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giugno 2017 - 11

CONVEGNO METROLOGIA LEGALE – 9 GIUGNO 2017

Continuando nell’analisi, la questione successiva potrebbe

essere: il personale (direttivo e operativo) è sufficientemen-

te formato? Questo è forse l’aspetto di maggiore criticità;

buona parte del personale che oggi opera nei laboratori di

verificazione periodica ha la necessità di intraprendere un

percorso formativo che vada ad innalzarne la professionali-

tà. La maggioranza delle persone che operano nei labora-

tori di verificazione periodica ha un’esperienza pregressa in

altri settori professionali, sono molto pochi quelli che hanno

una tradizione metrologica precedente. È plausibile pensa-

re che Accredia richieda di partecipare a percorsi formativi

volti a colmare le eventuali lacune. La speranza è che questo

aspetto venga affrontato con il buon senso: si dovrà accettare

necessariamente lo status quo aumentando gradualmente le

richieste sulla competenza del personale.

ONERI DI GESTIONE IN AUMENTO

Si potrebbe continuare ancora a lungo nella valutazione dei

possibili scenari, ma ci si ferma qui per mancanza di spa-

zio, non prima però di aver tentato di rispondere ad un’altra

semplice, ma fondamentale domanda: e i costi? Purtroppo

non ci sono ancora gli elementi per fare una valutazione ac-

curata, ma solo delle semplici ipotesi. Se oggi un laborato-

rio accreditato da Unioncamere sopporta un costo di alcune

migliaia di euro l’anno da versare come quota associativa,

è presumibile che con la nuova struttura i costi aumentino di

un valore stimabile tra duemila e quattromila euro l’anno.

Per laboratori ben avviati non dovrebbe essere difficile sop-

portare l’impatto di un aumento dei costi di questo tenore;

l’insidia, invece, potrebbe derivare dal fatto che aumenteran-

no senza dubbio le attività di gestione della documentazione

con impegni di risorse maggiori in attività che non portano

diretto beneficio economico. Tenere impegnata una risorsa

nella gestione del laboratorio ha un costo che non sempre

viene preventivato correttamente.

Questo è un aspetto che non si può schivare; lo si deve af-

frontare e trovare la giusta soluzione. Probabilmente l’unico

modo è quello di ripensare l’organizzazione del laboratorio

con l’utilizzo di strumenti che permettano un flusso automatico

dei dati con una gestione in grado di minimizzare l’intervento

umano per la parte amministrativa.

Queste brevi considerazioni sono quelle che si possono fare

sulla base delle informazioni attualmente disponibili; non

dovrebbe comunque mancare molto alla pubblicazione del

Decreto Ministeriale che tenterà di riallineare la metrologia

legale italiana a quella europea: solo dopo si riuscirà ad

avere le idee ancora più chiare.

Sicuramente i laboratori di verificazione periodica dovran-

no velocemente prendere delle decisioni ed intraprendere il

percorso per conformarsi alla nuova normativa (il periodo

transitorio dovrebbe essere di diciotto mesi, si spera che ne

vengano concessi di più per poter affrontare il lavoro con

maggiore calma). Non è escluso che alcuni laboratori non

abbiano la forza o la convenienza per affrontare questo pas-

saggio e siano costretti a chiudere o a consorziarsi tra loro.

Per altri laboratori, invece, potrebbe essere un’occasione per

aprire nuove strade di business; l’accreditamento ottenuto per

la verificazione periodica di strumenti di metrologia legale non

esclude la possibilità di agire anche nei settori tradizionali dei

laboratori accreditati, in particolare in quello della taratura.

Al termine del percorso, fra qualche anno, dovremmo avere

uno scenario decisamente più chiaro e razionale rispetto a

quello attuale, sicuramente più vicino a quanto accade negli

altri Paesi europei e con più tutele per i cittadini.

IL RUOLO DI ACCREDIA

In questo scenario di cambiamento Accredia assume un’im-

portanza sociale ed economica ancora maggiore; per po-

ter essere realmente garanzia di tutti i soggetti interessati

deve essere aperta nelle politiche e trasparente nell’agire.

La domanda finale diventa quindi: Accredia sta adempiendo

correttamente ai compiti che le sono stati assegnati a livello

internazionale? È veramente il luogo dove vengono tutelati

gli interessi di tutti i soggetti coinvolti, operatori, aziende e

consumatori, che sono rappresentati in modo paritetico nella

direzione dell’ente? Le occasioni non mancheranno per appro-

fondire il discorso che, al momento, non è opportuno aprire.

Paolo Biffi

NOTE

1

Regolamento (CE) n. 765/2008 del Parlamento Europeo e del Consiglio del 9 luglio 2008, che pone norme in materia di accreditamento e vigi-

lanza del mercato per quanto riguarda la commercializzazione dei prodotti e che abroga il regolamento (CEE) n. 339/93.

2

Decreto Ministeriale del 28 marzo 2000, n. 182, Regolamento recante modifica ed integrazione della disciplina della verificazione periodica degli

strumenti metrici in materia di commercio e di Camere di Commercio.

3

Decreto Ministeriale del 10 dicembre 2001, Condizioni e modalità di riconoscimento dell’idoneità dei laboratori all’esecuzione della verificazione

periodica degli strumenti di misura.

4

Decreto Ministeriale del 18 gennaio 2011 n. 31, Regolamento concernente i criteri per l’esecuzione dei controlli metrologici successivi sugli strumenti

per pesare a funzionamento automatico, ai sensi del decreto legislativo 2 febbraio 2007, n. 22, attuativo della direttiva 2004/22/CE (MID), 2011.

5

Decreto Ministeriale del 18 gennaio 2011 n. 32, Regolamento concernente i criteri per l’esecuzione dei controlli metrologici successivi sui sistemi

per la misurazione continua e dinamica di quantità di liquidi diversi dall’acqua, ai sensi del decreto leg, 2011.

6

Direttiva 2014/32/UE del Parlamento Europeo e del Consiglio del 26 febbraio 2014, Concernente l’armonizzazione delle legislazioni degli Stati

membri relative alla messa a disposizione sul mercato di strumenti di misura (rifusione).

7

Decreto Ministeriale del 22 dicembre 2009, Designazione di Accredia quale unico organismo nazionale italiano a svolgere attività di accredita-

mento e vigilanza del mercato, 2009.

8

UNI CEI EN ISO IEC 17025:2005, Requisiti generali per la competenza dei laboratori di prova e taratura.

9

UNI CEI EN ISO IEC 17020:2012, Valutazione della conformità - Requisiti per il funzionamento di vari tipi di organismi che eseguono ispezioni,

2012.

10

UNI EN ISO 9001:2015, Sistemi di gestione per la Qualità – Requisiti.