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marzo 2017
1.
La collaboration non viene più considerata solo come una tecnologia ma una strategia
che impatta su tutti i dipartimenti aziendali, in grado di apportare miglioramenti significativi
in termini di produttività e agilità e ai processi decisionali, col fine ultimo di raggiungere
gli obiettivi di business. In un’ottica di collaborazione estesa e trasversale all’azienda
dove non esistono più confini, le organizzazioni stanno subendo sempre più pressioni
per cambiare il proprio approccio all’end-user computing e stanno cominciando ad
adottare gli stili lavorativi del futuro che cambiano le interazioni e i comportamenti
dei dipendenti, consentendo agli individui di scegliere il proprio assetto operativo, in
linea con le attività eettivamente svolte, per orire un ambiente collaborativo moder-
no all’interno di spazi di lavoro innovativi e nuovi concetti tecnologici per supportare
modalità di lavoro flessibili.
2.
Sulla base delle nuove tendenze lavorative, la conoscenza di ciò che significa user
experience per le aziende diventa fondamentale. Per questo è necessario un approccio
completo che includa spazi fisici, cultura e persone, tecnologie e processi di business e che
si traduce in una strategia di workplace che prenda in considerazione questi diversi stili di lavoro
e rifocalizzi i dipendenti sulle attività assegnate per raggiungere gli obiettivi aziendali in un modo più produttivo, colla-
borativo, flessibile e aperto. I business consultant di Dimension Data dispongono di strumenti e metodologie per aiutare
le organizzazioni a comprendere il proprio livello di maturità per ciò che concerne i temi di collaborazione e di end-user
computing, così come le esigenze future al fine di identificare specifiche roadmap evolutive che permettano di raggiun-
gere gli obiettivi finali. Il reale valore dell’approccio oerto sta proprio nel riuscire a implementarlo coerentemente con le
strategia aziendale per raggiungere gli specifici risultati sia di business sia personali.
3.
Anche se la collaboration continua a rimanere principalmente una scelta per aumentare il fatturato e le vendite, la
tendenza che va sempre più radicandosi è l’utilizzo delle tecnologie di collaborazione per migliorare il lavoro dei team (in
linea con i nuovi modelli quali DevOps) e velocizzare i processi decisionali, aumentando così la competitività delle aziende.
Questo, però, implica grandi cambiamenti nelle modalità con cui le aziende fanno business e del loro ruolo all’interno del
mercato di riferimento. Secondo quanto evidenziato dal ‘Connected Enterprise Report’, commissionato alla società di ri-
cerca Ovum lo scorso anno, e sulla base delle nostre esperienze dirette, le tecnologie per la migrazione della collaboration
verso il cloud sono diventate fondamentali a nché la collaborazione sia disponibile e cacemente a un ampio numero di
utenti. Di fatto, il cloud è diventato essenziale nell’esecuzione di un’ampia gamma di iniziative di digital transformation e
la migrazione su cloud si aerma come la principale tendenza che incide sulla strategia di collaboration, guidata da mo-
tivazioni strategiche, operative e finanziarie.
Devid Mapelli, Solutions & Marketing Director, Dimension Data Italia
1.
Sono diverse le motivazioni che portano i nostri clienti all’adozione di sistemi di Commu-
nication & Collaboration. Tra i driver che riscontriamo più frequentemente possiamo sicura-
mente citare il proposito delle aziende di agevolare i propri dipendenti nello svolgimento
del loro lavoro da qualsiasi luogo, con qualsiasi dispositivo e con qualsiasi rete al fine di
incrementarne la produttività. In secondo luogo, è sempre più stringente per le nostre
aziende clienti la necessità di standardizzare gli strumenti di comunicazione adottati
internamente, questo perché l’eterogeneità di dispositivi e tool spesso genera gravi
criticità in termini di gestione e monitoraggio, ma anche e soprattutto di sicurezza. In
ultimo, possiamo senz’altro aermare che l’adozione di una corretta politica di gestio-
ne degli strumenti di Communication & Collaboration è data dalla volontà delle aziende
di migliorare l’immagine aziendale percepita da clienti, fornitori e partner e anche dalla
prospettiva di abbattere al contempo i costi delle telecomunicazioni.
2.
Per arontare un progetto di UCC sono necessarie principalmente tre competenze
proprie del mondo sistemistico. Tra queste ovviamente figura un’approfondita conoscenza dei
sistemi, dei protocolli e degli standard in gioco. Inoltre, è di fondamentale importanza saper costru-
ire un’infrastruttura estremamente flessibile, dal momento che essa avrà un grande impatto sull’operatività degli utenti. In
ultimo, è necessario saper formare gli utenti finali sia sull’utilizzo degli strumenti che sulle loro potenzialità, per assicurare
il successo del progetto e apportare i benefici attesi all’azienda e ai suoi dipendenti.
3.
A guidare l’evoluzione del mercato delle soluzioni di Communication & Collaboration sono senz’altro la crescente
mobilità degli utenti e le nuove forme organizzative che vedono sempre più dipendenti lavorare lontano dalla sede prin-
cipale della propria azienda. Vi sono diversi tipi di lavoratori in mobilità: telelavoratori, dipendenti in sedi remote, agenti
in viaggio. Le soluzioni cloud aiutano questa nuova generazione di utenti business a rimanere in contatto tra di loro, con
i clienti e con la sede principale in maniera semplice e veloce. La necessità di favorire la mobilità è ormai un fatto ricono-
sciuto da molte aziende, che decidono inoltre di investire sempre più risorse nell’integrazione tra le loro storiche applica-
zioni aziendali (gestionali, CRM, documentali) e i nuovi strumenti di comunicazione. Inoltre abbiamo riscontrato che sono
soprattutto le imprese più piccole a prediligere le soluzioni cloud, sia per la loro facilità di implementazione e gestione che
per la convenienza degli abbonamenti.
Enrico Felici, Application & Data Management Team Leader, Errevi System
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