Previous Page  43 / 100 Next Page
Information
Show Menu
Previous Page 43 / 100 Next Page
Page Background

41

novembre-dicembre 2016

ding review e i costi ricorrenti in manutenzioni assorbono una quota elevata

della capacità totale. Sono quindi necessarie professionalità elevate per l’esecu-

zione di servizi professionali avanzati richiesti dall’implementazione di soluzioni

allo stato dell’arte, in termini di configurazioni e tuning complessi, e una delle

maggiori sfide organizzative e imprenditoriali per l’integratore sta nella capaci-

tà di allineare i costi delle professionalità alla capacità di spesa disponibile dei

clienti. Per l’anno in corso il focus di Aditinet è stato rivolto allo sviluppo del

portafoglio di soluzioni e tecnologie nei settori menzionati, sviluppo ed evo-

luzione da sempre nel DNA di questa impresa, ma porremo anche attenzione

all’organizzazione interna e mirando a supportare al meglio l’implementazio-

ne di progetti complessi in modo agile e in linea con i costi attesi dai clienti.

Paolo Marsella, CEO, Aditinet

“Sforzo intellettuale molto intenso, sollecitazione e stato derivante dall’appli-

cazione di una o più forze di trazione”. Queste sono le definizioni che accom-

pagnano la “tensione” dei CIO e il termine di ‘applicazione’ in questo contesto

è quella che ha maggiore attinenza al mondo IT. Oggi sono le business unit

aziendali che forniscono la maggiore trazione per l’IT. Oltre oceano ci sono corsi

universitari che preparano al ruolo del Business Technology Manager, ovvero

come gestire i maggiori bisogni tecnologici del business aziendale nell’IT. Il ruo-

lo del CIO rischia di essere svuotato nella responsabilità e nel budget annuale

quando i vari responsabili delle business unit non vogliono attendere gli adegua-

menti infrastrutturali dell’IT. L’altra tensione è dovuta ai fornitori di tecnologia.

La via di uscita per i CIO, è quella evolvere verso infrastrutture semplici e sca-

labili, per non dover consumare risorse in costosissime migrazioni, come nel

caso dello storage. I costi dell’hardware e delle performance richieste dalle ap-

plicazioni sono altri elementi che devono essere risolti. Inoltre, devono essere

considerate le restrizioni al budget dell’IT, e alla possibilità che i responsabili

delle business unit, trovino le motivazioni per utilizzare il loro budget su piat-

taforme cloud esterne all’azienda riducendo ulteriormente il budget annuo a

disposizione del CIO. Di fatto il mestiere del CIO è diventato molto complesso,

se deve fare attenzione alle fughe verso l’esterno dei dati aziendali; a questo

dobbiamo aggiungere il costo energetico dell’IT, prima a carico di altre fun-

zioni aziendali. In questo scenario, il ruolo del system integrator deve essere a

supporto dei CIO con soluzioni evolute che rispondano alle necessità del bu-

siness aziendale. Scegliere oggi una tecnologia obsoleta, nello storage, signi-

fica non evolvere, e rendere ancora più critici i prossimi quattro anni. La vera

scelta c’è e si chiama ‘software defined IT’ e permette al business di cambiare

rapidamente direzione e di seguire le necessità del mercato. Con il software

defined storage, disponiamo tutte le soluzioni che permettono di risparmiare

sui costi e una scalabilità provata. Per esempio, il nostro servizio Object Stora-

ge S3 permette al cliente di decidere rapidamente e in modo semplice come

utilizzare i dati e dove metterli, con la libertà di localizzarli geograficamente.

I principali clienti di BCLOUD sono service provider e aziende enterprise. I CIO

devono pianificare i loro investimenti tenendo conto di quello che è innovativo

per la gestione delle applicazioni e BCLOUD è sempre alla ricerca dell’inno-

vazione con uno scouting continuo delle migliori soluzioni software defined e

cloud, incluso OpenStack.

Marco Spoldi, Software-Defined Evangelist, BCLOUD

Il ruolo del CIO si sta evolvendo in maniera estremamente rapida e, a dispetto

di quanto si pensi, è ormai un ruolo trasversale all’interno delle organizzazioni.

L’aspetto puramente tecnologico, seppur sempre rilevante, lascerà il posto a

un maggior impegno nella gestione dei processi aziendali. Dal CIO di domani

ci si aspetterà un focus sull’innovazione e uno sforzo importante sul migliorare

flessibilità ed e¥cienza dell’infrastruttura IT. Oggi il CIO deve essere in grado di

trovare il giusto equilibrio tra operatività e innovazione, con un occhio attento

al budget. È forse questo l’aspetto più delicato: essere coinvolto nella strate-

gia non deve tradursi in una minore attenzione nei confronti delle esigenze

tecnologiche di base. Naturalmente tutto dipende dal settore in cui si opera,

dal tipo di azienda e dalla realtà economica che ci si trova ad a§rontare. Non