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giugno 2017
Quando si parla di analisi della situazione bisogna
però aver chiaro che la panoramica generale è una
cosa e un audit energetico un’altra. Nel primo caso
il risultato è appunto una panoramica generale del-
le criticità e di quel che si può fare per migliorare
la situazione; spesso in una panoramica ci si ferma
all’esame delle bollette, sempre utile, e ai consigli
di buon comportamento.
L’audit energetico invece permette di valutare i ri-
sultati di una diagnosi dei consumi ed è uno stru-
mento valido per impostare una concreta politica
di ottimizzazione energetica nel lungo periodo. Per
alcune aziende la diagnosi è obbligatoria per legge
(grandi imprese e imprese energivore iscritte all’
elenco della cassa per i servizi energetici ed am-
bientali) ma anche per i ‘non obbligati’ può essere
uno strumento valido per fare e cienza energetica
ed eliminare gli sprechi.
Molto si è discusso negli ultimi tempi su come deb-
bano essere fatte le diagnosi energetiche per es-
sere credibili e soprattutto utili. Se nel primo ciclo
di diagnosi sono state ritenuti validi calcoli, stime
e misure indirette di consumi, per i prossimi cicli la
norma prevede che parte delle misure dei consumi
siano mutuate da campagne di monitoraggio pro-
lungate nel tempo.
Una consulenza energetica può lasciare insoluti al-
cuni interrogativi, un audit invece dovrebbe conte-
nere la risposta a ogni domanda. Questo perché la
consulenza non prevede il monitoraggio dei consumi
che invece è implicito nell’audit, il cui obiettivo è
quello di fotografare la situazione reale del sistema
avvalendosi di tecnologie e strumenti sul campo.
Il monitoraggio dei consumi
L’esigenza di monitorare i consumi energetici per
realizzare interventi di e cientamento passa at-
traverso l’utilizzo di tecnologie ICT-based. L’inter-
sezione tra e cienza energetica e ICT ha portato
alla definizione di una nuova area tecnologica che
può essere detta dell’ICT per l’e cienza energetica
alla luce di quanto ha specificato la commissione
europea: con il termine ICT vanno intese non solo
le tecnologie software e hardware nell’ambito del-
le telecomunicazioni, ma anche componenti e si-
stemi elettronici. Nell’area tecnologica dell’ICT per
l’e cienza energetica ricadono quindi i sistemi, i
dispositivi e i componenti che consentono rispar-
mi diretti ottenibili dal miglioramento dei consumi
degli stessi apparati elettronici, oppure, in quanto
tecnologia abilitante, risparmi indiretti in altri settori
industriali, per esempio dispositivi per la gestione
dell’energia degli edifici, per l’organizzazione della
logistica e altro ancora.
L’idea di individuare nelle tecnologie ICT-based
e Web-based un’opportunità per favorire l’incre-
mento dell’e cienza energetica è un fatto relati-
vamente nuovo che punta a risolvere l’incoerenza
tra il modello tradizionale di sviluppo economico
e la necessità di un continuo incremento dei con-
sumi energetici. Risolve nel concreto l’esigenza di
monitorare i consumi, come ha avuto occasione
di sottolineare
Davide Castiglioni
, vice president
Emea di Whirlpool, a proposito dei progetti che
hanno interessato la sede operativa di Comerio in
provincia di Varese: “Oltre alle azioni dirette per il
risparmio energetico abbiamo avuto notevoli be-
nefici dal nostro sistema di misurazione on line dei
consumi: monitorandoli costantemente possiamo
infatti individuare dove agire e come comportarci.
Questo, di per sè, ci permette di risparmiare circa
il cinque per cento sui consumi”.
L’ambito industriale è ricco di spunti. Un impianto
di aria compressa ha un consumo nascosto molto
elevato se è lasciato funzionare a una pressione
superiore a quella necessaria per le lavorazioni in
atto. Lo stesso vale per un tornio o un macchina-
rio equivalente se non è dotato di dispositive che
regolano l’alimentazione in funzione dell’utilizzo.
La regola d’oro è che per risparmiare energia biso-
gna aumentare l’e cienza riducendo al massimo
le ine cienze. “Introdurre i led, cambiare i moto-
ri e inserire gli inverter è necessario, ma è impor-
tante solo se fatto dopo un’attenta analisi della
situazione dell’impianto e un accurato esame dei
cicli produttivi – aerma
Roberto Turcato
, direttore
commercial di REEL – una volta identificati gli inter-
venti da eseguire occorre ricordarsi che un fermo
macchina, un ricambio strategico non disponibile
e la manutenzione straordinaria sono ine cienza.
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