza che ogni stra-
tegia è un processo continuo e può sempre essere migliorata.
• I team responsabili della gestione delle applicazioni devono trovare il giusto equilibrio tra la fedeltà alla strategia esistente
e la disponibilità ad apportare modifiche in corso d’opera nei casi appropriati.
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