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dicembre 2013
se il cantiere è aperto e le so-
luzioni sono tutte da trovare,
sperando che la di usione de-
gli ebook favorisca anche la
di usione della lettura. “Cer-
to, per avvicinare alla lettura
ora un vantaggio c’è – ci dice
Di Domenico - gli ebook pos-
sono agevolmente collocarsi
dentro una dieta mediatica
che, soprattutto per i nativi
digitali, è oggi presidiata dalla tecnologia mobile”.
Non basta, però: la lettura, quella di ‘piacere’, resta
una pratica essenzialmente individuale, risponde a
una pulsione desiderante. Può peraltro beneficia-
re di un clima sociale favorevole (in termini di stili
di vita, gusti, identità culturali ecc.) e di incentivi
al contorno: provvedimenti legislativi di indirizzo,
vantaggi fiscali, maggiori investimenti su scuole e
biblioteche. Queste ultime due realtà, se messe in
condizione di ben operare, possono molto, muo-
vendosi in un’ottica non autoritaria e sensibile alle
potenzialità delle reti sociali, costruendo poi intor-
no agli ebook e alla loro progressiva di usione una
nuova percezione sociale della lettura.
Scuola e biblioteche dovranno avere un ruolo nuo-
vo anche da questo punto di vista. In particolare le
biblioteche devono a rontare in modo innovativo
la sfida del libro virtuale. Di Domenico così ci pro-
spetta il futuro: “Le biblioteche cambieranno, stanno
già cambiando, pur frenate dal doloroso impatto
della crisi e da politiche pubbliche sbagliate. Serve
innovazione però, e ciò significa anche sperimenta-
zione: per esempio, sono già nate biblioteche di soli
ebook, come la BiblioTech di San Antonio in Texas.
In Italia è attivo MediaLibraryOnLine, un network al
quale aderiscono circa tremila biblioteche, alcune
anche di altri Paesi”. MLOL è un portale che o re
agli utenti la possibilità di accedere da casa, anche
sotto forma di prestito, a contenuti e oggetti digitali
di varia natura: ebook, periodici, quotidiani, musi-
ca, film e altro ancora. MLOL è anche un esempio
riuscito di partnership pubblico/privata nel settore.
La responsabilità sociale è un terreno sul quale le
biblioteche possono costruire una più e¤cace al-
leanza con le comunità di appartenenza e caratte-
rizzarsi come luoghi fisici e digitali in cui non solo
si tutela il bene comune ‘conoscenza’ e si garanti-
sce l’accesso alle risorse documentarie, ma in cui si
produce e si condivide nuova conoscenza a vantag-
gio delle comunità stesse, del loro benessere e del
loro sviluppo, nel segno della cittadinanza digitale
e della riduzione delle disuguaglianze, quelle cau-
sate dal digital divide, ma non solo.
Il self publishing
Un trend invece a ermato e
inarrestabile è invece quello
del self publishing, e cioè dei
libri prodotti direttamente da-
gli autori, saltando il ruolo di
selezione fatto dagli editori
e a¤dandosi direttamente al
mercato. “Il self publishing – ci
dice Tombolini - è già oggi ne-
gli USA, e lo sta rapidamente
diventando anche in Italia, il canale che immette in
rete il maggior numero di titoli di ebook, superando
quelli pubblicati dagli editori tradizionali per ordini
di grandezza: oltre 5.000 in Italia nel 2013, di cui
4000 pubblicati attraverso la nostra piattaforma
di selfpublishing Narcissus.me”.
Per i distributori si tratta di adeguare l’infrastrut-
tura alla gestione e¤ciente di una massa di titoli
molto più grande, e di adeguare i servizi a livello
1-to-1, poiché dietro ogni titolo c’è il suo autore ed
editore di se stesso.
Per gli editori, possono averne paura, e quindi soc-
combere, o cercare di avvicinare il fenomeno, pro-
vare a di comprenderlo, per capire se vi sono op-
portunità interessanti.
Questo è il quadro, appena abbozzato, ma terri-
bilmente intrigante. L’unica certezza che abbiamo
è che siamo all’inizio di un cambiamento epoca-
le. Presto ne vedremo più chiaramente il disegno,
per ora è necessario che tutti – editori, distributo-
ri, operatori tecnologici – si preparino e tengano
le antenne ben sintonizzate, perché molti saranno
i perdenti e pochi i vincitori, e alcuni di questi an-
cora non sono comparsi.
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I lettori degli ebook
non sono diversi dai lettori
tradizionali, anzi,
sono proprio loro,
i forti lettori, a passare
per primi e ad apprezzare
di più la lettura digitale