tecnologica può essere affrontata con relativa facilità, la gestione
delle innovazioni tecnologiche presenta problematiche comple-
tamente diverse.
La gestione delle innovazioni tecnologiche.
Una delle diffi-
coltà principali risiede nel fatto che tutte le innovazioni tecnologi-
che trovano molti sostenitori. Alcuni di questi sono esterni, come
i fornitori della nuova tecnologia e i loro accoliti presso la stampa
e gli integratori di sistemi. Altri si tr ovano all’interno dell’azienda;
sono persone che, sentendo i messaggi dei promotori esterni, ne
sono rimasti convinti e hanno iniziato a far e pressioni perché
l’azienda adotti la nuova tecnologia. In particolare, quando questi
sostenitori interni occupano ruoli di r esponsabilità o di potere in
azienda, le pressioni che esercitano non possono essere ignorate.
Si pensi, ad esempio, all’iperattivismo scatenato dal feno-
meno dei mondi virtuali come Second Life intor no al
2007. I sostenitori interni avevano convinto le pro-
prie aziende che fosse di importanza vitale inve-
stire in immobili virtuali, sviluppare soluzioni di
assistenza clienti che avesser o una presenza in
questi ambienti e creare negozi virtuali in cui ven-
dere i prodotti e i servizi reali. Qual è stato il risul-
tato finale di tutte queste attività?
Come nel giardinaggio…
Il team di gestione delle applicazioni deve da una
parte tenere fermo il timone di fr onte alle pres-
sioni degli entusiasti delle tecnologie innovative
e, allo stesso tempo, restare aperto e ricettivo nel
valutare i potenziali vantaggi delle innovazioni pro-
poste, eventualmente apportando alcune modifiche
alla strategia per approfittare delle innovazioni che
valga la pena di adottare. Come si può trovare que-
sto punto di equilibrio? Si può trarr e ispirazione
dal mondo del giar dinaggio. Esistono due tipi di
approccio al giardinaggio: un posto per ogni
pianta, una pianta per ogni posto.
Un posto per ogni pianta.
In questo caso, il giar-
diniere visita il vivaio, vede una pianta in vendita e
pensa: “Oh, ecco una pianta bella/inter essante/co-
lorata/affascinante”, la acquista e cer ca nel giar-
dino un posto adatto in cui collocarla.
Una pianta per ogni posto.
In questo caso,
invece, il giardiniere parte da un progetto per
il giardino e pensa: “...Per quella posizione
devo trovare una pianta alta circa mezzo
metro, con foglie sempr everdi e fiori
azzurri a maggio o giugno”. A questo
punto il giardiniere si immergerà nella lettura
dei cataloghi per tr ovare la pianta in grado di pr odurre l’ef-
fetto desiderato.
Quale approccio è probabile che produca il risultato più piace-
vole? Cosa possiamo dedurre da questo parallelo? Molte orga-
nizzazioni sembrano agire con un approccio del tipo “un posto
per ogni pianta”. Vedono brillare una nuova tecnologia e iniziano
a guardarsi intorno cercando un’area in cui utilizzarla: “Questa
tecnologia è fantastica, tutti dicono che sarà il futuro, dobbiamo
procurarcela e iniziare subito a utilizzarla”.
Un approccio di questo tipo è dispendioso e poco mirato, ed è
raro che si traduca in un vantaggio significativo per l’azienda. Per
il team di gestione delle applicazioni, l’approccio migliore sarebbe
quello di dire: “Abbiamo già una strategia per il nostro portafoglio
di applicazioni. Non è una strategia perfetta, ci sono aree che
ci piacerebbe migliorare con una soluzione più ef fi-
ciente/veloce/ economica, ma quando l’abbiamo
elaborata non era disponibile niente di meglio. In
ogni caso, monitoriamo regolarmente il mercato
esterno per cercare soluzioni alle carenze di cui
siamo a conoscenza e prepararci a intervenire se
e quando sarà presentata una soluzione tecnolo-
gica adatta”.
Ad esempio, molti team sono in difficoltà nel gestire la
domanda di utilizzo mobile delle applicazioni. Oggi
molte strategie prevedono progetti di sviluppo di-
versi per le varie piattaforme, e sono ancora lon-
tane da una soluzione ottimale per questo tipo
di accesso. Se per ipotesi dovesse comparir e
una nuova tecnologia che supporti l’utilizzo mo-
bile delle applicazioni su più piattaforme e disposi-
tivi, questa innovazione affronterebbe un problema
noto e riconosciuto del portafoglio di applicazioni
esistente; di conseguenza, il team di gesti one
delle applicazioni avrebbe interesse a studiarla e
a modificare la strategia esistente per inter cet-
tare la nuova tecnologia nella fase di maturazione
appropriata.
Trovare l’equilibrio
Come può fare il team di gestione delle applicazioni
per trovare il delicato punto di equilibrio tra la fe-
deltà alla strategia esistente e l’adozione mirata di
nuove tecnologie introdotte sul mercato? Vi
sono alcuni fattori importanti da considerare.
Il valore della strategia attuale.
Se i so-
stenitori di una nuova tecnologia insistono
perché una parte delle risorse venga distolta
dall’esecuzione del piano esistente, il team r e-
maggio-giugno 2012
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