Office Automation Maggio 2012 - page 28

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office automation
maggio 2012
In primo piano
La società propone un approccio innovativo
per rendere agili le fasi di sviluppo e deployment
secondo le necessità e le richieste della clientela.
Con
Suse
le applicazioni
diventano appliance
Portare agilità nello sviluppo ap-
plicativo è sempre stato un obiet-
tivo di chi si occupa di program-
mazione e scrittura di codice.
Oggi Suse, propone un approc-
cio innovativo alla tematica, pro-
ponendo a ISV e dipartimenti IT
la possibilità di utilizzare un ap-
proccio basato sulle software ap-
pliance.
“Un’economia in sofferenza sol-
lecita le aziende a reagire e adat-
tarsi a mercati sempre più ner-
vosi: le linee di business
chiedono ai dipartimenti ICT di
rispondere in tempi stretti, con li-
velli qualitativi più elevati; questo
richiede l’adozione di un inno-
vativo approccio allo sviluppo
applicativo”, spiega
Gianni Sam-
biasi
, sales manager di Suse Ita-
lia. Ma per il manager, anche i
produttori di software devono
fare i conti con questo scenario
alleggerito dal peso di gestire l’in-
tera pila di strati software”.
Nella visione di Suse, chi produce
software deve diventare un ‘mae-
stro’ nella gestione di progetti con
pianificazioni aggressive, gruppi di
lavoro distribuiti e molteplici am-
bienti da indirizzare per l’avvio in
esercizio, spaziando su diverse piat-
taforme hardware, software e
‘cloud’. L’esigenza deve essere inol-
tre quella di ridurre la complessità,
poiché oggi le procedure di instal-
lazione e configurazione risultano
ancora così articolate, che gli stessi
produttori software stimano che il
50% delle chiamate al supporto
tecnico fatte dai clienti siano oggi
originate da errori di installazione e
configurazione dei software adot-
tati. “Tutto ciò vale, in modo spe-
culare, anche per Ie aziende che
sviluppano ‘in casa’ le applicazioni
nel loro dipartimento IT”.
Le appliance possono essere rea-
lizzate mediante uno strumento
come Suse Studio, che supporta
gli sviluppatori nell’assemblare ra-
pidamente applicazioni specifiche
partendo da un set di componenti
predefiniti: “Una volta fatto il ‘log
in’, si possono passare in rasse-
gna la lista dei componenti pre-
fabbricati e letteralmente selezio-
nare solo quelli necessari per i
progetti in corso, con pochi clic.
Scelti i componenti, con altri po-
chi clic si lancia il ‘build’ dell’ap-
pliance per finalizzarla e successi-
vamente metterla subito alla prova
con la funzione ‘test drive’ per as-
sicurarsi che rispetti le specifiche
tecniche e funzionali prima di ri-
lasciarla in modo definitivo”.
R.V.
senza poter abbassare gli obiettivi
di vendita; per questo motivo lo
sviluppo software deve quindi es-
sere approcciato con modelli di-
versi da quelli finora adottati. I
paradigmi del passato sono inol-
tre messi in discussione anche dal
‘cloud computing’ che richiede
di ripensare in modo innovativo
alle applicazioni nella loro stessa
struttura più tradizionale, rimasta
in diverse aree immutabile per
decenni, come per esempio nelle
modalità e nei meccanismi del
loro avvio in esercizio.
Ridurre costi
e complessità
“Una software appliance è una
combinazione di applicazioni,
middleware e sistema operativo,
integrata in una singola immagine
e realizzata su misura per essere
eseguita su hardware a basso co-
sto”. Questo elemento sta rivolu-
zionando il modo in cui il soft-
ware è confezionato e distribuito,
e tutto ciò apre anche la strada a
nuove opportunità per quei pro-
duttori di software che cercano di
avvantaggiarsi dal trend del ‘cloud
computing’. Le appliance, infatti,
permettono di realizzare, applica-
zioni flessibili, pronte per le cloud
sia private che pubbliche, in
tempi molto stretti: “Guardando
da un differente punto di vista, è
il modo migliore di portare valore
a chi dovrà poi garantire l’eserci-
zio di un’applicazione, perchè sarà
Gianni Sambiasi,
sales manager di Suse Italia
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