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gennaio-febbraio 2017 - 09
L’ESPERTO RISPONDE
Il termine ‘prodotti offerti’ è un termine commerciale con
valenza generale e, per poter fornire una corretta risposta,
deve essere inquadrato in una delle quattro ipotesi alle qua-
li la disciplina IVA (DPR n. 633/1972) riserva un diverso
trattamento:
a) le cessioni ‘a titolo gratuito’ (imponibili ad IVA - art. 2,
secondo comma, n. 4));
b) le cessioni ‘a titolo di sconto’ (escluse da IVA - art. 15,
primo comma, n. 2) e art. 21, lett. h) e lett. i));
c) le cessioni ‘a titolo di campione gratuito’ (non soggette
ad IVA - art. 2, terzo comma, lett. d));
d) le cessioni di beni soggetti alla disciplina dei ‘concorsi o
operazioni a premio’ (non soggette ad IVA - art. 2, terzo
comma, lett. m)).
Spesso ci viene inoltre chiesto se: Il castelletto IVA deve ri-
portare anche l’IVA dei prodotti offerti?
Ciò fa presupporre che nella transazione con il cliente l’eser-
cente abbia contemporaneamente ‘venduto’ alcuni prodotti
e abbia ‘offerto’ altri prodotti. In tal caso si configurerebbe
l’ipotesi della cessione a titolo di sconto, con indicazione
nel corpo e nel castelletto di chiusura della fattura del valo-
re normale del bene, ma con la sua esclusione dal calcolo
dell’IVA. Questa esclusione da IVA è comunque soggetta
alla condizione che l’aliquota applicabile ai beni ‘offerti’
sia pari o inferiore a quella dei beni ‘venduti’ (per esempio:
vendo una stampante e ‘offro’ un kit di consumabili). Nel
caso invece di aliquota ‘superiore’, l’IVA sui prodotti offerti
deve essere regolarmente calcolata e addebitata al cliente
in fattura in via di rivalsa.
QUANDO NON È PREVISTA LA RIVALSA DELL’IVA
SUL CLIENTE
La rivalsa dell’IVA non è invece prevista esclusivamente nel
caso delle cessioni ‘a titolo gratuito’ che costituiscono il
‘vero’ omaggio, cioè l’esercente regala un bene al cliente
per atto di liberalità, senza avere alcun obbligo giuridico di
dare. In questo caso, se trattasi di un bene che rientra nella
sua attività, (cioè un bene che lui stesso vende o comunque
commercializza in altre forme, come il noleggio o altro),
la cessione è imponibile a IVA, ma l’esercizio della rivalsa
sull’omaggiato non è obbligatorio ma è solo facoltativo (art.
18, quarto comma).
In tutti i casi in cui l’esercente non intende invece esercitare la
rivalsa sul cliente, dovrà sostenere in proprio l’onere dell’IVA
e questa possibilità può essere applicata in due modalità al-
ternative. Come è stato precisato dal Ministero delle finanze
fin dal 1973, (Circolare Min. Fin. Dir. Gen. Tasse e Imposte
indirette sugli affari 27-04-1973, n. 32/501388, par. VI):
“Per quanto riguarda le modalità da osservare nel caso di
cessione gratuita di beni la cui produzione rientra nell’attività
propria dell’impresa, si precisa che il contribuente può, a sua
scelta, optare per l’una o per l’altra delle seguenti procedure:
1) emissione di autofattura singola per ciascuna cessione o
globale mensile per tutte le cessioni effettuate nel mese,
con l’indicazione del valore normale dei beni, dell’aliquota
applicabile e della relativa imposta, oltre, naturalmente,
alla annotazione che trattasi di ‘autofattura per omaggi’;
2) annotazione su un apposito ‘registro degli omaggi’, tenu-
to a norma dell’ art. 39 del DPR 26-10-1972, n. 633,
dell’ammontare globale dei valori normali delle cessioni
gratuite effettuate in ciascun giorno e delle relative impo-
ste, distinti per aliquote”.
CONCLUSIONI
In conclusione, se trattasi di cessione a titolo di sconto, in
fattura deve essere indicato il valore normale del bene con
esclusione o con applicazione dell’IVA in funzione dell’ali-
quota che a questo deve essere applicata.
Se invece trattasi di cessione gratuita, l’emissione della fattura
nei confronti del cliente può essere evitata, non essendoci
alcun addebito nei suoi confronti né per imponibile, né per
IVA. Se il cliente ha bisogno di giustificare il possesso del
bene gli può essere fornito un DDT con causale ‘omaggio’
e con riferimento alla liquidazione della relativa IVA (per
esempio: emessa autofattura n. ... del ... ).
Va tenuto infine presente che se i prodotti ‘offerti’, come in-
dicato in diversi quesiti, vengono invece gestiti “Riportando
sullo scontrino la dicitura offerto e con importo pari a 0”, il
loro valore normale non confluisce nel totale dei corrispettivi
giornalieri, con evidente evasione della relativa imposta.
Francesco Scopacasa
La disciplina IVA e le diverse modalità
di cessione dei beni
Di fronte alle continue richieste di chiarimento dei nostri Associati,
proponiamo un testo elaborato dal nostro esperto Francesco Scopacasa.
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