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ottobre 2016

ENERGY MANAGEMENT

Dalle smart grid alle smart city

Dalle smart grid alle smart city il

passo è breve, ma attenti a dove

si appoggiano i piedi. “Errori

che spesso vengono fatti in

tema di smart city è quello

di collocarne la realizzazione

su tempi molto lunghi, per

esempio trent’anni, ovvero

su tempi molto brevi di tre

oppure cinque anni – spiega

Mauro Annunziato – assumen-

do di fatto le attuali innova-

zioni settoriali come esempi di

interventi di smart city. Occorre

abbandonare tale idea e immaginare

che la smart city sia piuttosto una road-

map con obiettivi e progetti diversi realizza-

bili ogni due o tre anni. Ognuno di questi progetti

sarà caratterizzato da soluzioni tecnologiche che

dovranno essere sviluppate, dimostrate su piccola

scala e infine estese all’intera scala urbana quando

(e se) avranno raggiunto la maturità tecnica socia-

le ed economica verificata sul campo. Trattandosi

di una stratificazione temporale di interventi è ne-

cessario che il piano complessivo sia ben definito

almeno sulle regole di ingaggio di nuovi progetti.

Occorre cioè fissare delle regole di interoperabilità

tra i progetti, dell’accesso, proprietà e protezione

dei dati, di parametri di valutazione dei risultati.

In questa prima fase di sviluppo delle smart cities

la progettazione è stata invece piuttosto convulsa

generando una fioritura di molti progetti di natura

diversa e con soluzioni tecnico-economiche alter-

native. Nella maggior parte delle volte si tratta di

progetti settoriali, operanti cioè soltanto su una

specifica applicazione verticale e con tecnologie

chiuse. Generalmente si assiste a una progettazione

iniziale molto ambiziosa che va via via riducendo i

propri obiettivi nella fase realizzativa fino a diven-

tare una lieve variante rispetto all’approccio tradi-

zionale per mancanza di fondi o tecnologie. In altri

casi si assiste allo sviluppo di dimostratori molto

interessanti ma con costi tali da rendere impossibile

qualsiasi replica a meno di ingenti finanziamenti. È

quindi di fondamentale importanza sviluppare una

capacità di lettura a priori dei progetti e dei loro

risultati. Sviluppare tale capacità di lettura implica

la definizione di una metodologia di valutazione,

ossia una vera propria metrica del progetto”.

appieno la capacità dei loro server,

possono considerare interessanti

le soluzioni di esternalizzazione

dei loro data center in sistemi

di cloud computing, che oltre

a ridurre i costi di investi-

mento e di manutenzione,

consentono una riduzione

dei consumi energetici, a

parità di lavoro svolto.

Reti intelligenti

ed energia rinnovabile

Le attuali reti elettriche sono

state progettate per trasporta-

re, in modo unidirezionale, l’energia

prodotta da poche centrali di grossa

potenza verso un’utenza tipicamente passi-

va. La liberalizzazione del mercato dell’energia e la

tendenza a incentivare la generazione distribuita,

anche da fonti rinnovabili, ha rivoluzionato la con-

cezione e la gestione delle reti elettriche. “Le reti

elettriche intelligenti, oªsmart grid, sono concetti

di impianti elettrici fortemente integrati dalle tec-

nologie dell’ICT. Queste tecnologie – spiegano da

ENEA – consentono il controllo della rete anche in

presenza di un’elevata percentuale di generatori

distribuiti di piccola potenza e con flussi di energia

bidirezionali. Si pensi, per esempio, a una rete con

una forte presenza di piccoli impianti di generazione

da rinnovabili di tipo eolico o solare, che, per loro

natura, possono avere forti variazioni di potenza

nel tempo; condizione, questa, che rende instabile

un sistema elettrico di tipo tradizionale. Una rete

elettrica di tipoªsmart grid, oltre a gestire al meglio

la generazione distribuita, porta anche ad aumen-

tare l’e cienza energetica del sistema elettrico a

seguito di minor perdite in linea, in quanto l’energia

verrebbe prodotta più vicino all’utilizzatore finale”.

Sul fronte delle rinnovabili, c’è da aspettarsi che il

loro ‘peso’ sia sempre maggiore. Se infatti anche

l’Onu conferma che ci stiamo dirigendo a grandi

passi verso una nuova era climatica, dall’altra anche

la risposta al global warming che viene dai mercati

dell’energia sta disegnando un nuovo paradigma. Un

paradigma in cui le energie rinnovabili sono in una

posizione centrale. I dati dell’International Energy

Agency non lasciano spazio a dubbi: nel 2015 ogni

giorno è stato installato mezzo milione di pannelli

solari. In Cina, ogni due ore, è spuntata una turbi-

na eolica. Alle energie rinnovabili fa riferimento il

50% della nuova potenza costruita, finalmente più

del carbone. Restano i dubbi sui tempi e sui costi,

ma la strada è intrapresa.

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