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novembre-dicembre 2016
ding review e i costi ricorrenti in manutenzioni assorbono una quota elevata
della capacità totale. Sono quindi necessarie professionalità elevate per l’esecu-
zione di servizi professionali avanzati richiesti dall’implementazione di soluzioni
allo stato dell’arte, in termini di configurazioni e tuning complessi, e una delle
maggiori sfide organizzative e imprenditoriali per l’integratore sta nella capaci-
tà di allineare i costi delle professionalità alla capacità di spesa disponibile dei
clienti. Per l’anno in corso il focus di Aditinet è stato rivolto allo sviluppo del
portafoglio di soluzioni e tecnologie nei settori menzionati, sviluppo ed evo-
luzione da sempre nel DNA di questa impresa, ma porremo anche attenzione
all’organizzazione interna e mirando a supportare al meglio l’implementazio-
ne di progetti complessi in modo agile e in linea con i costi attesi dai clienti.
Paolo Marsella, CEO, Aditinet
“Sforzo intellettuale molto intenso, sollecitazione e stato derivante dall’appli-
cazione di una o più forze di trazione”. Queste sono le definizioni che accom-
pagnano la “tensione” dei CIO e il termine di ‘applicazione’ in questo contesto
è quella che ha maggiore attinenza al mondo IT. Oggi sono le business unit
aziendali che forniscono la maggiore trazione per l’IT. Oltre oceano ci sono corsi
universitari che preparano al ruolo del Business Technology Manager, ovvero
come gestire i maggiori bisogni tecnologici del business aziendale nell’IT. Il ruo-
lo del CIO rischia di essere svuotato nella responsabilità e nel budget annuale
quando i vari responsabili delle business unit non vogliono attendere gli adegua-
menti infrastrutturali dell’IT. L’altra tensione è dovuta ai fornitori di tecnologia.
La via di uscita per i CIO, è quella evolvere verso infrastrutture semplici e sca-
labili, per non dover consumare risorse in costosissime migrazioni, come nel
caso dello storage. I costi dell’hardware e delle performance richieste dalle ap-
plicazioni sono altri elementi che devono essere risolti. Inoltre, devono essere
considerate le restrizioni al budget dell’IT, e alla possibilità che i responsabili
delle business unit, trovino le motivazioni per utilizzare il loro budget su piat-
taforme cloud esterne all’azienda riducendo ulteriormente il budget annuo a
disposizione del CIO. Di fatto il mestiere del CIO è diventato molto complesso,
se deve fare attenzione alle fughe verso l’esterno dei dati aziendali; a questo
dobbiamo aggiungere il costo energetico dell’IT, prima a carico di altre fun-
zioni aziendali. In questo scenario, il ruolo del system integrator deve essere a
supporto dei CIO con soluzioni evolute che rispondano alle necessità del bu-
siness aziendale. Scegliere oggi una tecnologia obsoleta, nello storage, signi-
fica non evolvere, e rendere ancora più critici i prossimi quattro anni. La vera
scelta c’è e si chiama ‘software defined IT’ e permette al business di cambiare
rapidamente direzione e di seguire le necessità del mercato. Con il software
defined storage, disponiamo tutte le soluzioni che permettono di risparmiare
sui costi e una scalabilità provata. Per esempio, il nostro servizio Object Stora-
ge S3 permette al cliente di decidere rapidamente e in modo semplice come
utilizzare i dati e dove metterli, con la libertà di localizzarli geograficamente.
I principali clienti di BCLOUD sono service provider e aziende enterprise. I CIO
devono pianificare i loro investimenti tenendo conto di quello che è innovativo
per la gestione delle applicazioni e BCLOUD è sempre alla ricerca dell’inno-
vazione con uno scouting continuo delle migliori soluzioni software defined e
cloud, incluso OpenStack.
Marco Spoldi, Software-Defined Evangelist, BCLOUD
Il ruolo del CIO si sta evolvendo in maniera estremamente rapida e, a dispetto
di quanto si pensi, è ormai un ruolo trasversale all’interno delle organizzazioni.
L’aspetto puramente tecnologico, seppur sempre rilevante, lascerà il posto a
un maggior impegno nella gestione dei processi aziendali. Dal CIO di domani
ci si aspetterà un focus sull’innovazione e uno sforzo importante sul migliorare
flessibilità ed e¥cienza dell’infrastruttura IT. Oggi il CIO deve essere in grado di
trovare il giusto equilibrio tra operatività e innovazione, con un occhio attento
al budget. È forse questo l’aspetto più delicato: essere coinvolto nella strate-
gia non deve tradursi in una minore attenzione nei confronti delle esigenze
tecnologiche di base. Naturalmente tutto dipende dal settore in cui si opera,
dal tipo di azienda e dalla realtà economica che ci si trova ad a§rontare. Non