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novembre-dicembre 2016
Rispetto anche solo a cinque anni fa, il CIO non è più l’unico interlocutore azien-
dale e non è il solo responsabile del budget destinato all’innovazione tecnolo-
gica. Questo grazie alla ‘consumerization’ e a una maggiore consapevolezza
delle altre divisioni aziendali rispetto a ruolo e strumenti dell’IT. Ritengo questa
evoluzione una croce e una delizia per un fornitore IT. Da una parte, interloquire
con persone non specializzate ci obbliga a essere più chiari su processi e ROI.
Dall’altra, qualche volta può capitare di incontrare persone più pragmatiche
e più entusiaste, se vogliamo, rispetto a un CIO. Per nostra precisa mission
aziendale lavoriamo prevalentemente su progetti di enterprise mobile mana-
gement (EMM). Ovvero supportiamo le aziende a diventare estese, a essere
altrettanto produttive dentro e fuori dalle mura aziendali. Le accompagniamo
nell’aggiornamento della loro infrastruttura mobile attraverso progetti tailor-
made e gli garantiamo servizi ‘premium’ di assistenza e app specifiche per il
mobile work. Proponiamo, inoltre, servizi in ottica SaaS, basate su cloud private
e architetture legacy free che, devo dire, rilassano molto il CIO. Fortunatamen-
te l’EMM è uno dei servizi più richiesti dalle PMI italiane in questo momento,
e l’esperienza di otto anni in quest’ambito, insieme alle referenze conquistate
sul campo, rappresentano un plus riconosciuto.
In TechMobile crediamo molto nella chiarezza dell’o§erta e nel rapporto conti-
nuativo con il cliente: preferiamo ascoltare più che parlare. Inoltre, consideriamo
parte dell’o§erta il rapporto consolidato con vendor e carrier. Per mancanza di
tempo o di risorse, la software selection per le aziende clienti è un onere. Noi,
invece, investiamo volentieri in risorse interne capaci di scegliere sul mercato le
soluzioni migliori e più innovative perché, oltre a presentare un’o§erta esclusiva
ai nostri clienti, diamo un’ulteriore opportunità di crescita ai vendor stranieri.
Marco Morini, Amministratore Delegato, TechMobile
Il ruolo del CIO è e sarà sempre di meno orientato alla gestione delle opera-
zioni di base relative all’infrastruttura, si sposterà infatti, sempre più verso un
ruolo di consulenza e mediazione. La di§usione dei servizi in cloud infatti com-
porterà un ampliamento della gamma delle attività che il CIO dovrà svolgere
permettendogli di assumere un ruolo più rilevante nelle decisioni strategiche.
La scelta e l’integrazione delle nuove soluzioni cloud based con l’infrastruttura
esistente dell’azienda renderà il suo ruolo fondamentale a tal punto da poter
portare in alcuni casi alla fusione dei ruoli di CIO e COO. La conseguenza di
questo mutamento nel ruolo del CIO è direttamente legato al mutamento del
mercato ICT; osserviamo infatti, un sempre maggiore interesse verso le solu-
zioni cloud based che siano IaaS (lo spostamento dell’intera infrastruttura nel
cloud), PaaS (erogazione di servizi), o SaaS (O¥ce 365) in quanto quest’ap-
proccio permette una maggiore flessibilità nella gestione delle risorse e mi-
nori tempi di deployment. Un approccio di questo genere permette inoltre di
trasformare i costi IT da Capex a Opex. Il ‘modello cloud’ porta con sé, infatti,
il concetto di sottoscrizione, mensile o annuale, eliminando i costi iniziali per
infrastruttura e licenze software permettendo di pagare solamente per le ri-
sorse che si usano, secondo la modalità ‘as-you-go’.
Quest’approccio permette inoltre di avere il software aggiornato all’ultima
edizione garantendo di poter usufruire sempre delle ultime feature disponibi-
li. Per rimanere al passo con l’evoluzione tecnologica e del mercato ci stiamo
orientando sempre più alla logica dei servizi e sempre meno verso la vendita
di hardware e licenze.
Come conseguenza per soddisfare a pieno le esigenze dei nostri clienti abbia-
mo optato per un approccio ibrido al cloud: abbiamo un nostro data center,
InBrescia.cloud, da cui possiamo erogare servizi e ospitare le macchine legacy
(come gli AS400) che non sono ‘portabili’ nel cloud pubblico; siamo inoltre,
Microsoft Cloud Solution Provider. In questo modo possiamo integrare i nostri
servizi con quelli di Azure, il cloud pubblico di Microsoft, unendo il meglio dei
due mondi. Per i soggetti che lo desiderano possiamo addirittura fornire l’in-
tera infrastruttura come servizio dal nostro data center sgravando il cliente da
tutti i costi relativi alla gestione della stessa.
Giancarlo Gervasoni, VP Sales/Marketing/R&D/Purchasing, ZeroUno Informatica