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luglio-agosto 2017
plicate alla computer vision per l’identificazione di
immagini usando i milioni di punti che le compon-
gono. “Le sfide in questo campo sono comunque
ancora grosse perché ‘masticare’ grandi quantità
di dati non significa conoscere. Si può arrivare a
un 90% di correttezza, ma il passaggio al 99,9% è
estremamente impegnativo”, ha sottolineato Rus.
Spostarsi con intelligenza
Fronte robotica, la ricercatrice ha mostrato esem-
pi di macchine che portano i beni necessari a un
cliente direttamente fuori da uno store, ma anche
sperimentazioni con veri e propri cuochi con tele-
camera integrata e arti meccanici, capaci di rico-
noscere gli ingredienti, unirli, versare l’impasto in
una terrina verificando che ci sia tutto, e infornare.
E poi i soft robot dotati di sensori e telecamere,
in grado di a errare gli oggetti con la sensibilità
simile a quella di una mano umana, assemblando
parti o avvitando lampadine. “Sono tecnologie che
prendono spunto dai sistemi biologici , certamen-
te quelli umani ma anche animali come i tentacoli
dei polpi. Con la possibilità di creare macchine in
grado di muoversi in modo sicuro”.
Quali compiti
Tutto quanto finora illustrato avrà un impatto an-
che sul mondo del lavoro e le professioni. Ma come
e fino a quanto? “Le macchine possono svolgere
mansioni ripetitive, ma non quelle che richiedono
competenze estremamente elevate. D’altro canto
bisogna anche tener conto di quanto tempo dedi-
chiamo a determinate attività e quante di queste
possono essere automatizzate, ragionando per task e
non su un’intera professione, semplificando e quindi
migliorando anche la qualità della vita. Importante
è poi notare come oggi esistono lavori che fino a
dieci anni fa erano inimmaginabili, come lo svilup-
patore di app e i social media manager. Mentre al-
tri stanno scomparendo. Ecco che bisogna creare
programmi di formazione per permettere a chi è
in pericolo di acquisire le competenze necessarie
a ricollocarsi”, ha aggiunto Rus citando anche una
storica frase di John F. Kennedy “Riteniamo che
se l’essere umano ha il talento per inventare nuo-
ve macchine che escludono l’uomo dal lavoro, ha
anche quello per riportare tali persone a lavorare”.
La conclusione è che al di là di quanto prefigurato
dagli scrittori di fantascienza, l’Intelligenza Arti-
ficiale sta cambiando decisamente il modo in cui
quotidianamente viviamo e lavoriamo. O rendo
enormi opportunità. E oggi la sfida è quella di de-
cidere quali e come utilizzarle, soddisfando i biso-
gni di ciascuno.
Il futuro oggi
Alcuni esempi concreti di applicazione dell’intelli-
genza artificiale (e non solo) sono stati presentati
in occasione di Reply Xchange 2017, che ha ospita-
to progetti realizzati con il supporto di e da Reply
stessa e altri legati all’iniziativa di incubator di start-
up Breed Reply. Partendo dall’uso dei chatbot con
interfaccia conversazionale per configurare diret-
tamente online l’automobile da acquistare (il caso
di AMY, l’assistente virtuale su Facebook Messen-
ger di Lancia, indirizzato al pubblico femminile),
ai processi di coniugazione tra prodotti e fatture
grazie ad algoritmi robotici per accelerare i relativi
processi. Un altro tema su cui l’intelligenza artifi-
ciale sta puntando è quello del gaming in 3D, con
esempi nell’ambito della realtà aumentata. E ancora
i configuratori 3D, con progetti come quello di Pol-
trona Frau per personalizzare le icone e le nuove
collezioni del marchio. E, ancora, gli sviluppi nella
produzione di prototipi stampabili direttamente
nelle varie sedi permette di valutarne con sempli-
cità gli aspetti da cambiare prima della eventuale
commercializzazione. Poi c’è la parte dei sensori
IoT da utilizzare per analisi legati alla manutenzio-
ne e alla sicurezza dei sistemi, o alla prevenzione
dei guasti. Pensiamo a una lavatrice che si accorge
di una perdita d’acqua e segnala in automatico al
servizio di intervento il problema per un’attività di
manutenzione. E ancora alla prevenzione dei blocchi
di fabbrica, o al controllo della logistica in chiave di
produzione e di approvvigionamento degli sca ali,
fino alla raccolta di dati per le campagne di marke-
ting puntuali. Per il settore sanitario è stato invece
illustrato un progetto di smart health assistant, con
una piattaforma che raccoglie dati in telemetria,
segnala eventuali comportamenti anomali di una
persona mentre si sposta nel suo ambiente.
Altre aree di applicazione presentate sono state
infine quelle di accelerazione e personalizzazio-
ne di soluzioni per il mondo travel o di blockchain
sulla certificazione di alcuni processi, ad esempio
nel settore lusso per identificare in modo univoco
il percorso che va dal produttore all’intermediario,
fino allo store e al cliente. E sapere quindi che il bene
acquistato è originale e non contra atto. Oppure
avere informazioni sulle sue caratteristiche precise.
Con l’ultimo tema illustrato quello della sicurezza,
consentendo l’identificazione delle minacce gra-
zie alle elaborazione svolte dai sistemi cognitivi
all’interno di un Security Operation Center (SOC).
NUOVE FRONTIERE