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aerei, lavorando in parallelo in modo

cooperativo.

Macchine di grande formato

Nel campo delle macchine a

grande formato, l’azienda israeliana

Massivit 3D

(www.massivit3d.com)

,

ha creato una nuova tecnologia di

stampa 3D denominata GDP (Gel

Deposition 3D Printing), in cui un

gel fotopolimero viene estruso e

immediatamente lavorato da una

sorgente UV. La Massivit 1800,

particolarmente adatta per creare

grandi oggetti per il visual marketing

(fino a 180x150x120 cm), può

raggiungere velocità fino a 350 mm/

ora (700 mm/ora con due testine di

stampa).

La BAAM (Big Area Additive

Manufacturing) è una stampante 3D

di dimensioni industriali prodotta

da Cincinnati Incorporated in

grado di estrudere diversi tipi di

plastica per realizzare parti di grandi

dimensioni. È stata utilizzata da

Local Motors per produrre la Strati:

la prima vettura stampata quasi

completamente in 3D. Con una

velocità di deposizione di 18 Kg/ora

di materiale, permette di stampare la

carrozzeria di un’intera autovettura

in 44 ore.

3D Systems ha annunciato il sistema

di produzione HSFG (High Speed

Fab Grade), dotato di un piano

di lavoro mobile che fa passare

i pezzi sotto numerose testine

che depositano gocce di polimeri.

Il sistema HSFG, non ancora

commercializzato, può depositare

fino a 4 miliardi di gocce di polimeri

colorati per minuto, una velocità

50 volte maggiore delle attuali

tecnologie a getto.

Nano Dimension (www.nano-di.

com ) sta sviluppando la stampante

3D DragonFly 2020 in grado di

realizzare circuiti stampati anche

multilayer, utilizzando inchiostri

conduttivi di argento e dielettrici

basati su nanotecnologie.

Aumenta anche la diffusione di

molti nuovi materiali, come fibra di

carbonio, grafene, vetro, ceramiche,

inchiostri conduttivi e magnetici

oltre a materiali per applicazioni

biomediche.

Le nuove tecnologie in arrivo

per il 2017

Dal 2017 in poi, dovrebbero invece

rendersi disponibili alcune tecnologie

completamente nuove, destinate a

rivoluzionare questo mondo. Come

le tecnologie CLIP (Continuous

Liquid Interface Production)

della società Carbon 3D (www.

carbon3d.com)

e ILI (Intelligent

Liquid Interface) della canadese

NewPro3D

(www.newpro3d.com

)

simili alla stereolitografia con foto-

polimeri, ma fino a 100 volte più

veloci rispetto alle tecnologie attuali.

Anche l’italiana Nexa 3D (www.

nexa3d.com)

sta sviluppando per la

sua stampante NX-1la tecnologia

LSPc (self-Lubricant Sublayer

Photocuring), un’evoluzione della

stampa DLP che promette velocità

di stampa fino a 40 volte superiori

(50 secondi per realizzare 1 cm, pari

a 720 mm/ora), grazie a una pellicola

oleosa e a un processo continuo

che supera il concetto tradizionale

di layer.

La nuova tecnologia ‘a getto

d’inchiostro termica’ MultiJet Fusion

di HP punta cambiare radicalmente

la stampa 3D industriale,

permettendo la produzione di parti

a colori, multi-materiale e altamente

resistenti allo stress, a costi più bassi

e con velocità di produzione fino

a 300 mm/ora, 10 volte superiore

rispetto alla velocità media delle

macchine SLS. Le stampanti

HP Jet Fusion 3D 3200 (per

prototipazione) e HP Jet Fusion 3D

4200 (per produzione) depositano

ottobre 2016

agenti liquidi sul piano di stampa

utilizzando 30.000 ugelli. Lo strato

deposto viene poi ricoperto da due

agenti di fusione per migliorare la

qualità superficiale del prodotto,

mentre una fonte di energia termica

fissa il materiale.

Nelle stampanti per metalli,Toshiba

ha annunciato una stampante con

tecnologia proprietaria LMD (Laser

Metal Deposition), che dovrebbe

utilizzare polveri metalliche come

l’acciaio inossidabile, ed essere

10 volte più veloce rispetto alle

attuali stampanti per metalli.

Questa tecnica di deposizione

può essere integrata in un robot

antropomorfo, abbinando la

flessibilità di movimento con la

tecnica additiva, con la possibilità di

riparare oggetti esistenti, o realizzare

una produzione ibrida utilizzando

il robot antropomorfo anche per

gestire frese e altri utensili.

Sembra molto promettente anche

la tecnologia a getto d’inchiostro

per la stampa 3D a metallo NPJ

(NanoParticle Jetting) sviluppata

dalla società israeliana XJet,

che utilizza testine di stampa

piezoelettriche simili a quelle delle

stampanti inkjet per produrre

un getto d’inchiostro metallico

contenente nano-particelle di

metalli.

Giancarlo Magnaghi,

Consulente

g.magnaghi@studiomagnaghi.it