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novembre-dicembre 2016
rantiscono alle aziende di eliminare,
o di ridurre al minimo, un eventuale
downtime, con gli inevitabili costi pro-
duttivi e d’immagine correlati.
“Il disaster recovery - sottolinea Man-
fredi - è una specie di porta d’ingresso:
è facilmente spiegabile, assolutamente
utile, anzi dovuto, e viene apprezzato
moltissimo dal mercato”.
Una soluzione completa
e flessibile
b.Disasterrecovery può fare riferimento
a un business continuity plan aziendale
già esistente, oppure essere costruito
dinamicamente e in maniera persona-
lizzata. Particolarmente interessante
risulta il servizio Replica, che consente
di replicare l’ambiente virtuale indipen-
dentemente dall’architettura utilizzata
in maniera estremamente granulare (è
possibile configurare una replica a livel-
lo di singola entità virtuale), scalabile
e flessibile. Naturalmente non esiste
un disaster recovery standard, poiché
ogni cliente ha esigenze specifiche per
cui è necessario definire e configurare
il giusto dimensionamento del servi-
zio, e qui entrano in gioco i business
partner di Brennercom che hanno un ruolo determi-
nante nel raggiungimento degli obiettivi prefissati.
“Le partnership - sottolinea infatti Manfredi - pre-
sentano indubbi vantaggi. Solitamente un partner
ha una relazione molto stretta e di lunga durata
con il cliente e gode della sua assoluta fiducia. E
la fiducia è un bene, dicile da costruire e facile
da perdere”.
La partnership con Injoin
Uno dei partner di riferimento di Brennercom è In-
join, società specializzata nell’aiutare i propri clien-
ti a progettare e gestire la propria infrastruttura
IT agendo come Trusted Advisor, ponendosi cioè
come fornitore di fiducia in grado di seguire di-
rettamente tutte le fasi di un progetto, dall’analisi
preliminare alla configurazione del sistema e/o del
servizio, sino ad arrivare alla gestione dello stesso.
Anche
Antonio Trimarchi
, CEO di Injoin, ribadisce
che il cloud - su cui l’azienda investe da tempo -
sta cominciando a esprimere tutto il suo valore, e
che il servizio di disaster recovery as-a-service è
uno dei più richiesti sia da chi dispone già di un
sito di disaster recovery, ma desidera ridurne costi
e complessità esternalizzandolo, sia soprattutto da
chi non ha ancora implementato una
soluzione di questo tipo.
“Il nostro è innanzitutto un ruolo con-
sulenziale e di facilitatori - dice Tri-
marchi. Il nuovo modello di fruizione
dell’IT abilitato dal cloud presenta in-
negabili vantaggi, ma non è esente da
complessità e richiede skill e compe-
tenze adeguate, proprio come quelle
che Injoin mette in campo, a comin-
ciare dalla certificazione Cisco Cloud
Reseller. Il valore delle nostre risorse,
in e etti, rappresenta il vero fattore
di erenziante della società”.
Injoin ama definire il proprio cloud ‘una
nuvola con i piedi per terra’, per sot-
tolineare la sua attenzione ai temi più
delicati che le aziende devono a ron-
tare nel corso della loro trasformazio-
ne digitale: sicurezza certificata del
dato, scalabilità e flessibilità, business
continuity, anche nel momento della
migrazione dalle soluzioni on premi-
se al cloud, e, naturalmente, riduzione
dei costi e abbattimento delle spese
in conto capitale. La collaborazione
tra Brennercom e Injoin, iniziata alcuni
anni fa, è stata ottima sin dal primo mo-
mento, come confermano sia Manfredi
che Trimarchi. Sono già numerosi i progetti portati
a termine con successo congiuntamente, come ad
esempio quello realizzato per Piam Farmaceutici,
che, con il supporto di Injoin, ha portato su data
center Brennercom il servizio di disaster recovery.
Progetti futuri
Il successo registrato con bDisasterrecovery sta
spingendo le due aziende a ra orzare la collabo-
razione. “Stiamo pensando di ampliare il nostro
portafoglio di soluzioni SaaS (software-as-a-ser-
vice) con soluzioni, ad esempio, di documenti ma-
nagement e proximity marketing erogate in cloud,
dove per cloud intendiamo sempre l’infrastruttura
Brennercom, altamente performante e sempre allo
stato dell’arte”, dice Trimarchi. L’obiettivo delle due
aziende è quindi quello di accelerare la di usione
del cloud presso le aziende italiane, supportandole
nel loro percorso di digital trasformation, metten-
do in campo elevati standard qualitativi e, soprat-
tutto, una grande capacità di ascolto, perché solo
ascoltando attentamente i bisogni delle singole
aziende è possibile aancarle ecacemente nel
loro percorso evolutivo.
CONTINUITÀ OPERATIVA
Karl Manfredi, amministratore
delegato di Brennercom
Antonio Trimarchi, CEO di Injoin