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novembre-dicembre 2016

do quanto richiesto in modo molto rapido, fattore

estremamente importante in questo momento sto-

rico in cui si parla di digital transformation su vari

livelli”, ha proseguito Fanizzi.

Un tema, quest’ultimo, che è stato anche esplora-

to da una ricerca Vanson Bourne sull’evoluzione

del business digitale che sottolinea come in Ita-

lia il 41% dei manager pensa che la propria azien-

da sarà obsoleta nei prossimi 3-5 anni ma, d‘altro

canto, il 56% dei business leader si dice convinto

che la trasformazione digitale delle aziende porti a

un’accelerazione dello sviluppo di nuovi prodotti e

servizi (vedere box). “Il nostro ruolo - ha aggiunto

Fanizzi - è quello di assistere le aziende in questo,

tenendo presente che l’inarrestabile esplosione dei

dati generati è qualcosa di positivo. Proviamo a fare

l’esempio concreto di un pala eolica che oggi viene

gestita dai sistemi SCADA. Inserendo delle sonde

IP è possibile prevenire la rottura nel momento in

cui inizia ad avere dei problemi. Se pensiamo che

il costo di sostituzione di una pala è di 400.000

dollari mentre quello di manutenzione preventiva

digitale è di 80 dollari all’anno, il conto è presto

fatto”. L’idea è insomma quella che mentre spesso

si parla molto di dati generati da social network e

video, in realtà arrivano da una moltitudine di si-

stemi ponendosi come risorsa strategica per tutti

i processi di business con costi benefici che porte-

ranno a una maggiore prevedibilità.

Obiettivo un miliardo

Oggi Dell Technologies è in Italia una realtà da 700

dipendenti, su un totale di 140.000 nel mondo: “Il

nostro obiettivo è quello di arrivare a un fattura-

to locale di un miliardo di dollari (nel mondo oggi

siamo a 74 miliardi) nel più breve tempo possibile”,

ha a—ermato Ligresti, spiegando anche i razionali

a supporto del percorso verso tale traguardo. “Ab-

biamo circa il 13% del mercato commerciale dei pc,

un settore in consolidamento dove aspiriamo ad

arrivare tra il 20 e il 25% entro i prossimi due anni.

Passando ai server abbiamo quasi 25% di un merca-

to dove siamo in crescita molto forte e mi stupirei

se in tempi brevi non superassimo il 35%. E ancora,

per quanto riguarda le soluzioni di storage attual-

mente ci assestiamo sul 35% con buone possibili-

tà di attaccare la concorrenza”. Ligresti considera

inoltre anche i nuovi dettami dell’iperconvergenza

dove ritiene che l’azienda abbia un’o—erta inegua-

gliabile e aperta a più tecnologie e non solo legate

all’universo VMware: “In sostanza pensiamo di poter

catturare la fiducia di molti clienti, dando ulteriore

concretezza a questo enorme potenziale che non

significa solo prodotto ma anche servizio e sup-

porto e in un contesto, come quello italiano, dove

la domanda di infrastruttura è sempre più forte”.

Per quanto riguarda l’organizzazione di canale è

invece stato spiegato come oggi si parli di circa

settemila partner ai quali verrà o—erto un unico

programma che, presentato a fine anno, partirà dal

primo febbraio. Entrambi i manager hanno quindi

concluso a—ermando come in definitiva si tratta di

un’operazione che mette insieme due DNA di va-

lore, con scarsissime sovrapposizioni e con guida

una figura come Michael Dell che rappresenta una

leadership chiara e capace, nonché una garanzia di-

retta di scelte ben ponderate legata al proprio nome.

DELL EMC FORUM

Trasformazione digitale, i numeri di uno studio

Uno studio commissionato da Dell Technologies a Vanson Bourne e condotto su 4.000 business leader – di medie e

grandi imprese – di 16 paesi e 12 mercati/vertical ha evidenziato come il 41% dei business leader in Italia pensa che la

propria azienda diventerà obsoleta nei prossimi 3-5 anni, per la competizione con le start-up nate nell’era digitale. A

livello Emea (Europe, Middle East & Africa), la percentuale sale al 45%, con la Svizzera che guida la classifica dei più

‘preoccupati’ (60%), seguita da Olanda (52%) e Francia (48%). A chiudere l’Inghilterra, dove viene spiegato come solo

il 32% degli intervistati sente il proprio business veramente minacciato dal radicale processo di digitalizzazione in atto.

Nel contempo il 56% dei business leader italiani si dichiara convinto che la trasformazione digitale delle aziende porti

a un’accelerazione dello sviluppo di nuovi prodotti e servizi. Relativamente a tale processo lo studio ha anche misurato

l’indice di maturità delle varie nazioni, in una scala da 1 a 100. L’Italia (punteggio 41-100) si posiziona accanto a Pae-

si come gli USA (41-100) e sopra nazioni come UK (38-100) e la Svizzera (40-100). Guidano la classifica di maturità,

India (53-100), Brasile (50-100) e Messico (47-100), con la Germania (43-100) qualche gradino sotto. Cina (33-100) e

Giappone (30-100) sono invece in fondo alla classifica. Relativamente alla maturità dei diversi settori verticali, emerge

infine una chiara predominanza di Telco (46-100) e Media-Entertainment (45-100) rispetto a tutti gli altri, seguite da

Manifattura (43-100) e Oil & Gas (43-100). Ultimi settori come Assicurazioni (41-100), Sanità privata (39-100) e Sanità

pubblica (37-100).