Esistono anche degli incentivi,
cosa che può sembrare singolare
trattandosi di PA, ma che hanno il
senso di premiare i virtuosi.
Il principale sistema di incentiva-
zione sull’efficienza energetica
nella PA riguarda gli interventi
per l’incremento dell’efficienza
energetica e per la produzione di
energia termica da fonti rinnova-
bili (Conto Energia Termico), che
per la PA prevede specifiche mo-
dalità di accesso. In aggiunta, ci
sono i Titoli di Efficienza Energe-
tica (TEE) e le detrazioni fiscali.
Primo ostacolo:
la (scarsa) conoscenza
Quale sia il problema lo abbiamo
già detto, la scarsa consapevolezza
dell’importanza del tema energia,
ma quali sono le strategie per su-
perarlo?
L’Energy Eficiency Report 2013
evidenzia che per superare la bar-
riera conoscitiva all’interno della
PA occorre creare la consapevo-
lezza di quanto sia importante la
razionalizzazione dei consumi ener-
getici e di quanto, di conseguen-
za, siano necessari interventi di ef-
ficientamento attraverso, in primo
luogo, la nomina di un responsa-
bile dell’energia, leggasi Energy
Manager. L’Energy Manager, che
stenta a prendere piede nella PA,
nonostante qualcosa stia cam-
biando.
A fine 2013 solo il 20% delle circa
1.000 PA obbligate hanno prov-
veduto alla nomina di un EM. Per
le PA che non rispettano l’obbligo
non sono previste sanzioni.
Secondo ostacolo: reperire
i finanziamenti
Se le PA potessero sfruttare le ri-
sorse finanziarie disponibili inter-
namente, che secondo l’ANCE
sono stimabili in circa 13 miliardi
di euro, questo problema non ci
sarebbe.
Ma poiché il Patto di Stabilità im-
pone ai Comuni dei limiti di spe-
sa, serve capire dove trovare i
soldi. La strategia ‘maestra’ sem-
brerebbe quella di accollare il fi-
nanziamento dell’intervento ai for-
nitori di soluzioni e tecnologie
per l’efficienza energetica o, in al-
ternativa, di usare fondi pubblici ri-
volti all’efficienza energetica.
L’implementazione concreta su va-
sta scala della prima strategia do-
vrebbe corrispondere a un salto di
qualità sia da parte degli istituti di
credito sia da parte dei fornitori di
tecnologie e soluzioni.
Terzo ostacolo: fare le cose
Un caso di studio sul superamen-
to della barriera realizzativa è
quello del Comune di Vimercate,
alle porte di Milano, che abbiamo
raccontato sul numero di marzo-
aprile di InnovazionePA.
Si tratta, nella pratica, di un con-
tratto di gestione energetica com-
plessiva stipulato a seguito della
pubbliczione di un bando di gara
per ‘la concessione del servizio
energia, interventi di riqualifica-
zione ed efficienza energetica,
conduzione e manutenzione ordi-
naria e straordinaria degli impian-
ti termici ed elettrici’ di ben 5 edi-
fici comunali. Un contratto della
durata di 15 anni, che prevede sia
la gestione sia la riqualificazione
energetica degli edifici (gli inve-
stimenti sono a carico dell’appal-
tatore) a fronte dei risparmi con-
seguiti. A questa forma di con-
tratto performance-based esiste
un’alternativa che è, di fatto, una
seconda accezione dello stesso
concetto. Si tratta in questo caso
di contratti ‘puri’, focalizzati esclu-
sivamente sull’efficienza energe-
tica, che permettono alla PA di
condividere il rischio dell’inter-
vento con il soggetto che lo rea-
lizza, dividendo anche il risparmio
energetico conseguito dall’inter-
vento.
Michele Ciceri
Responsabile
Energy Management Conference
Soiel International
mare le azioni di efficientamento,
verifica gli interventi realizzati tra
2010 e 2013 e programma le azio-
ni fino al 2020.
Tutti gli interventi saranno integrati
con quelli programmati dal Co-
mune di Asolo, che ha già realiz-
zato il proprio Piano.
Se tra il 2010 e il 2013 gli investi-
menti pubblici nell’area per inter-
venti di efficientamento energeti-
co ammontavano a 3 milioni di
euro, tra il 2014 e il 2020 i Comu-
ni hanno pianificato investimenti
per 25 milioni, quasi dieci volte
tanto i precedenti.
Nel dettaglio, l’impiego
delle risorse necessarie
• 12 milioni sono destinati alla pro-
duzione di energia rinnovabile,
che fanno passare la produzione
degli impianti pubblici da 203 a
7.500 mega watt/anno;
• quasi 2 milioni riguardano l’illu-
minazione pubblica;
• 2,4 milioni per la riqualificazione
del patrimonio edilizio.
Oltre ad azioni che riguardano i
singoli Comuni, sono state pro-
grammate azioni territoriali, di-
rette a una riorganizzazione com-
plessiva dei servizi che maggior-
mente incidono sui bilanci, dall’il-
luminazione al trattamento delle
acque reflue. L’acquisto di energia
verde certificata sarà implementata
dalle Amministrazioni, che solo
con questa scelta contribuiranno
alla riduzione di CO
₂
per oltre il
12%. Lo sviluppo della mobilità
lenta, la piantumazione di alberi,
la revisione di regolamenti edilizi
e l’attenzione agli acquisti verdi
(Green Public Procurement) sono
scelte destinate a sensibilizzare e
incentivare comportamenti soste-
nibili da parte di PA e privati.
“Se in tutti gli stati europei obbli-
ghi precisi in tema di energia ac-
compagnano alla scadenza del
2020 - afferma
Michele Noal
, pre-
sidente del Consorzio per lo Svi-
luppo della Bioedilizia - attraver-
so il PAES l’Europa favorisce la pia-
nificazione della PA, incentiva il
coinvolgimento diretto dei priva-
ti, e spinge nella direzione della
green economy: l’unica econo-
mia possibile oggi”.
Il PAES contiene inoltre una stima
statistica degli interventi attuabi-
li dai privati nei prossimi 7 anni.
La proiezione assolutamente pru-
denziale propone oltre 150 milio-
ni di investimenti legati all’energia.
7 milioni per la produzione da
fonti rinnovabili, sia nel settore re-
sidenziale che produttivo, ma è l’e-
dilizia il primo settore di investi-
mento. Gli interventi strutturali di
riqualificazione degli edifici sono
stimati in 110 milioni di euro fino
al 2020, sulla base delle caratteri-
stiche del patrimonio esistente e
di quanto già realizzato dai priva-
ti. Nel solo triennio 2010-2013, in-
fatti, nell’area si sono registrati 14
milioni di movimentazione di ca-
pitali privati. Ulteriori 33 milioni
sono stati investiti nel settore fo-
tovoltaico, favoriti dagli incentivi,
ma realizzati nel pieno della crisi
economica.
Circa 1.000 PA obbligate hanno
provveduto alla nomina di un EM.
Per le PA che non rispettano l’ob-
bligo non sono previste sanzioni.
(M. C.)
31
MAGGIO GIUGNO 2014
PAES
*PAES significa Piano d’Azione
per l’Energia Sostenibile ed è lo
strumento operativo con cui le
singole amministrazioni attuano
la strategia cardine del Patto dei
Sindaci: ridurre del 20% le emis-
sioni di CO
₂
entro il 2020.
I Rappresentanti dei Comuni riuniti a maggio, promotori del primo PAES