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novembre-dicembre 2016 - 08

Carlo Valloni,

titolare di Vanoni S.r.l.

VANONI

L’azienda è nata agli inizi degli Anni ’60 a Turbigo come concessionario delle macchine da

scrivere Everest e dopo qualche anno è diventata Concessionario Olivetti. L’attuale titolare è

presente in azienda dal 1976 e ha contribuito prima come dipendente e poi come socio al

percorso di evoluzione del business e di innovazione tecnologica che fa oggi di questa realtà

di 12 persone un punto di riferimento per quanto riguarda le tematiche non solo dell’office

automation (fornitura di pc, sistemi server, stampanti e multifunzione con le formule di vendita e

noleggio) nel territorio Nord-Ovest della Provincia di Milano.

Con il tempo le competenze sono cresciute verso lo sviluppo del software gestionale per piccole

aziende ‘Agile’, oggi operativo presso 100 clienti; nella distribuzione di un sistema ERP per le

PMI (300 clienti) di un importante operatore nazionale; nell’implementazione di siti internet aperti

anche all’e-commerce e nell’installazione e nell’assistenza di registratori di cassa soprattutto nel

settore della ristorazione. Inoltre l’azienda si occupa anche della progettazione e della fornitura di

arredamento per gli spazi ufficio.

PUNTI DI FORZA

“Il nostro principale punto di forza è la qualità dei collaboratori che lavorano nello staff

dell’azienda, non solo dal punto professionale, ma anche direi da quello più umano. Presenza e

preparazione sono due aspetti che curiamo con particolare attenzione: si tenga conto del fatto

che il personale della nostra azienda è interessato da corsi di formazioni per complessive 200

ore all’anno”, dichiara Carlo Valloni. Tale qualità è il punto di forza con il quale Vanoni s.r.l. è

riuscita a costruire nel tempo una solida relazione con i propri 1.200 clienti.

PERCHÉ COMUFFICIO

L’adesione a Comufficio di Vanoni s.r.l. risale ormai a diverse decine di anni fa ed è sempre stata

confermata per i servizi di formazione e informazione che l’Associazione è stata in grado di

erogare nel tempo, spesso in anticipo su quanto poi avviene nel mercato.

Da questo momento in poi la fattura elettronica ha infatti

valore legale.

LA CONSERVAZIONE SOSTITUTIVA

Il documento deve essere obbligatoriamente conservato elet-

tronicamente, in conservazione sostituiva. Non può essere

conservato in copia cartacea. Questa è forse l’unica parte

complicata, ma solo se siete la Fiat, la Luxottica, la Barilla,

la Ferrari... Oggi attraverso il cloud (ne parlano tutti, a pro-

posito e più spesso a sproposito) ci sono moltissime offerte

di sistemi che si prendono in carico il vostro documento e

adempiono a tutti gli obblighi, attraversano la SDI e fanno

per vostro conto la conservazione sostitutiva; e mettono a

vostra disposizione strumenti, anche potenti, per cercare un

certo documento (data, oggetto, cliente ma anche attraverso

imponibile, importo o qualunque informazione sia registrata

in fattura). Se non è questo un vantaggio, misurate il tempo

dedicato alla ricerca di quella fattura, di quel cliente di cui

nessuno ricorda la data...

UN’AMPIA GAMMA DI VANTAGGI

Passiamo quindi così a vedere tutti gli altri vantaggi di

questa modalità.

Semplificazioni previste nella legge di stabilità: esonero spe-

sometro, abolizione della comunicazione delle operazioni

in black list, dell’intrastat acquisti e intrastat servizi ricevuti.

Risparmio di carta, stampa, spedizione, archiviazione.

Garanzia della ricezione con valore legale e conseguente

riduzione dei ‘disguidi’ di recapito e dei relativi oneri. La

fattura elettronica vale, per legge, quanto una fattura con-

segnata per raccomandata con RR: chi si sobbarcherebbe

questo onere? Ed è molto più semplice dell’invio tramite

PEC; e rispetto a quest’ultima evita anche l’obbligo di ar-

chiviarne una copia cartacea.

Credito d’imposta a valere sul 2017 di 100 euro. Ma so-

pratutto diffonde cultura digitale in azienda.

Le PMI italiane sono caratterizzate da un livello di digita-

lizzazione insufficiente, ancor più evidente se confrontato

con la media europea. Dal grafico ‘a radar’ pubblicato

a pagina 52, tratto dal sito della Commissione Europea,

emerge infatti che solo la PA raggiunge la media.

Eppure siamo, nel continente, la nazione con il più diffu-

so uso di internet in mobilità: possibile che le imprese non

tengono il passo della popolazione, e neppure con la PA?

Pietro Molina

ATTUALITÀ -

segue da pagina 52

Andrea Valloni,

socio di Vanoni S.r.l.