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dicembre 2013
problema, ovvero diventare quegli agenti del cam-
biamento e dell’innovazione a cui le aziende più
tradizionali, soprattutto le PMI, si possono rivolgere
per realizzare quelle attività di ricerca e approfon-
dimento che non riescono a compiere al loro inter-
no. Il potenziale del valore insito nelle startup può
infatti essere tanto più sviluppato tanto più queste
realtà riusciranno a connettersi con le realtà del
territorio che le circonda, e quindi a portare nuova
linfa nelle industrie e nelle imprese che operano in
business tradizionali e consolidati e che devono
rispondere giorno per giorno a uno scenario com-
petitivo sempre più articolato e complesso. Questa
rassegna vuole essere un piccolo contributo che va
anche in questa direzione, invitando i nostri lettori
ad avvicinarsi alle startup con curiosità e voglia di
sperimentare cose nuove, da un lato, e di stimolare
le startup italiane a condividere le loro visioni, la
loro voglia di fare e le loro soluzioni con un pub-
blico, i lettori di Oce Automation, che negli anni
hanno sempre dimostrato interesse e premiato gli
interlocutori di business che si sono dimostrati vali-
di nelle proposte e all’altezza delle sfide arontate.
La startup innovativa a norma di legge
Grazie al meccanismo dell’autocertificazione, la legge sulle startup (17 dicembre 2012 n. 221) ha consentito finora a oltre
1.400 realtà di iscriversi, attraverso la Camera di Commercio locale o semplicemente via internet, a un’apposita sezione
del Registro delle Imprese.
L’articolo 25 della stessa legge, stabilisce che una società per essere definita startup innovativa deve possedere i se-
guenti requisiti:
- Deve essere costituita e operare da non più di 48 mesi;
- Deve avere la sede principale dei propri aari e interessi in Italia;
- Il totale del valore della produzione annua, a partire dal secondo anno di attività, non deve superare i 5 milioni di euro;
- Non deve distribuire o aver distribuito utili;
- Deve avere quale oggetto sociale esclusivo o prevalente, lo sviluppo, la produzione e la commercializzazione di pro-
dotti o servizi innovativi ad alto valore tecnologico;
- Non deve essere stata costituita per eetto di una fusione, scissione societaria o a seguito di cessione di azienda o di
ramo di azienda.
Inoltre, la start-up deve soddisfare almeno uno dei seguenti criteri:
Sostenere spese in ricerca e sviluppo in misura pari o superiore al 15% del maggiore importo tra il costo e il valore della
produzione;
Impiegare personale altamente qualificato per almeno un terzo della propria forza lavoro, ovvero in percentuale uguale
o superiore a due terzi della forza lavoro complessiva di personale in possesso di laurea magistrale ai sensi dell’art. 4
del d.m. n. 270/2004;
Essere titolare o depositaria o licenziataria di almeno una privativa industriale relativa ad una invenzione industriale,
biotecnologica, a una topografia di prodotto a semiconduttori o a una varietà vegetale; ovvero sia titolare dei diritti
relativi ad un programma per elaboratore originario registrato presso il Registro pubblico speciale per i programmi per
elaboratore, purchè tali privative siano direttamente aerenti all’oggetto sociale e all’attività di impresa.
Per quanto riguarda invece la duplice attesa, da un
lato si intuisce la grande voglia che hanno i nostri
interlocutori di misurarsi con il mercato e con il bu-
siness per mettere a prova idee, progetti, prodotti
e servizi che hanno elaborato nelle università, ne-
gli incubatore e/o in qualche potenzialmente ‘miti-
co’ garage. Dall’altro coloro che leggeranno i brevi
profili presentati nella nostra rassegna, a seconda
delle sensibilità di ognuno, sarà portato a dare più
credito a determinate idee rispetto ad altre. Invi-
tiamo però tutti a cercare di farsi incuriosire da ciò
che non ci si immaginava mai di leggere, pensan-
do anche che magari potrà essere proprio quella
idea che ci appare ‘un po’ strana’ ad avere succes-
so (ma noi lo auguriamo a tutte) o a risolvere quel
problema specifico che oggi dobbiamo arontare
nella nostra azienda per dare impulso al business.
Interlocutori importanti per la ricerca
e sviluppo
Sappiamo bene che nelle nostre imprese gli inve-
stimenti in ricerca e sviluppo sono sempre molto
limitati, se non addirittura assenti, e questo ‘male’
antico dipende da un’ampia serie di motivazioni.
Ebbene le nostre startup possono rappresentare
invece una occasione virtuosa per risolvere questo