Lo specialista della Unified Communication and Collaboration ha aperto di recente
un u cio negli Stati Uniti. Le novità della Convention 2017.
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marzo 2017
U
n evento di due giorni, con 24 partner esposito-
ri e alla presenza di oltre 400 partecipanti, per
trattare in lungo e in largo il tema della Unified Com-
munication and Collaboration con i propri business
partner. Così, in breve, si può descrivere la Wildix
Convention 2017, svoltasi a Bologna lo scorso 13 e
14 gennaio, nel corso della quale l’azienda trentina
ha esposto la sua strategia che ha visto in questi
anni un percorso di internazionalizzazione che l’ha
portata a operare in più Paesi. Con profitto. “Il 2016
è andato molto bene. In Germania siamo cresciuti
dell’89% anno su anno, arrivando a circa 600 mila
euro di giro d’aari e 48 nuovi partner. In Francia
parliamo invece di un +25%, con circa due milioni
di euro, e alcuni grandi clienti quali H&M, Intersport,
Le petit Chaperon Rouge (la più grande catena di
asili nido locale). In Italia infine abbiamo registrato
una crescita del 18%, per un totale di 4,7 milioni di
euro, con clienti come Autostrade. Il combinato to-
tale è stato di 7 milioni di euro a livello
globale. Da segnalare inoltre anche
il nostro ingresso nel listino Consip,
insieme a Vitrociset, per cui nei pros-
simi 18 mesi la Pubblica Amministra-
zione potrà comprare i nostri prodotti
di comunicazione”, ha commentato
Stefano Osler
, amministratore dele-
gato di Wildix.
Lo sbarco in USA
L’ultima mossa della strategia estera
di Wildix è stata l’ingresso negli Stati
Uniti, scelta fatta dopo essersi con-
frontata con Gartner e aver valutato
altre alternative, considerando anche
quanto conti essere presenti su tale
WILDIX SEMPRE
PIÙ INTERNAZIONALE
Paolo Morati
mercato per un marchio di Unified Communication.
“È un fatto che la tecnologia di questi prodotti ab-
bia origine lì e abbiamo già constatato diverse rea-
zioni positive. Siamo partiti operando da remoto,
avviando il primo partner a Dallas, in Texas, e suc-
cessivamente ci siamo recati in loco. Nel corso di un
incontro con il consulente Robert Cooper, questi è
rimasto sorpreso dalla completezza delle funzioni
e la semplicità d’uso delle nostre soluzioni, molto
diverse da quelle dei concorrenti americani, e quin-
di si è oerto di darci una mano per entrare negli
USA, e ad oggi abbiamo già una decina di partner”.
Wildix è dunque sempre più internazionale, non
solo dal punto di vista operativo ma anche logisti-
co. “Abbiamo un magazzino in Olanda dove sono
particolarmente orientati al business, e sviluppatori
dislocati in vari Paesi. Io stesso sono invece basato
in Estonia, a Tallin, dalla quale seguo le attività di
commercio estero”, prosegue Osler definendo la re-
pubblica baltica la California europea,
un Paese dove c’è grande fermento
tecnologico e la connettività Internet
è un diritto costituzionale.
Pianificare prima di tutto
Dal punto di vista del canale Wildix
propone ai partner accordi program-
mati che li ’costringono’ a pianificare i
risultati finanziari, e che prevedono una
collaborazione stretta con la sua dire-
zione commerciale capeggiata da
Cri-
stiano Bellumat
, per identificare quelle
particolari aree sulle quali concentrarsi
e focalizzarsi. “Noi parliamo di DNA
dell’ecosistema Wildix, con i nostri
partner che sposano direttamente una
UNIFIED COMMUNICATION & COLLABORATION
Stefano Osler, amministratore
delegato di Wildix