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novembre-dicembre 2016

Il ruolo del CIO è in evoluzione così come sono in evoluzione la tecnologia e il

mercato ICT. Cloud computing, big data e analytics, la mobility e l’esplosione

social stanno trasformando i processi e modelli di business e il CIO ha il com-

pito di monitorare e coordinare questi nuovi trend, non solo dal punto di vista

IT, ma insieme a tutte le divisioni di business. Il CIO assume quindi sempre più

una responsabilità di controllo dei processi, volta a selezionare le tecnologie

più performanti e innovative, con un’attenzione particolare al contenimento

dei costi e all’ottimizzazione delle risorse. Le esigenze del mercato sono in

trasformazione ed è fondamentale essere preparati a rispondervi. Negli ultimi

dodici mesi abbiamo notato un incremento continuo di richieste da parte delle

aziende di supporto nei processi (business process outsourcing) e di sviluppo

software, per ridurre i costi gestionali e aver la possibilità di concentrarsi sul

proprio core business. In questo modo possono a¥dare a noi l’amministrazio-

ne e l’ottimizzazione di specifici processi interni e la gestione di determinate

applicazioni, ottimizzando tempi e risorse interne su attività critiche.

Innovaway ha ampliato l’o§erta con la creazione di una business unit dedica-

ta proprio alle attività di business process outsourcing (BPO), e una software

factory operativa su tecnologie avanzate, per rispondere alle esigenze di bu-

siness, supportare le applicazioni - sviluppate e in produzione - e per far fron-

te a importanti nuove opportunità, come per esempio nell’area della Pubblica

Amministrazione. La software factory raggruppa invece le attività di proget-

tazione e sviluppo software condotte dal personale interno, è distribuita su tre

sedi (Napoli, Milano e Tirana), e può contare su oltre 50 risorse di consolidata

esperienza e professionalità, con certificazioni professionali in molteplici aree,

tra le quali Java, Microsoft, Oracle.

Antonio Giacomini, CEO, Innovaway

Il ruolo del CIO negli ultimi tempi, nelle aziende di medie e grandi dimensioni,

ha avuto un’evoluzione verso un incarico sempre più da tecnico a manage-

riale. La competenza di un CIO oggi, deve partire da quella che è una visione

globale dell’azienda nella quale lavora, dove la responsabilità dello stesso, è

preponderante tanto quanto può essere quella di un direttore di stabilimento,

un direttore commerciale e così via. Oggi un’azienda, per essere una ‘grande

azienda’, non può prescindere da quella che dev’essere una corretta gestione

dei propri asset ICT. Ovviamente il prodotto/servizio che l’azienda eroga ai

propri clienti, rimane il core business, che dev’essere eccellente e che, senza

una corretta organizzazione e gestione dei sistemi informatici e di telecomuni-

cazione aziendali, rischia di svalutarsi e perdere molta potenzialità. Su questo

il CIO dev’essere determinante, nel guidare le aziende ad avere soluzioni tec-

nologiche che sostanzialmente rispettino almeno quattro fattori fondamentali:

1. Garanzia della business continuity – dove tutti i nodi critici aziendali siano

stati ridondati e messi in sicurezza, secondo le politiche aziendali, ovvero

dove il CIO e la direzione aziendale, abbiano analizzato e concordato insie-

me quali parametri di RPO e RTO dare ai propri sistemi ICT.

2. Monitoraggio dei business process e della user experience – le aziende oggi

hanno la necessità di evolvere e dotarsi di servizi/piattaforme in grado di

monitorare questi due elementi. Il monitoraggio dei business process por-

ta ad azzerare i tempi di diagnostica da parte del team ICT che opera nei

sistemi digitali, dando la possibilità di sapere sempre in tempo reale, quale

sia il singolo ingranaggio che nella filiera del processo analizzato determi-

na un rischio di blocco del processo stesso, piuttosto che avere sistemi in

grado di fare dei test sulla tolleranza di possibili incident. Altrettanto il mo-

nitoraggio della user experience dà la possibilità, una volta stabiliti gli SLA

sull’operatività dell’utenza, di poter essere informati in tempo reale di quale

sia l’elemento/i che determinano la perdita del rispetto dello SLA stabilito

verso l’utente. E quindi di conseguenza di poter intervenire rapidamente per

ridare l’operatività concordata, tale per cui la produttività delle utenze risulti

sempre ai massimi livelli.

3. L’implementazione di valide architetture di sicurezza informatica che met-

tano a un buon livello di protezione l’azienda cliente.