terminare quali sono le loro priorità
e cosa invece interessa meno.
Se un termine che avete sentito ha
preso par ticolarmente la vostra at-
tenzione, c’è sicuramente un motivo,
e se volete saperne di più, approfon-
dite attraverso le domande, che sia-
no a loro volta molto specifiche, per
avvicinarsi il più possibile al significato
dietro la parola.
5. Abbiate la sicurezza necessaria per
fare la prima offerta
Anche qui lo do per scontato, ma è
cosa buona ritoccare l’argomento. In
una trattativa, è fondamentale come
dicevamo prima ascoltare e, ad un cer-
to punto, parlare al momento giusto è
altrettanto determinante. Come spiego
nei corsi in aula di negoziazione, chi
parla per primo, setta la linea base da
cui far partire la contrattazione. Da li
in poi, sarà la controparte che dovrà
rincorrevi per avvicinarsi a voi e non
viceversa. Queste sono considerazioni
generali, ed ogni trattativa è a sé, ma
spero di essermi spiegato nel concetto
che sta alla base.
6. Condividi alcune informazioni con
la controparte
È una strategia che ti consente di av-
vicinarti un pochino alla tua contro-
parte. Preparati a priori informazioni
generiche e poco strategiche da con-
dividere durante la trattativa.
Questo ti permetterà di creare nella
mente del tuo o dei tuoi interlocu-
tori, credibilità e fiducia oltre a fargli
percepire un’apertura da parte tua a
trovare un punto d’incontro vantag-
gioso per entrambi.
7. Considera l’opzione di andartene
Strategia datata e allo stesso tempo,
tutt’oggi diffusa e largamente utilizzata.
Praticata spesso anche nella vendita,
quando la percezione del venditore
è di bisogno impellente da parte del
cliente di quello che stiamo vendendo.
Lo stesso principio è valido nella nego-
ziazione. Se percepiamo che la nostra
controparte vuole trovare assoluta-
mente un accordo, o che ha bisogno
e/o necessità di trovarlo, quando non
saremo d’accordo con lei, alzarci dal
tavolo con l’intenzione di interrompere
la trattativa creerà disagio nei nostri
interlocutori i quali a quel punto fa-
ranno due cose.
O ci lasceranno andare, perdendo così
la possibilità di trovare un accordo e
dovendolo poi cercare altrove ripar-
tiranno da zero. O saranno costretti a
rivolgersi a una figura al di sopra delle
parti, come un giudice, un albo, o un
ente... Oppure per evitare di dover
affrontare un nuovo iter come quel-
lo appena descritto, ci richiameranno
per capire cosa si può fare per chiu-
dere l’accordo. A quel punto se verrà
percorsa questa opzione, tornerete al
tavolo con una posizione di forza e
potere di negoziazione maggiore ri-
spetto a prima di questa interruzione.
Fare in extremis questa mossa, ti per-
metterà di capire quanto realmente
le persone dall’ altra parte del tavolo
vogliano chiudere questa trattativa e
a quali condizioni sono o non sono,
disposti a chiudere. Il consiglio extra
che ti do, è quello di evitare di tirare
troppo la corda. Viviamo in un mon-
do competitivo, è c’è molto di tutto,
assicurati pertanto che quello che hai
da offrire tu, o quello di cui hanno
bisogno loro, a seconda di come la
vedi, lo abbia solo tu o pochi altri,
altrimenti compiere questa azione, ti
porterà a sentire un bel: “va bene, ci
rivolgeremo altrove”. Ed è proprio per
questo motivo che in pochi usano, o
vogliono usare questo settimo consi-
glio, perché il terrore di sentire questa
frase è molto alto e questo impedisce
alle persone di utilizzare questo stru-
mento in modo sereno, lasciandola a
volte come soluzione estrema, e molto
spesso come valvola di sfogo di una
trattativa ormai degenerata e con il
nostro stato emotivo non più gestito
correttamente come abbiamo visto
all’ inizio di questo articolo.
Conclusioni
Ora, alla luce dei passaggi visti, vorrei
darti una sorta di extra-consiglio, che
funge un po’ da collettore di tutto ciò
che hai letto fino ad ora, e che reputo
un punto fondamentale riguardante e
priorità. In una negoziazione è fonda-
mentale porsi la seguente domanda.
“Che cosa è più importante per me in
questa situazione?”Cosa sono disposto
a concedere alla mia controparte e
cosa invece non sono in nessun modo
disposto a rinunciare?
Preparati una lista delle cose che puoi
concedere ai tuoi interlocutori, da uti-
lizzare come moneta di scambio per
ottenere le cose che sono davvero
importanti per te e per le quali avrai
stilato una lista ordinata per priori-
tà, dove avrai come 1 l’elemento che
vuoi assolutamente por tar ti a casa
dalla trattativa e come 10 il fondo
scala, ossia quella componente che
anche se non l’hai ottenuta ti farà co-
munque alzare dal tavolo comunque
soddisfatto, e questa, non è una cosa
di poco conto...
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gennaio-febbraio 2017
COMUNICAZIONE E COMPORTAMENTO NEL BUSINESS
NEL PROSSIMO NUMERO
Nel prossimo numero affron-
teremo il tema Public Speaking,
uno strumento importante per
presentare la propria azienda, i
propri prodotti o i propri servizi
davanti a piccoli o grandi gruppi
di persone.
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