Sicuramente le soluzioni basate su software presen-
tano molti vantaggi, non ultimo quello di accelerare
i tempi di rilascio di nuovi servizi e applicazioni, e il
tempo, come ha commentato
Lara Del Pin
, Channel
Manager di Veeam in Italia, “è ormai un elemento
critico di successo: i responsabili IT guardano con
sempre maggiore attenzione alla curva di imple-
mentazione e di apprendimento richiesta dai nuo-
vi servizi che vogliono rendere di-
sponibili, perché non possono più
permettersi progetti spalmati sul
lungo periodo”.
Il ruolo del CIO
Il ruolo che i CIO rivestono nella
implementazione e nella gestione
dell’infrastruttura IT è stato un al-
tro tema di discussione, perché mai
come oggi sono chiamati ad assu-
mersi rischi non banali. “Da un lato devono garan-
tire livelli di performance e adabilità sempre più
elevati, dall’altro accelerare i tempi di rilascio dei
nuovi servizi, pena non solo l’insoddisfazione dei
clienti interni ma anche un possibile rallentamento
del business”, come ha ribadito
Roberto Massoli
,
Channel Manager di Simplivity.
Senza contare la possibilità di essere bypassati dai
responsabili delle linee di business, sempre più in-
clini ad approvvigionarsi in maniera
autonoma sul mercato, senza tene-
re conto di parametri quali i livelli
di servizio e l’adabilità, “per non
parlare dell’interoperabilità con gli
altri sistemi presenti in azienda -
ha fatto notare
Maurizio Desiderio
,
Country Manager di F5 Networks.
In eetti oggi bilanciare le diverse
esigenze che abbiamo discusso non
è facile. Secondo noi la strada giu-
sta è migliorare la comunicazione a
tutti i livelli, non solo tra le diverse
funzioni che operano in un’azienda ma anche nel
rapporto tra mercato e fornitori. Mi piace portare
l’esempio di un grande gruppo bancario che recen-
temente ha riunito intorno a un tavolo diversi for-
nitori IT per discutere con loro obiettivi, strategie e
modelli operativi da adottare, inaugurando di fatto
un nuovo modello di approvvigionamento, basato,
più che sulla competizione, sulla collaborazione”.
Imparare a fare marketing
La corretta orchestrazione delle varie componenti
che compongono un data center, nell’era del cloud,
risulta un altro fattore critico di successo emerso
nel corso del confronto, per cui la competenza degli
addetti appare un ulteriore fattore da tenere ben
presente. “Cominciano ad essere richieste nuove
figure, come i data scientist, in grado di gestire e
trarre valore dalla mole crescente di dati che conti-
nuano ad essere generati dentro e fuori le aziende,
un fenomeno che assume diverse denominazioni
(big data, data lake...) ma reperirle non è così fa-
cile”, ha rimarcato
Andrea Sappia
,
Sales Consultant Manager Fujitsu
Distinguished Engineer Fujitsu.
Le tecnologie sono in grado di otti-
mizzare qualsiasi processo, si tratta
di dimensionarle correttamente ma
anche, e soprattutto, presentarle al
mercato nel modo giusto, facendo-
ne percepire il loro reale valore, in
un mercato che, complice la consu-
merizzazione dell’IT, tende ormai a
ritenere qualsiasi tipo di soluzione una commodity.
“Si tratta di far fare al mercato un salto qualitativo,
ha commentato su questo punto
Sergio Eufemi
, Re-
siliency Services Leader di IBM Italia. Hybrid Cloud,
Internet of Things, Advanced Analytics, Real Time
Analytics e Cognitive Computing aprono infiniti
campi di applicazione e sono importanti elementi
di trasformazione dell’IT e dei modelli di business.
Per facilitarne l’applicazione, può essere d’aiuto dare
risalto a progetti concreti, già rea-
lizzati in tanti Paesi, Italia inclusa,
che hanno portato i risultati atte-
si”. Se qualsiasi innovazione, all’in-
terno di una organizzazione, non
può prescindere dalla trasforma-
zione digitale, è importante che chi
ha le capacità di implementarla e
gestirla sia in grado di valorizzare
le proprie competenze, “utilizzan-
do anche strumenti di marketing,
perché, oltre a sapere fare le cose,
bisogna anche far conoscere quel-
lo che si sa fare”, ha voluto puntualizzare
Roberta
Marchini
, Technical Sales Manager del Data Center
Group di Lenovo.
Più crescono le complessità, infatti, più è necessario
fare chiarezza, perché i messaggi che arrivano al
mercato sono tanti e spesso fuorvianti. Per questo
è utile lavorare su più fronti, verso gli utenti finali,
gli operatori di canale senza dimenticare le nuove
generazioni. “La formazione di base è importante,
ma crediamo che nella scuola si dia troppo spazio a
concetti e modelli datati - ha detto
Roberto Andreo-
li
, Director of Cloud & Enterprise Business, Micro-
soft Italy. Ecco perché noi, ad esempio, cerchiamo
44
TAVOLA ROTONDA – Il data center nel digital business
marzo 2017
Internet of Things non è
solamente generazione e
raccolta di dati che arrivano
dall’esterno del data center,
ma anche sensoristica
interna dedicata alla
gestione infrastrutturale.
L’organizzazione IT deve
operare in modo bimodale,
occupandosi da un lato
della parte più legacy, core
e tradizionale e dall’altro di
quella innovativa, con team
diversi e dedicati: uno più
strutturato e uno più agile
e sperimentatore.