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marzo-aprile 2017
Ringraziamo i lettori per l’attenzione con cui seguono e tengono viva questa corrispondenza con gli analisti sui temi più importanti per le aziende che operano con
l’
ICT
. Invitiamo tutti a inviare quesiti, sottoporre problemi, richiedere consigli, indicando se si desidera veder citato il nome della persona o dell’azienda che scrive.
Gli analisti risponderanno sollecitamente, sul primo numero raggiungibile di
EXECUTIVE.IT ,alle domande che possono riguardare un numero più ampio di lettori.
E-mail:
executive.it@gartner.com.
Filo Diretto
I rapidi cambiamenti tecnologici e sociali stanno spin-
gendo sempre più spesso i Cio delle amministrazioni
pubbliche a sperimentare iniziative di città intelligenti e
di open data. Si tratta i mutamenti importanti che, se
gestiti in modo corretto, saranno in grado di posizionare
la PA al centro dell’innovazione tecnologica dell’intera
società. In particolare, l’utilizzo sempre più spinto della
tecnologia personale e dei social network da parte dei
cittadini sta spingendo le amministrazioni pubbliche e
le imprese ad aumentare gli investimenti in infrastrutture
tecnologiche. Questa spinta sta generando piattaforme
sempre più aperte, in grado di consentire ai cittadini,
alla comunità e alle imprese di collaborare e, in ultima
analisi, di fornire soluzioni in grado di soddisfare al me-
glio le esigenze civiche.
Gartner prevede che entro il 2019 il 50% dei cittadini
dei centri urbani con almeno un milione di abitanti be-
neficerà di programmi di ‘smart city’, condividendo
volontariamente i propri dati personali. Attraverso la
collaborazione commerciale e con le amministrazioni
pubbliche, i cittadini potranno sperimentare così tutti i
benefici offerti dalla condivisione passiva dei dati. Con-
testualmente, diventeranno però più consapevoli del
valore delle informazioni personali e per questo saranno
sempre più disposti a scambiarli in modo proattivo solo
in cambio di effettivo valore.
Questo processo di condivisione dei dati sarà accele-
rato da una richiesta sempre maggiore di efficienza e
comodità: uno dei punti dolenti dell’interazione tra am-
ministrazioni pubbliche e cittadini è senz’altro la com-
plessità d’uso dei touch point. In questo caso addirittura
un semplice quesito come “Posso votare?” può portare
i cittadini attraverso una miriade di processi e regole,
facendoli navigare su un’infinità di siti web. Per evitare il
problema, sempre più cittadini stanno abbandonando
applicazioni tradizionali e siti web, preferendo piatta-
forme conversazionali, come gli assistenti personali vir-
tuali e i programmi di messaggistica. Le amministrazioni
pubbliche si stanno adattando a questo cambiamento.
Per esempio, il Dipartimento della Pubblica Sicurezza
dello Utah fornisce già un esame pratico per la patente
con Amazon Eco, mentre Singapore sta collaborando
con Microsoft allo sviluppo di una chatbot per offrire un
certo numero di servizi aperti al pubblico.
Una conseguenza di questa tendenza è che il volume
di dati generati in merito a come i cittadini interagiscono
con le amministrazioni pubbliche sta crescendo. Que-
sto offre l’opportunità di sviluppare portali di open data
capaci di aumentare l’efficienza, migliorare l’esperienza
dei cittadini e generare fatturato a tutto vantaggio delle
organizzazioni governative. I portali open data sviluppati
dalle città non sono una novità, tuttavia oggi molti di
questi portali hanno ancora una capacità limitata di let-
tura da parte delle macchine e il loro valore di business
è quindi ridotto.
La città diventa davvero ‘intelligente’ quando tutti i dati
vengono raccolti e gestiti in modo da produrre flussi
a valore in tempo reale e non tanto semplici statisti-
che o report retrospettivi. Alcune città stanno quindi
costruendo veri e propri marketplace di dati, soprat-
tutto alla luce dei crescenti flussi di dati provenienti
dall’IoT. Chi si è mosso d’anticipo è il Copenhagen
Data Exchange, che sta muovendo i primi passi, colle-
gando i cittadini ai dati, fornendo documenti della città
online e una serie di lenti attraverso cui visualizzare le
informazioni.
Smart Cities
Quanto contribuisce la condivisione di dati personali allo sviluppo delle città intelligenti?
Anthony Mullen,
Research Director
di Gartner