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La nuova infrastruttura componibile promette di dare risposte rapide alle richieste

del business mantenendo un unico approccio di gestione ai sistemi core tradizionali

e alle risorse tecnologiche che abilitano l’ ‘economia delle idee’.

70

ottobre 2016

U

n’unica architettura per supportare sia l’IT più tra-

dizionale sia quella più innovativa, ovvero quella

che abilita la trasformazione digitale che attraverso

i nuovi paradigmi applicativi dettati dal mobile e

dal cloud deve portare le aziende a concretizzare

le nuove idee di business in servizi che velocemen-

te vanno al mercato e quindi verificare il riscontro

di clienti e prospect e apportare rapidamente quei

cambiamenti necessari per massimizzare i risultati

economici generati. È questa la promessa che fece

l’anno scorso HPE annunciando una nuova piatta-

forma per quelle aziende che intendono

compe-

tere nello scenario dell’ ‘economia delle idee’,

ma

che al tempo stesso dovranno continuare a gestire

le attività core con le soluzioni che oggi hanno in

casa. L’infrastruttura componibile HPE Synergy è

nata quindi per supportare in pieno

con un’unica piattaforma il modello

della Bimodal IT coniato da Gartner

non più di tre anni fa, mentre poche

settimane fa con un’importante pre-

sentazione a clienti e partner italiani,

HPE ha annunciato la disponibilità della

nuova piattaforma per la fine dell’anno.

È ragionevole aspettarsi quindi che

le aziende adottino una strategia che

mantenga l’infrastruttura esistente per

continuare a usufruire delle applicazio-

ni tradizionali e che allo stesso tempo

diano spazio a nuovi strumenti diver-

si per l’implementazione delle nuove

applicazioni mobili e cloud native; la

strada per arrivare a questo doppio

obiettivo per HPE non può essere quel-

HPE SYNERGY

PER GESTIRE LE ‘DUE’ IT

Ruggero Vota

la di dare vita a due infrastrutture tecnologiche se-

parate, quella tradizionale e quella ‘digital’, poiché

sarebbe troppo costoso, aumenterebbe il livello di

complessità e creerebbe dei nuovi silos che risulte-

rebbero di ostacolo al processo di trasformazione

digitale del business tradizionale. E questo anche

se ci sono di‡erenze fondamentali negli strumenti

e nelle tecnologie necessarie a eseguire i carichi di

lavoro per le applicazioni tradizionali e per quelli

della nuova economia delle idee.

La flessibilità di una infrastruttura

componibile

HPE Synergy utilizza una singola interfaccia di ge-

stione e un’API unificata per ridurre la complessità

operativa dei tradizionali carichi di lavoro e, al tem-

po stesso, per

accelerare le attività di

applicazioni e servizi di nuova gene-

razione.

Grazie all’interfaccia comune,

la piattaforma permette di combinare

pool di risorse di calcolo (anche sta-

teless), storage e fabric fisiche e vir-

tuali in qualunque configurazione, per

qualsiasi applicazione. Mentre grazie

alle sue capacità di espansione, sup-

porta una vasta gamma di applica-

zioni e modelli operativi, comprese

la virtualizzazione, il cloud ibrido e la

metodologia DevOps che accelera lo

sviluppo software rivolto al business.

Il primo pilastro sul quale è disegnato

l’impianto architetturale di HPE Syner-

gy è quindi questo pool di ‘risorse flui-

de’ che nasce dalla trasformazione dei

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Fabio Tognon, country manager

server division Hewlett Packard

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