62
marzo 2017
Dal vostro punto di vista, vedete di erenze tra l’I-
talia e gli altri paesi europei nell’approccio a Indu-
stry 4.0? E guardando al resto del mondo?
In Germania già dal 2015 i nostri clienti più evolu-
ti hanno iniziato a chiederci impianti Industry 4.0.
Quest’anno sull’onda dell’incentivo fiscale, l’Italia si
è attivata pesantemente e le richieste dal mercato
sono molto importanti in questo momento. Anche
dagli Stati Uniti e dalla Francia riceviamo richieste
in tal senso, ma con minore intensità al momento.
Qual è il ruolo dell’Internet of Things in Industry 4.0?
A nostro parere e dal nostro punto di vista, Indu-
stry 4.0 è il recepimento di tecnologie che vanno
sotto il nome di Internet of Things, quindi di tecno-
logie informatiche e di comunicazione
già note che vengono ora applicate al
mondo industriale.
Intelligenza 4.0 per i tornitori
Iemca produce caricatori automatici
di barre per torni di tutte le marche
e li esporta in tutto il mondo. Si trat-
ta di macchine semplici, ausiliarie, dal
valore unitario il più delle volte mo-
desto ma presenti in gran numero in
una fabbrica. Il racconto dell’Ingegner
Giampaolo Morandi
, general manager
dell’azienda, ci parla di un’impresa che
si è avvicinata autonomamente a In-
dustry 4.0, prima al proprio interno e
poi nella produzione, assorbendone
il paradigma non senza dicoltà per poter restare
all’avanguardia. Il punto di vista del ‘portatore’ di
una parte delle tecnologie di Industry 4.0 ci aiuta
a fare luce sulla realtà italiana delle aziende piccole
e medie del comparto meccanico in un momento
di svolta cruciale.
“Noi facciamo macchine relativamente semplici, di
modesto valore unitario poiché si tratta di macchine
non complesse, ma il punto è che ne facciamo tan-
te. Proprio per questo motivo il paradigma del 4.0
rappresenta per noi qualcosa di veramente molto
significativo e assume una dimensione strategica
permettendoci di fare un salto importante nella
dimensione del nostro business.
Un caricatore a barre è fondamentalmente una mac-
china al servizio di un’altra macchina,
con cui deve quindi comunicare, anche
se la comunicazione tra il caricatore e
il tornio è un qualcosa che ha sempre
destato scarso interesse rimanendo
ancorata a soluzioni poco più che ar-
tigianali. Proprio per colmare questa
mancanza di comunicazione, nel 2010
la UKUMA negli Stati Uniti ha lancia-
to un progetto che aveva l’obiettivo
di creare une ecosistema in cui tut-
ti i fornitori di assemblary potessero
comunicare con le loro macchine di
produzione. La cosa ci è parsa subito
molto a ascinante e con entusiasmo
abbiamo abbracciato questa tecnolo-
gia che all’epoca si chiamava Connect,
Industria 4.0 & IOT
Giampaolo Morandi, general
manager Iemca
Bucci Automations spa nel Gruppo Bucci Industries
Bucci Industries
è il marchio del gruppo industriale italiano che fa capo alla famiglia Bucci di Faenza. Il Gruppo ha due
società operative in Italia.
La prima società è la
Bucci Automations Spa
, che a sua volta ha 4 divisioni:
Iemca
(caricatori di barre),
Giuliani
(mac-
chine per chiavi e serrature e transfer),
Sinteco
(linee robotiche di assemblaggio),
Vire
(macchine di packaging per
pannolini).
La seconda società del gruppo è la
Riba Composites srl
: progettazione e produzione componenti di design e strutturali
in fibra di carbonio, aramide, vetro, kevlar.
La Bucci Automations detiene società estere che distribuiscono prodotti delle varie divisioni in: Germania (commerciale
e post vendita), Francia (commerciale e post vendita), USA (commerciale e post vendita), Brasile (commerciale e post
vendita), Cina (produzione, commerciale e post vendita), Taiwan (produzione, commerciale e post vendita), Giappone
(commerciale e post vendita).
Per rispondere con ecacia alle sfide di un mercato sempre più complesso, il Gruppo Bucci Industries si è posta l’o-
biettivo del miglioramento continuo di prodotto e di processo. Per questo è stato introdotto il concetto di innovazione
continua in tutta la filiera mobilitando tutti i livelli dell’organizzazione e dinamizzando l’intera struttura.
Un team di oltre 100 tra progettisti e tecnici, pari al 15% della forza lavoro, coordinati a livello di Gruppo, collabora con
centri di ricerca e laboratori universitari studiando e mettendo a punto soluzioni innovative che integrino la tecnologia
più avanzata alla semplicità d’uso. Nella struttura organizzativa è diusa sia a livello individuale che di squadra la volontà
di vincere le sfide più impegnative unitamente al desiderio di mantenere una costante posizione di leadership.