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marzo-aprile 2017

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FILO DIRETTO

Il passo successivo nella costruzione dei marketplace

sarà presentare e orchestrare questi dati a vantaggio

del business. Gartner prevede che entro il 2020 il 20%

di tutte le organizzazioni governative locali sarà in grado

di generare fatturato dai dati a valore dei marketplace.

La chiave per la loro monetizzazione sarà l’estensione

dell’esperienza d’uso per consentire ai cittadini e alle

imprese di consultare i dati, condividendone i modelli

all’interno delle organizzazioni o delle comunità. Gli

utenti avranno più opzioni per ‘pagare’ l’accesso ai dati

a seconda dell’uso. Un normale cittadino potrà sem-

plicemente usufruirne offrendo in cambio i propri dati,

mentre l’uso da parte delle imprese potrà richiedere la

condivisione dei proventi con il proprietario dei dati o

l’acquisto di una licenza per accedere a una fonte più

ampia di dati.

Secondo l’ultimo IT Key Metrics Data di Gartner, le

organizzazioni spendono in media il 5,6% del proprio

budget IT per la sicurezza informatica e la gestione

del rischio con una percentuale che oscilla tra l’1%

e il 13%: dato che, però, non è indice dell’effettivo

successo dei progetti. In genere, le aziende vogliono

sapere se i propri investimenti in sicurezza sono equi-

valenti alla spesa stanziata dai competitor in modo da

valutare se stanno eseguendo la corretta due diligence.

Ma i confronti basati su medie generiche di settore non

dicono molto sull’effettivo livello di security raggiunto.

Si potrebbe, infatti, spendere la stessa cifra di una re-

altà simile per tipologia di business, area geografica di

appartenenza e dimensione, ma investire su tematiche

sbagliate ed essere quindi estremamente vulnerabili.

Oppure, si potrebbe spendere in modo appropriato,

ma avere una diversa propensione al rischio.

Secondo Gartner, fino al 2020 purtroppo la maggior

parte delle organizzazioni continuerà a considerare la

cifra mediamente spesa per la sicurezza informatica un

criterio corretto per stabilire il proprio livello di IT se-

curity. Ma senza contestualizzare requisiti di business,

tolleranza al rischio e livello di soddisfazione, la metrica

della percentuale di budget IT speso in sicurezza non

fornisce informazioni comparative valide. Forniscono

semplicemente un dato indicativo degli investimenti

medi, senza considerare complessità o esigenze.

Identificare il budget “reale” destinato alla sicu-

rezza

La spesa per la sicurezza viene generalmente distinta in

hardware, software, servizi (outsourcing e consulenza)

e personale. In genere, le statistiche sulla spesa in IT

security sono però sottostimate, perché non riescono

a calcolare il valore economico di tutte quelle funzioni

di sicurezza incorporate nell’hardware, nel software e

nelle attività non immediatamente riconducibili a ini-

ziative di security. In base all’esperienza maturata da

Gartner, molte organizzazioni non conoscono affatto

il budget destinato alla protezione dal rischio. Questo

in parte perché pochi sistemi di contabilità in uscita

distinguono la voce sicurezza e in parte perché molti

importanti processi di security sono svolti da personale

che non è dedito esclusivamente alla sicurezza, il che

rende impossibile calcolare con precisione i costi delle

risorse umane. Il risultato è che nella maggior parte dei

casi il Chief Information Security Officer (Ciso) non ha

una visibilità piena sugli investimenti.

Per identificare il vero budget stanziato, dovrebbero es-

sere monitorati numerose componenti, come il ricorso

a dispositivi di rete con funzioni di sicurezza incorporate,

l’allocazione della protezione dei desktop all’interno dei

budget dedicati al supporto, i tipi di applicazioni azien-

dali in uso, l’utilizzo di servizi di sicurezza gestiti o affidati

in outsourcing, l’implementazione di iniziative di busi-

ness continuity o di programmi sulla privacy e la forma-

zione, che in molti casi potrebbe essere rintracciati nei

budget delle risorse umane. Secondo Gartner, le or-

ganizzazioni opportunamente protette a volte possono

addirittura spendere in sicurezza meno della media,

anche se va detto che le organizzazioni che investono

poco (circa il 20% del totale) appartengono in generale

a due tipologie di organizzazioni: quelle non protette,

che spendono meno della media, e quelle protette,

che hanno implementato best practice di security in

grado di ridurre la complessità generale dell’infrastrut-

tura IT e di contenere il numero di vulnerabilità. A livello

generale, le imprese dovrebbero spendere tra il 4 e il

7% del proprio budget IT in sicurezza informatica: meno

se hanno sistemi maturi, di più se sono particolarmente

Sicurezza

Esistono metodologie per capire se il budget per l’IT security è sufficiente

per la propria organizzazione?

Rob McMillan,

Research Director

di Gartner