
Al giorno d’oggi il lavoratore è al servizio del computer
e sono pochi i computer al servizio del lavoratore.
38
ottobre 2016
A
mici del canale, dove sono andati a finire quelli che un tempo erano consi-
derati i ‘buoni lavori’? I buoni lavori di cui parlo sono quelli cui erano abituati
i nostri genitori: lavori in fabbrica o in ucio, stabili e costanti. La risposta è:
che il computer li ha annientati!
Per più di un secolo gli industriali hanno avuto un obiettivo ben preciso: forma-
re lavoratori standardizzati che costruissero prodotti standardizzati. La catena
di montaggio era quindi la regina indiscussa. La crudele logica dell’economia
di mercato faceva però pressione sugli industriali anché incrementassero la
produttività. Per riuscire nell’impresa questi hanno dovuto ottimizzare la cate-
na di montaggio e, ove possibile, ridurre il costo del lavoro. Allora sono state
inventate le scuole pubbliche per orire alle industrie operai e impiegati stan-
dardizzati e pronti per il lavoro. Più aumentava il numero dei lavoratori immessi
sul mercato, più era possibile pagarli di meno o comunque sceglierli meglio.
Ma insieme all’economia cresceva anche la domanda di manodopera, alimen-
tando il boom edilizio, del commercio al dettaglio e del mercato di massa. Il
computer e la rete hanno esacerbato questa corsa verso costi di produzio-
ne sempre più bassi accompagnati da risultati in tempi sempre più veloci. Il
computer misura e fa il rendiconto con pazienza e la rete crea valore dalla
connessione (la ‘connected economy’ assegna valore sia alle connessioni tra
i nodi, sia ai nodi in se stessi).
Innanzitutto se un proprietario di mezzi di produzione, capo di un’azienda o
industriale riesce a trovare un fornitore che costa meno a qualità invariata,
o migliore, è certo che lo sceglierà. In secondo luogo, una volta che ha sud-
diviso il lavoro tra i suoi dipendenti, può valutare il loro comportamento da
vicino e capire come riuscire a massimizzare i risultati e minimizzare i costi.
In terzo luogo, il computer è un lavoratore paziente, costante ed economico.
È importante capire la vera portata di questa rivoluzione
Oltre un secolo fa la macchina per cucire Singer rappresentava uno dei pro-
dotti di consumo più complessi mai costruiti. Ogni singolo pezzo era montato
a mano. I pezzi di ricambio dovevano essere adattati manualmente. In assenza
di manodopera specializzata una macchina del genere non poteva esistere.
Oggi, al contrario, è possibile costruire praticamente tutto semplicemente
specificando i componenti, inviandoli a un’ocina di montaggio e ricevendo
il prodotto a domicilio.
Al giorno d’oggi il lavoratore è al servizio del computer e sono pochi i com-
puter al servizio del lavoratore. Certamente esistono ancora dei lavori essen-
MA DOVE SONO FINITI
I ‘BUONI LAVORI’
DI UN TEMPO?
Value
Point
Il ruolo del canale
Primo Bonacina
Primo Bonacina