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novembre-dicembre 2016
Il CIO oggi è la figura preposta alla gestione economica e tecnologica dell’asset
ICT aziendale. Il cambiamento che sta avvenendo riguarda innanzitutto l’esi-
genza delle aziende di avere processi di business flessibili, aperti e facilmente
adattabili a nuovi modelli e a nuovi mercati. L’asset ICT, di conseguenza, sta
diventando un asset di servizi e sempre meno un asset tecnologico fatto di
hardware, software e competenze interne. Il cloud ibrido porta indubbi benefici
alle aziende in termini di riduzione dei Capex ma, spesso, per il CIO significa
governare rapporti commerciali cliente-fornitore con più aziende, ricercando
la miglior sinergia tra esse. In Italia, soprattutto negli ultimi mesi, è sempre più
massiccia la spinta verso la digital transformation: l’opportunità per il CIO, quin-
di, è quella di essere innovatore dei processi di business, scegliendo partner
di servizi ICT adeguati in grado di fornire alti livelli di innovazione tecnologica,
integrazione e garanzia nell’erogazione degli stessi e riducendo al minimo le
problematiche relative alla gestione e al dimensionamento di un’infrastruttura IT.
Il mercato chiede servizi che sollevino il cliente dalla necessità di avere com-
petenze specifiche in casa, che gli permettano di espandersi senza dover ri-
correre a investimenti eccessivi, ma in una modalità pay-as-you-grow e che
siano velocemente implementati e integrati nei processi aziendali. Non ultimo,
il mercato chiede la trasformazione dell’investimento da Capex a Opex, ab-
battendo i costi di manutenzione e licenze software. Le richieste del mercato
riguardano i servizi legati alla gestione delle esigenze ICT, quali per esempio i
servizi di tipo IaaS e i servizi di gestione infrastrutturale, sistemistica e appli-
cativa. Sempre di più cresce anche la richiesta, e quindi l’o§erta, di soluzioni e
piattaforme end-to-end in modalità ‘as a service’, che permettono alle aziende
di espandere le proprie capacità di comunicazione, analisi del mercato e colla-
borazione. Questa esplosione di o§erta di servizi porta il CIO a dover a§ron-
tare il problema della selezione e della gestione in sinergia dei partner scelti.
La consolidata garanzia di performance, a¥dabilità e capillarità della nostra
connettività in fibra ottica, unita alla disponibilità di data center di proprietà
per l’erogazione di servizi IaaS e PaaS/SaaS, attraverso partner tecnologici ga-
rantiscono al cliente un unico interlocutore per un’o§erta con un elevato livello
di integrazione e qualità. Il CIO può contare su un singolo business partner di
fiducia, in grado di erogare servizi innovativi e adattarli alle richieste, garan-
tendo gli SLA richiesti.
Federico Protto, Amministratore Delegato e Direttore Generale, Retelit
Sicuramente ci relazioniamo con un CIO che deve lavorare in grande equilibrio
fra la gestione delle operation e l’innovazione. Evolvendo da una situazione
in cui l’attenzione ai costi è stata, e continua a essere determinante, serve sa-
per guardare con lungimiranza alle opportunità della digital transformation.
In questa ottica il dialogo con il business è fondamentale. L’avvento del cloud
ha poi indirettamente incrementato la richiesta della modalità ‘as a service’ di
fruizione dei prodotti e servizi IT. Inoltre è forte la scommessa verso soluzioni
convergenti e ‘ready to start’ anche in ambiti applicativi. Da qui l’esigenza di
proteggere i diversi accessi alle applicazioni on demand e gestire utenti in mo-
bilità con la massima flessibilità. Abbiamo, pertanto, consolidato un approccio
che prevede di a¥ancare i clienti nella definizione di un modello misto ‘hybrid
cloud’ (onpremise, cloud pubblico, cloud privato) e nella sua gestione (flexi-
ble managed services). Il cloud può essere la soluzione giusta per alcuni tipi
di azienda ma ogni realtà è di§erente dalle altre. Quello che noi mettiamo in
campo è un approccio di ‘cloud eseguibile’, fruibile e personalizzabile in fun-
zione delle diverse esigenze dei clienti. Grazie ai nostri servizi di advisory per
gestire l’eterogeneità di soluzioni garantiamo e¥cacia ed e¥cienza nella stra-
tegia di passaggio al cloud, che attraverso una fase denominata cloud impact
analysis, ne definisca fattibilità e benefici. Una roadmap evolutiva per il cliente
e una fase di progettazione e deployment con una focalizzazione specifica per
soluzioni ibride lato infrastrutturale. Il tutto senza trascurare i nuovi elementi
legati ad aspetti di disponibilità, sicurezza, riservatezza, integrità e governance
in una logica che pone al centro il servizio.
Andrea Navalesi, Amministratore Delegato, Sinergy