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marzo-aprile 2017

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continua trasformazione serviva spingersi oltre: monito-

raggio real-time dello stato delle attività, riduzione degli

spostamenti, miglioramento della qualità del lavoro, fino

alla gestione dinamica del bilanciamento tra forza lavoro

Sirti e forza lavoro esterna. Si è avviato quindi uno stu-

dio sui benefici ottenibili attraverso particolari algoritmi di

assegnazione dinamica avendo a disposizione i dati di

posizione geografica delle diverse squadre rispetto agli

interventi. “Abbiamo quindi confrontato due classici sce-

nari di make or buy, rilevando come la prima opzione,

comunque mirata a requisiti puntuali, richiedesse costi e

tempi lunghi per ogni aggiornamento mentre la seconda

introducesse una serie di vantaggi, anche in prospettiva”,

sottolinea De Lisi. Un primo tassello sui cui Sirti ha ri-

flettuto, dunque, è stato quello dell’assegnazione delle

richieste di intervento alle squadre e nello specifico della

necessità di operare sulla base della loro effettiva dispo-

nibilità, decidendo in tempo reale non solo a chi dare un

determinato lavoro ma anche se svolgerlo internamente

o affidarlo in subappalto. La soluzione esterna metteva a

disposizione un dinamismo non solo in termini operativi

ma anche algoritmici e, oltre a garantire una continuità

di servizio e disponibilità lato utente, rendeva possibile

avere dashboard in tempo reale estremamente precise

sui lavori in corso.

“Per la prima volta abbiamo quindi scelto di affidarci a

un partner, svolgendo analisi funzionali, tecniche e archi-

tetturali, e valutando infine anche l’impatto economico

dell’operazione. Ecco che ci siamo orientati sulla solu-

zione cloud nativa Oracle Field Service. Una dimensione,

quella del cloud, che offre diversi vantaggi: niente più

grattacapi infrastrutturali in termini di scalabilità delle

risorse, e al contempo, totale liberazione dai problemi

relativi agli aggiornamenti di piattaforma. Inoltre l’ado-

zione del cloud rappresenta un vero cambiamento di

paradigma, passando da sistemi centrati sullo sviluppo

a soluzioni sostanzialmente configurabili, il che permette

l’adozione di processi standard consentendo di coinvol-

gere anche figure senior importanti ma prive di compe-

tenze informatiche approfondite”, commenta De Lisi.

La scelta ha richiesto anche la definizione di un business

case capace di giustificare una spesa mensile ricorrente

in rapporto al numero di utenti coinvolti. Ecco che si è

proceduto a realizzare delle simulazioni che tenessero

conto di parametri quali la possibilità di affidare più in-

terventi al giorno a una stessa squadra, e a valutare dati

puntuali, di tipo quantitativo in termini di ore impiegate,

di efficientamento della forza lavoro, e una maggiore

tempestività di intervento e riduzione dei costi legati agli

spostamenti e il miglioramento di altri parametri globali.

“È chiaro che questa tipologia di progetti non è seguita

solamente della direzione IT, che non può guidare da

sola la trasformazione digitale, ma deve prevedere una

collaborazione a quattro mani con la direzione Organiz-

zazione e Processi, in Sirti guidata da Clemente Perrone,

e dai responsabili delle Operations sulle quali impatta ef-

fettivamente la soluzione. La collaborazione è la chiave di

successo di questa iniziativa”, aggiunge De Lisi.

Presa la decisione finale su quale soluzione adottare, Sirti

si è poi affidata alla stessa Oracle per la parte di integra-

zione con i sistemi esistenti, basata su web services, e

il trasferimento delle diverse logiche di interazione della

nuova soluzione. Si è avviato poi un progetto pilota prima

di coinvolgere le restanti 1.800 persone, facendo emer-

gere già i primi vantaggi quantificabili in termini di rica-

dute positive sui processi interni, sulla qualità del servizio

erogato, risparmio di tempo e maggiore soddisfazione.

Cambia il modo di pensare

Un aspetto importante di cui Sirti ha dovuto tener conto

quando ha deciso di cambiare la soluzione legata alla

gestione delle attività del personale operativo sul campo

è stato quello del Change Management. “Per oltre due

mesi abbiamo costruito delle squadre miste e organiz-

zato incontri bisettimanali, nel contempo abbiamo pre-

parato tutta la documentazione necessaria per le figure

professionali Sirti e i subappaltatori coinvolti e sviluppato

iniziative di e-learning in video nonché corsi in loco mi-

rati, oltre che provveduto a portare le persone coinvolte

a presentazioni di riferimento. Le persone si sono di-

mostrate molto stimolate e curiose di fronte a questa

novità”, afferma De Lisi, che sempre relativamente a tali

servizi sta lavorando a un tavolo sull’innovazione che

contempla la valutazione di un’adozione futura di solu-

zioni basate sulla realtà aumentata che possano preve-

dere l’assistenza a distanza da parte del personale più

esperto e con una seniority alta, verso le nuove squadre

di intervento, mettendo a fattor comune le competenze.

Il progetto fin qui descritto rientra quindi in un più ampio

percorso di trasformazione digitale che Sirti sta vivendo

e che ha già visto il compimento di diversi passi: dalla

messa in sicurezza del data center all’interno di una

struttura di un partner, alla revisione dei processi azien-

dali con un loro ridisegno su nuove soluzioni gestionali,

fino alle tematiche dei Big Data Analytics per la manu-

tenzione predittiva che ancora una volta hanno ricadute

sulle forze di intervento. “Ogni anno in Sirti gestiamo oltre

due milioni di ticket. Dall’analisi delle informazioni in essi

contenute possono emergere altri importanti parametri

utili a supportare ulteriormente il lavoro delle squadre con

una conseguente ottimizzazione generale delle attività”,

conclude De Lisi.

*REDATTORE

EXECUTIVE.IT

CASE STUDY