Previous Page  69 / 100 Next Page
Information
Show Menu
Previous Page 69 / 100 Next Page
Page Background

67

gennaio-febbraio 2017

inoltre una serie di sfide organizzative che devono

essere considerate e gestite. “Nel momento in cui

un’azienda vuole abbracciare la digitalizzazione per

sfruttarne tutte le potenzialità deve comprendere

che il mondo digitale necessita di competenze, skill

e modelli organizzativi tipici di questo mondo e non

facilmente creabili all’interno”, sottolinea Cereda.

Competenze come Big Data, Analytics, social media

richiedono l’inserimento di figure nuove.

L’approccio 4.0 nel manufacturing

Il concetto di industria 4.0 è nato in Germania nel

2011, da dove si è diuso nei paesi industrializzati

che oggi si trovano tutti nella stessa situazione. In

genere il primo obiettivo è quello dell’assessment,

l’analisi delle aree di intervento e di priorità all’in-

terno dell’azienda. Nel settore manifatturiero però

ci sono situazioni molto diverse e un sacco di mac-

chine utensili vecchie o relativamente vecchie che

semplicemente non possono far fronte agli obiet-

tivi più promettenti della fabbrica digitale: raccolta

dati in real time, monitoraggio della produzione a

livello macchina, manutenzione predittiva, preven-

zione difetti e così via.

Che fare? Spulciando nei blog e nei forum degli

addetti ai lavori si scoprono cose interessanti. Per

esempio che il problema di un parco macchine data-

to riguarda anche gli Stati Uniti, e che trova spazio

l’idea di un 4.0 anche solo a livello di manutenzione

dei macchinari allo scopo di rinnovarli e adattarli

per mezzo di prodotti evolutivi. Come dire: d’ac-

cordo la fabbrica digitale e tutto il resto quando si

può, ma possono bastare anche sistemi semplici

per portare i modelli di produzione legacy a essere

in linea con i paradigmi della produzione digitale.

Nelle manifatture di tutto il mondo domina insom-

ma il pragmatismo e l’attenzione è concentrata su

‘quello che mi serve’ più che su ‘quello che vorrei’.

Basta alzarsi di qualche pollice, dicono gli ameri-

cani, per fare la dierenza.

Cloud e IoT cambiano la produzione delle caldaie

Cloud, real time analytics e design thinking possono rivoluzionare anche un business tradizionale come quello delle

caldaie.

La SIT di Padova, azienda italiana con sedi in trenta paesi nel mondo, è partita dall’idea di connettere le elettrovalvole

delle caldaie che produce con una soluzione IoT in grado di raccogliere e analizzare dati di produzione e funzionamento.

Attraverso una piattaforma in cloud, l’azienda ha creato una forma di condivisione dei dati sia verso l’interno sia verso

l’esterno che ha dato buoni risultati su entrambi i fronti. All’interno il progetto ha permesso di migliorare la ricerca e

sviluppo, la progettazione, il coordinamento con il marketing e ha permesso di migliorare e cambiare il supporto ai

clienti. Le operazioni verso l’esterno hanno permesso di coinvolgere in modo nuovo i partner e i clienti, individuando nel

contempo nuovi metodi per la valorizzazione e la monetizzazione dei dati. In particolare, indirizzando le informazioni

generate ai partner che producono caldaie, agli installatori e a chi segue la manutenzione, è stato possibile sviluppare

una nuova organizzazione più integrata ed e˜ciente.

Il percorso di questa nuova interpretazione del business inizia con un cambiamento a livello di prototipazione, ovvero

con una soluzione che permette di accelerare lo sviluppo di nuovi prodotti e con i prototipi consente di testare veloce-

mente i progetti per accelerare il passaggio in produzione, con vantaggi evidenti in termini di maggiore e˜cienza e di

time to market. Successivamente, SIT riesce a memorizzare i dati provenienti dalle elettrovalvole installate nelle caldaie,

monitorandone il comportamento e il funzionamento.

L’evoluzione a seguire ha portato alcuni risultati di cui si percepiscono i vantaggi:

– poter connettere i dispositivi fuori dalla rete aziendale;

– poter pensare a una connessione tramite server e non più diretta (sviluppo dei servr/cloud);

– poter realizzare dispositive di connessione single chip economici;

– sviluppare rapidamente applicazioni in grado di funzionare in diversi ambient operativi: Android, Ios, Windows, Linux.

Per questa transizione verso l’industria 4.0, l’azienda SIT ha lavorato a tutto campo con IBM adottando la piattaforma

in cloud IBM Bluemix.

INDUSTRIA 4.0 & IOT