51
Officelayout 158
luglio-settembre 2014
tutto era vincolato dalla producibilità e dai
costi di produzione. Un prodotto di successo
non era frutto solo di una buona idea o di una
buona emozione trasmessa, ma anche di un
ottimo compromesso di idea, emozioni,
producibilità e costi di produzione.
Oggi, la stampa 3D, permette potenzialmente
di liberarsi da questo vecchio paradigma, e di
poter concentrare tutte le risorse su idea ed
emozioni. Il design diventa quindi un mix puro
di concetto e funzionalità, e il materiale di
costruzione un mezzo puramente funzionale,
alla funzione del prodotto e/o all’esperienza di
utilizzo che il prodotto deve dare.
Se stampare in 3D un prodotto finito può essere
ancora poco conveniente, specialmente per
prodotti di massa, la stampa 3D diventa però
uno strumento di progettazione strategico.
Mi piace definirla come un’appendice del CAD,
cosi come il mouse è l’estensione del
progettista verso il software, cosi la stampa
3D è l’estensione del software verso il
progettista, è l’anello mancante di un
processo che era fino a “prima” interrotto
nella fase di restituzione, perché qualsiasi
tecnologia fosse impiegata per la restituzione
del modello all’utilizzatore non aveva
l’assoluta completezza raggiungibile con un
oggetto stampato in 3D.
Idee e concetti passano dalla mente alla carta
o direttamente al foglio digitale. Lo sketch
convoglia la prima comunicazione del
prodotto e mi permette di discutere e valutare
l’estetica di un prodotto. Dallo sketch si passa
poi al progetto CAD 3D, dove si incontrano e
si confrontano diverse competenze: la
meccanica, l’elettronica, il design… Una volta
che il prodotto è “confezionato” a CAD, nel
tradizionale ciclo di sviluppo di prodotto, si
doveva ricorrere ai primi investimenti
materiali per avere i primi prototipi e
verificare quindi sia la funzionalità che
l’estetica e l’ergonomia di un prodotto. Gli
svantaggi principali di questo approccio sono
due: l’investimento e il tempo necessari per
avere il prototipo, fattori che relegano la fase
di valutazione e di sperimentazione (testing)
di un prodotto all’ultima fase del ciclo di
sviluppo, permettendo di raggiungere
informazioni strategiche per lo sviluppo di
prodotto quando spesso è troppo tardi.
In un futuro ormai disponibile, combinando
prototipazione digitale e stampa 3D è
possibile stravolgere il vecchio iter di sviluppo
prodotto, realizzando lo sviluppo di prodotto
attraverso un processo fatto da piccoli loop di
progettazione, prototipazione e
sperimentazione. Potendo sperimentare
concetti, funzionamento ed ergonomia del
prodotto quando nascono i dubbi o addirittura
quando nascono le idee, è possibile
concentrare tempo e risorse nella direzione
giusta, evitando di trascinarsi errori o di
percorrere vicoli ciechi.
Le tecnologie di simulazione e
prototipazione digitale sono già diffuse nel
design industriale di mobili? Quali i
vantaggi derivanti dall’impiego del metodo
agli elementi finiti?
La simulazione sta facendo timidamente la sua
comparsa anche nel design. Sono
sostanzialmente due i fattori che spingono
all’impiego della simulazione.
Il design di qualità è soggetto a normative che
diventano sempre più stringenti in termini di
sicurezza e di resistenza dei prodotti di
arredamento. In antitesi a questo fattore il
design è spesso alla ricerca di forme
Attraverso la simulazione è poi possibile
progettare ergonomicamente un prodotto.
Attraverso un’analisi strutturale, per
Sedia Elephant di Kristalia
• Attraverso l’analisi degli elementi finiti (metodo FEM) la sedia è stata
ottimizzata negli spessori e nella distribuzione del materiale. È infatti possibile verificare il
comportamento della scocca prima che venga prodotta e quindi valutarne resistenza strutturale e
comfort, senza investimenti in attrezzature
esempio, combinando l’esperienza ai risultati
delle analisi, è possibile valutare il comfort di
una seduta, attraverso la misura della
cedevolezza del suo schienale, in relazione ai
parametri ergonomici.
Infine attraverso la simulazione si evitano gli
errori. In un settore dove perfezione di forme e
superfici è un requisito fondamentale, cosi
come il mantenimento delle proporzioni,
attraverso verifiche strutturali è possibile
evitare errori di progettazione che
comporterebbero, per esempio nel caso di un
prodotto stampato, costose riprese/correzioni
del progetto e dello stampo.
Lampada Illiria
di Artemide •
Attraverso
l’analisi modale libera è
stato possibile valutare la
rigidezza del manufatto e
prevenire oscillazioni
indesiderate, sensazione di
flessibilità e instabilità.
Nel disegno le deformate
relative ai primi tre modi
di vibrare significativi
della lampada:
(a) inflessione longitudinale;
(b) inflessione laterale;
(c) torsione