Executive marzo - aprile 2011 - page 48

IL CLOUD BROOKER
CHE ORCHESTRA LA NUVOLA
Italtel entra nei servizi cloud ritagliandosi il ruolo di crocevia tra cloud provider e operatori
di telecomunicazioni. Obiettivo: dare valore all’offerta integrandola con il meglio del mercato
e, non ultimo, con applicazioni proprie. Tra i clienti ci sono in primo piano i service provider
locali-regionali e le Pmi
Il cloud computing porta con sé molte interessanti opportunità:
permette per esempio di allineare il prezzo pagato dagli utenti al
valore di ciò che viene effettivamente erogato e non all’uso della
tecnologia come avviene nella maggior parte delle altre forme di
delivery. Ciò è allo stesso tempo semplice e dirompente perché
ribalta alcuni comportamenti consolidati: in un contesto cloud il
cliente è soddisfatto da ciò che per lui fa il servizio, non la tec-
nologia. Ecco allora la chiave di volta della nuova dimensione in-
trodotta dalla “nuvola”: spostare il focus dalla tecnologia al ser-
vizio, dagli output agli outcomes.
Con il cloud computing che cambia il modo di fruire la tecnolo-
gia, Italtel, storico system integrator, si propone al mercato nel
ruolo inedito di “cloud broker”: un modello che soprattutto al-
l’inizio comporta non poche complessità da affrontare, ma che
veicola un valore e un’unicità tali da poter dare all’azienda ita-
liana un ruolo rilevante nei prossimi anni. Cloud broker è l’orche-
stratore del servizio cloud, colui che recupera informazioni e
applicazioni dai cloud provider, una Google o una Salesforce.com
per fare due nomi, e le integra con applicazioni che invece ap-
partengono al dominio del service provider, una Telecom per ri-
manere agli esempi, o ancora con applicazioni proprietarie o di
altri operatori, Poste Italiane. Il suo è un tipico ruolo intermedio
nella catena del valore, aggrega più cose aggiungendone altre,
come fanno i broker finanziari.
La bravura di un broker risiede nella competenza con cui svolge
il proprio lavoro – qui la misura è la qualità del servizio – e nel va-
lore di ciò che aggiunge. Per gli operatori di telecomunicazioni re-
gionali e locali, l’aggiunta di Italtel si chiama per esempio iMSS
Virtual Lite Switch (iVLS), un softswitch virtualizzato per ambienti
di cloud computing lanciato a inizio anno per reti fino a 30mila
utenti che gestiscono fino a 8mila chiamate contemporanee di
utenza business e residenziale sia di tipo VoIP sia tradizionale
POTS/ISDN.
Ma si chiama anche Nabook (Network Address Book), un pro-
dotto che inserito nella rete di un operatore gli consente di ero-
gare nuovi servizi su segmenti specifici, ad esempio le imprese.
MICHELE CICERI*
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