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marzo 2017

all’acquisto di una casa. L’analogia viene da

Alberto

Filisetti

, Country Manager Italy di Nutanix, che ha

sottolineato come “si adatti molto bene alla scelta

di fondo che le aziende oggi devono fare: puntare

sul cloud reso disponibile da un service provider,

se l’esigenza è quella di dotarsi di risorse IT per

progetti ad hoc, oppure continuare a investire su

un’infrastruttura on premise nel caso in cui i proces-

si interni richiedano significative personalizzazioni,

o ancora adottare un approccio ibrido, scegliendo

volta per volta, applicazione per applicazione, la

soluzione più adatta. L’infrastruttu-

ra on premise, come alternativa al

cloud per i soli ‘predictable work-

load’ deve presentare caratteristi-

che di gestione, scale out e modello

‘pay as you growth’ non tipiche di

soluzioni tradizionali a tre livelli”.

Dalla discussione svolta in Soiel è

inoltre emerso che in Italia molte

aziende stanno vivendo una fase di

transizione, in cui devono da un lato

salvaguardare gli investimenti eettuati nel corso

degli anni per implementare infrastrutture proprie-

tarie, dall’altro aprirsi ai nuovi modelli di sourcing,

quali il cloud nelle varie modalità, sperimentando

nuove tecnologie e soluzioni in grado di supportare

il rilascio di specifici servizi indirizzati ai nuovi am-

bienti social, mobile, Internet of Things e così via, in

tempi sempre più brevi. È ormai evidente che realtà

come Airbnb, Uber, Netflix, solo per citare alcuni tra

i casi più eclatanti, stanno modificando profonda-

mente il modo di interagire tra le aziende e i clienti

finali, e che il confine tra B2B e B2C sta diventando

sempre più labile. “Se fino a ieri bastava disegnare

applicazioni per i sistemi transazionali, oggi è ne-

cessario implementare - o consentire l’accesso - a

sistemi molto diversi, come quelli di engagement

per fidelizzare clienti e partner, o di analisi predit-

tiva, e questo rappresenta una grossa sfida perché

si tratta di rendere disponibili servizi simili a quelli

ormai utilizzati comunemente nella quotidianità

garantendo però livelli di sicurezza, compliance e

governabilità di livello enterprise”, ha commentato

Riccardo Romani

, Presales Director di Oracle Italia.

Valorizzare la professionalità

Un altro fattore d’attenzione è relativo agli utenti

dei sistemi, sia che si tratti di risorse interne che

degli appartenenti alla supply chain di riferimento

dell’azienda: ormai nelle aziende

convivono i cosiddetti millennials

e persone di esperienza, che han-

no dimestichezza con tecnologie

molto diverse tra loro. “Anche in

questo caso si tratta di bilanciare

nel migliore dei modi gli strumenti

che si rendono disponibili, perché il

rischio che i nuovi servizi vengano

sottoutilizzati, vanificando gli sforzi

fatti, è sempre dietro l’angolo”, ha

detto

Alberto Bastianon

Senior Presales Manager

in Dell EMC.

L’esperienza degli utenti deve essere nel contempo

sempre al centro dell’attenzione dell’IT, che deve

adottare strategie infrastrutturali adeguate. Venire

incontro a tante esigenze diverse, però, fa aumentare

le complessità, anche perché spesso l’architettura

IT delle aziende include micro data center installati

nelle sedi remote e nei branch oce. “Non a caso

le soluzioni software defined stanno suscitando

un interesse sempre maggiore, perché riducono

la necessità di dotarsi di hardware specializzato a

favore di un livello software in grado di garantire

sicurezza, visibilità in tempo reale ed un controllo

globale e dinamico della rete e delle applicazioni”,

ha ricordato

Vittorio Carosone

, Country Manager

Italy di Riverbed Technology.

TAVOLA ROTONDA – Il data center nel digital business

Il datacenter, fulcro della

trasformazione digitale,

richiede piattaforme per la

tutela e storage dei dati che

siano rapide e veloci, con

le tecnologie Flash ormai

ampiamente di use.